![droga dello stupro 4](/img/patch/11-2021/droga-dello-stupro-4-1560102_600_q50.webp)
QUANDO IL PARTY DI PASQUETTA TI SFUGGE DI MANO - A ROMA UNA RAGAZZINA DI 15 ANNI AVEVA ORGANIZZATO A CASA DEI GENITORI, CHE ERANO ASSENTI, UNA FESTICCIOLA, MA POI UN GIOCO IN CAMERETTA CON ALTRI RAGAZZI POCO PIÙ CHE ADOLESCENTI È DEGENERATO FINO A TRASFORMARSI IN STUPRO DI GRUPPO - LA VITTIMA, VISIBILMENTE TURBATA, UN CARATTERE CHIUSO E TIMIDO, POTREBBE ESSERE STATA STORDITA DA ALCOL E DROGHE...
Alessia Marani per “Il Messaggero – Cronaca di Roma”
Il party di Pasquetta organizzato in casa sua con gli amici, l'idea di potere essere più popolare rispetto alle altre ragazzine magari più disinibite, poi quel gioco iniziato in cameretta con alcuni dei ragazzi, prima uno, poi due e ancora il terzo, fino a che tutto non è sfuggito al controllo.
Senza più riuscire a tirarsi indietro di fronte a quei maschi, poco più che adolescenti, che si sentivano grandi e onnipotenti e che, come un branco, si sono avventati su di lei, inerme e confusa. Magari dopo avere abusato di alcol e droghe.
LE RICHIESTE
Ora il faro degli inquirenti è tutto puntato su tre dei circa sette minorenni che la sera del 18 aprile hanno partecipato alla festa nell'appartamento di Roma Nord, in zona Ponte Milvio, dove la ragazzina, quindici anni, vive con i genitori che, però, erano assenti. Doveva essere una festa innocente tra ragazzini di buona famiglia, alcuni figli di stranieri, invece si è tramutata in un incubo.
La Squadra Mobile sta verificando il racconto della vittima, visibilmente turbata, un carattere chiuso e timido. Nel mirino degli inquirenti sono finiti in particolare tre dei giovanissimi, con due dei quali la quindicenne avrebbe consumato rapporti completi, sebbene più richieste fossero arrivate anche da altri. Una prima informativa è già sul tavolo della Procura minorile, per il momento il fascicolo è aperto contro ignoti.
LE CHAT
La quindicenne potrebbe presto essere riascoltata in audizione protetta con l'aiuto di una psicologa per focalizzare meglio alcuni dettagli e provare così a ottenere riscontri alla versione resa.
Il sospetto è che possano averle fatto bere, mischiata a un cocktail apparentemente innocuo, la cosiddetta droga dello stupro, capace di allentare le difese personali, le cui tracce tuttavia non sono sempre facilmente riscontrabili dopo diverse ore.
Al vaglio degli agenti, inoltre, le chat intercorse con alcuni degli invitati, compresa una amichetta anche lei presente nell'abitazione quella sera. Gli accertamenti sono solo all'inizio, nulla viene trascurato per arrivare a capire come si siano svolte realmente le cose. Nelle prossime ore potrebbero essere convocati negli uffici della Questura di via di San Vitale i primi testimoni.
IL PAPÀ
La famiglia della ragazzina si è affidata a un avvocato. Ieri cercava normalità in una passeggiata pomeridiana, tutti insieme, felpe e scarpe da ginnastica. Al rientro a casa il papà cerca di mostrarsi sereno. «Può immaginare il nostro stato, non ne vogliamo parlare, è ancora troppo presto - spiega con cortesia quando la figlia si è allontanata -. Ci sono le indagini in corso e siamo fiduciosi negli inquirenti, confidiamo che li identifichino tutti. Non mi sento di aggiungere altro».
Quanto denunciato dalla ragazzina, visitata in ospedale all'indomani della violenza, rimanda a un altro fatto di cronaca che ha destato clamore: lo stupro di gruppo avvenuto in una villetta di Primavalle durante il veglione del Capodanno di due anni fa. La vittima allora aveva 16 anni e per quell'episodio i carabinieri arrestarono tre persone appena maggiorenni che con altri, tutti minorenni, presero parte al festino a base di hashish, coca, psicotici e superalcolici.
LA BABY GANG
Ma gli episodi di violenza da parte di giovanissimi, soprattutto in gruppo, continuano a susseguirsi con una escalation preoccupante. Un fenomeno di tipo sociale che sta rischiando, però, di diventare vera e propria emergenza. Fa rabbrividire la rapina con doppio stupro avvenuta a Casal Monastero, a marzo, ai danni di un 17enne e della madre di lui, da parte di due coetanei tunisini ospitati nei centri di accoglienza per minori. E lascia di stucco la prepotenza della baby gang che la sera di Pasqua, erano le 21, in un affollatissimo McDonald's di Velletri, ha molestato approfittando della confusione un'altra quindicenne.
La ragazzina è riuscita a difendersi, urlando e liberandosi dalla morsa. Ha presentato denuncia e i carabinieri, visionando anche le immagini della videosorveglianza, hanno già deferito alla procura minorile due minorenni accusati di tentata violenza, entrambi problematici e con precedenti alle spalle. Ma le ricerche continuano per individuare anche gli altri.