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NON È UN PAESE PER GAY (E NEMMENO PER UCRAINI) – PUTIN CENSURA “FIREBIRD”, UN FILM CON UN ATTORE UCRAINO CHE RACCONTA LA VERA STORIA D’AMORE OMOSESSUALE TRA DUE PILOTI DI CACCIA DELL’ESTONIA NEL 1970, TEMPO IN CUI ANCORA IL PAESE FACEVA PARTE DELL’UNIONE SOVIETICA – ALL’EPOCA L’OMOSESSUALITÀ ERA UN REATO E, ANCHE SE ADESSO NON LO È PIÙ, IL CREMLINO VIENE ACCUSATO DI OMOFOBIA: LA PELLICOLA NON È MAI ARRIVATA AL CINEMA E… - VIDEO

 

Enrico Franceschini per www.repubblica.it

 

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Un film censurato da Vladimir Putin, con un attore ucraino come protagonista, sta per arrivare in Occidente: si intitola Firebird e racconta una storia ispirata da fatti realmente accaduti nel 1970 in Estonia. È la storia dell’amore che sboccia tra due piloti di caccia basati nel piccolo Paese baltico, al tempo in cui faceva parte dell’Unione Sovietica. L’omosessualità era un reato nell’Urss di quell’epoca. Nella Russia di oggi ufficialmente non lo è più, ma il Cremlino è stato ripetutamente accusato di incoraggiare l’omofobia.

 

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L’accoglienza riservata a Firebird ne è una conferma. Quando la pellicola è stata presentata lo scorso anno al Festival del Cinema di Mosca, gli organizzatori non devono essersi subito resi conto di quale fosse l’argomento. Dopo la prima proiezione, il film non è stato più visto al festival e non è mai arrivato nei cinema. “Ha suscitato lo stesso l’interesse di 95 articoli sulla stampa russa, ma erano tutti negativi tranne uno”, racconta al Guardian Oleg Zagorodnii da Kiev.

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Il 34enne attore ucraino era stato scelto dalla co-produzione anglo-estone di Firebird per il ruolo di uno dei due piloti di cacciabombardieri sovietici che si conoscono alla base in Estonia, si innamorano ma devono stare bene attenti a tenere segreta la loro relazione per non venire denunciati e processati. L’altro pilota è interpretato da Tom Prior, un giovane attore inglese che aveva una parte in La teoria del tutto, il film tratto dall’autobiografia dell’astrofisico Stephen Hawking.

 

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Anche la trama di Firebird viene da un’autobiografia, quella di Sergej Fetisov, un ex pilota di caccia sovietico che ha potuto pubblicare un libro di memorie dopo il crollo dell’Urss nel 1991, quando è stata decriminalizzata l’omosessualità. Riscoperto dal regista estone Peeter Rebane, il libro ha fatto nascere la sceneggiatura e poi il film. Realizzarlo ha preso anni. Nel 2016, Rebane si è recato a Mosca per incontrare Fetisov e mostrargli le bozze del progetto. “Ne era felice, perché anche alcune delle persone a lui vicine non conoscevano la sua storia”, dice il regista al quotidiano londinese.

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L’ex pilota è morto nel 2017, a 64 anni. “Gli avevamo promesso che sarebbe stato un film sull’amore, non sulla politica”, ricorda il regista. “La guerra in Ucraina ora lo renderà inevitabilmente più politico, ma per me rappresenta una vicenda universale, la determinazione ad amare a ogni costo”.

 

Nel caffè di Kiev dove lavora in attesa di un’altra parte, l’attore ucraino Zagorodnii sente passare sopra la propria testa i bombardieri e i missili russi ed è d’accordo: amore per un Paese o amore per una persona, possono richiedere la stessa dedizione, lo stesso spirito di sacrificio. Ha cercato di arruolarsi nelle forze civili ucraine che resistono all’invasione, ma gli hanno detto che ormai ci sono più volontari che armi. Perciò si limita a preparare cappuccini, sperando che il suo film contribuisca a creare solidarietà per l’Ucraina.   

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