
A CHE PUTIN È LA NOTTE? – “MAD VALD” ACCOGLIE L’INVITO DI TRUMP A RISPARMIARE I SOLDATI UCRAINI NEL KURSK MA AVVERTE: “IL TEMPO PER DEPORRE LE ARMI STRINGE”. INTANTO LANCIA UN MASSICCIO ATTACCO CON DRONI NEL NORD-EST DELL’UCRAINA – IL PRESIDENTE RUSSO PRENDE TEMPO SULLA TREGUA, METTE PALETTI E SOLLEVA ALTRE QUESTIONI, PERCHÉ CONVINTO CHE LO STOP AI COMBATTIMENTI SAREBBE UTILE SOLO A ZELENSKY, MENTRE L’ARMATA ROSSA AVANZA SU TUTTI I FRONTI. MA QUANTO A LUNGO POTRA’ TIRARE LA CORDA CON TRUMP?
MOSCA, IL TEMPO STRINGE PER DEPORRE ARMI UCRAINE NEL KURSK
VLADIMIR PUTIN IN MIMETICA A KURSK
(ANSA) - L'offerta del presidente russo Vladimir Putin alle truppe ucraine nell'area di Kursk di deporre le armi è ancora valida, "ma il tempo stringe", ha detto alla Tass il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
La proposta fatta ieri da Putin di risparmiare i soldati ucraini che deporranno le armi nel Kursk "è ancora valida", ha detto Peskov, che ha poi citato un romanzo di Honorè de Balzac per affermare che "il loro tempo si sta restringendo come una pelle di zigrino". Nel romanzo il protagonista ha un pezzo di pelle magica che esaudisce ogni suo desiderio ma diminuendo ogni volta le sue dimensioni fino a scomparire, e alla sua morte.
UCRAINA, MASSICCIO ATTACCO RUSSO CON DRONI NEL NORD-EST
(ANSA) - Le forze russe hanno lanciato ieri sera un massiccio attacco con droni contro la città di Sumy, nell'Ucraina nord-orientale, colpendo un'infrastruttura critica: lo ha reso noto il sindaco, Artem Kobzar, come riporta Ukrainska Pravda. Non sono stati segnalati per il momento feriti o vittime. Secondo il sindaco, sono stati danneggiati un condominio e di un dormitorio.
IL CREMLINO RISPONDE A DONALD MA PRENDE TEMPO SULLA TREGUA
Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”
Che non si dica che Vladimir Putin non vuole la pace. Anzi, è pronto a risparmiare la vita dei soldati ucraini nella regione di Kursk. O almeno così vuol far credere. «Se deporranno le armi e si arrenderanno, sarà loro garantita la vita», ha detto ieri intervenendo al Consiglio di sicurezza russo.
Una risposta, ha specificato, all’appello di Donald Trump che «sta facendo tutto il possibile per ripristinare almeno qualcosa di ciò che è stato distrutto dalla precedente amministrazione» e che gli aveva chiesto di «risparmiare i migliaia di soldati ucraini completamente circondati dall’esercito russo».
[...] In realtà, l’offerta di resa ai soldati ucraini e le rinnovate lusinghe a Trump sono soltanto fumo negli occhi per prendere tempo. Putin non ha alcuna fretta di fare concessioni e di accettare un accordo che non sia alle sue condizioni.
vladimir putin con la mimetica a kursk
Militarmente, non ha alcun bisogno di una cessazione delle ostilità in un momento in cui l’esercito russo ha iniziato a riconquistare il territorio nella regione russa di Kursk che era sotto il controllo ucraino dallo scorso agosto e ha l’iniziativa anche nel Donbass. Ogni minima conquista territoriale nell’est dell’Ucraina è, certo, avvenuta al costo di enormi perdite umane, ma nel breve periodo la Russia riesce a reintegrarle allettando nuove reclute con lauti contratti e incentivi o reclutando manodopera estera. Al contrario, l’Ucraina meno popolosa fa fatica a mobilitare nuove truppe.
Economicamente, al netto delle rivendicazioni propagandistiche, anche un’analista indipendente come Aleksandra Prokopenko sostiene che Putin abbia risorse per sostenere lo sforzo bellico per almeno un altro anno senza che i conti crollino. Il peso delle sanzioni occidentali e lo sforzo bellico hanno sì causato un’economia surriscaldata insostenibile sul lungo periodo, con inflazione elevata, carenza di manodopera ed esportazioni in calo, ma i tecnocrati russi sono per ora in grado di gestire il contraccolpo. [...]
telefonata tra donald trump vladimir putin - vignetta by osho
Putin, in conclusione, non ha alcun motivo reale di sedersi al tavolo delle trattative a meno che non si tratti di sottoscrivere la resa di Kiev. Il suo obiettivo finale in Ucraina resta invariato: riconoscimento delle conquiste territoriali, uno status permanentemente neutrale, un cambio di presidente tramite elezioni, assenza di truppe occidentali e garanzie militari.
Come sostengono anche valutazioni classificate dell’intelligence statunitense visionate dal Washington Post : «Non si è discostato dal suo obiettivo massimalista di dominare l’Ucraina». E se non otterrà ciò che vuole dai negoziati, è fiducioso di poter continuare a combattere per almeno un altro anno e mezzo e ottenere ciò che vuole sul campo di battaglia.
VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN
Non può però respingere la proposta di cessate il fuoco di Trump senza rischiare di mandare in fumo le promettenti prospettive di normalizzazioni delle relazioni bilaterali.
Perciò finge di accettare, ma ponendo paletti e sollevando «questioni» e «sfumature». La prova di equilibrismo ora sta nel riuscire a trascinare i negoziati sui termini della tregua il più a lungo possibile, mentre continua l’assalto al fronte, senza innervosire troppo Trump impaziente com’è di giungere a un accordo. [...]