“QUANDO RACCONTAI A SCUOLA LA SCENA DELLA TETTA GIGANTE ASSASSINA IN UN FILM DI WOODY ALLEN, I GENITORI NON VOLEVANO PIÙ CHE GIOCASSI COI LORO FIGLI” – IL BOMBASTICO LIBRO “CINEMA SPECULATION” IN CUI QUEL GENIO DI QUENTIN TARANTINO RACCONTA LE SUE PRIME VOLTE AL CINEMA E I SUOI MITI - LA MADRE LO TRASCINAVA IN SALA CON I SUOI FIDANZATI FOTTENDOSENE DEL FATTO CHE IL FILM FOSSE VIETATO AI MINORI: “UNA VOLTA, DURANTE “CONOSCENZA CARNALE”, CHIESI A MIA MADRE CHE VOLEVA DIRE: FACCIAMOLO! SI MISERO TUTTI A RIDERE. UN MITO? STEVE MCQUEEN. UNA VOLTE SI FECE DARE UN…”
Estratto dell’articolo di Andrea Della Sala per "Il Messaggero"
quentin tarantino foto di bacco
È stato usciere in un cinema porno e commesso in un negozio di videonoleggio, poi regista di fama mondiale e ora anche scrittore. I film non sono solo un'ossessione per Quentin Tarantino, sono la sua vita. «La gente mi chiede se ho studiato cinema, io rispondo: no, sono andato al cinema - ha dichiarato di recente - Non demonizzo la tv ma in sala si celebra un rito collettivo insieme a degli sconosciuti e se l'esperienza ci è piaciuta, rimarrà indelebile nella nostra memoria».
In attesa del decimo film e di una misteriosa serie, appena annunciata, ha pubblicato negli Usa Cinema Speculation (in Italia con La Nave di Teseo nel 2023), libro autobiografico sulle sue avventure di spettatore molto precoce.
QUENTIN TARANTINO CINEMA SPECULATION
L'INFANZIA «Non rompere le scatole e non fare domande sceme. Altrimenti, stai con la baby sitter». Erano queste le condizioni dettate al piccolo Quentin per andare al cinema con la mamma single, Connie, e il fidanzato di turno.
Lui accettava felice, iniziando una carriera di consumatore compulsivo di film, anche se totalmente inadatti alla sua età
Erano thriller pieni di scene di violenza ma Connie non si preoccupava: «È peggio stare a casa a vedere i notiziari. Un film non ti fa niente». Una volta, durante Conoscenza Carnale, ruppe il patto e chiese cosa intendessero i personaggi che dicevano: Facciamolo!. Quentin era l'unico ragazzino in sala e scoppiarono tutti a ridere. Si sentiva orgoglioso di aver accesso al mondo degli adulti: «Ero il più fortunato dei bambini, quando raccontai a scuola la scena della tetta gigante assassina in un film di Woody Allen, i genitori non volevano più che giocassi coi loro figli».
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IL ROMANTICISMO Nel libro, tanti aneddoti gustosi sulle star, molto diverse dagli attori che oggi interpretano gli eroi della Marvel: per Tarantino le vere star, ora, sono i franchise.
Uno dei suoi miti è Steve McQueen. «Sfogliava solo riviste di automobili - rivela il regista, una volta si fece pagare un milione di dollari solo per leggere un copione». Non aveva ambizioni come Newman o Redford, gli bastava che i partner sullo schermo non lo mettessero in ombra.
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Nella lista dei film preferiti, c'è “Un tranquillo week end di paura”, dove Tarantino è colpito dalla sottile tensione omoerotica tra i due protagonisti, interpretati da Jon Voight e da Burt Reynolds.
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Tarantino non ama, invece, la generazione degli Altman o dei Penn, che strizzava l'occhio al film d'arte europeo, decostruendo i generi del cinema Usa.
«Volevano raccontare l'ipocrisia della società americana - dichiara - ma era roba per gente che leggeva il New York Times». La salvezza per Hollywood arriva, secondo lui, con il gruppo di giovani formato da Coppola, Scorsese, De Palma, Spielberg e Lucas, che ha saputo ridare linfa vitale al film di genere e all'archetipo dell'eroe solitario, il John Wayne di Sentieri Selvaggi.
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