QUANDO ROMA ERA IL CENTRO DEL MONDO – L’ANTICO CAFFÈ GRECO METTE ONLINE LA SUA COLLEZIONE DI CIMELI: BUSTI, BASSORILIEVI, STATUE E STATUETTE DEI TEMPI GLORIOSI – IL PAPILLON DI D'ANNUNZIO, LE TELE DI VINCENZO GIOVANNINI E L'INCREDIBILE FOTO DI IRVING PENN DELLA SALA SOUVENIR: ERA IL 1948 E ALLA STESSA TAVOLATA C'ERANO FLAIANO, PALAZZESCHI, SANDRO PENNA, BRANCATI E ORSON WELLES, CHE ALL'EPOCA BAZZICAVA ROMA PER VIA DELLA SUA RELAZIONE CON LEA PADOVANI...
Federica Manzitti per il “Corriere della Sera – ed. Roma”
Due secoli e mezzo di convivialità, salotto e storia intellettuale di Roma in trecentocinquanta metri quadrati. È l'Antico Caffè Greco di via Condotti, che un levantino di nome Nicola della Maddalena fondò nel 1760 facendone il ritrovo di notabili e goliardi. Una girandola di scrittori, sovrani, prelati, donne sapienti, gigolò, giornalisti, avventurieri e politici, interrotta il giorno della chiusura imposta dal coronavirus.
il papillon di d'annunzio al caffe greco di roma
Nelle nove sale del Caffè, oltre al patrimonio intangibile di frequentazioni più o meno occasionali, con anni e generazioni è stato accumulato un tesoro fatto di opere d'arte e cimeli che in questi giorni sono eccezionalmente accessibili anche dal web.
vetrina del caffe greco su via condotti
La società Antico Caffè Greco s.r.l. ha messo a punto un percorso digitale per la graduale pubblicazione sui social e sul sito di circa trecento pezzi che compongono la collezione. Dalle grandi vedute di Venezia di Ippolito Caffi, alle rovine romane nelle tele di metà Ottocento di Vincenzo Giovannini, le opere testimoniano il ruolo svolto dal Caffè come ritrovo di vedutisti e paesaggisti tra cui il tedesco Edmund Hottenroth.
paesaggio di vincenzo giovannini nella sala roma del caffe' greco
E poi busti, bassorilievi, altorilievi e statuette in bronzo che riproducono i volti dei tanti avventori del caffè come Berlioz, Liszt e Thorvaldsen, realizzati da Luigi Amici. Non mancano i contemporanei come Renato Guttuso o Stellario Baccellieri. Ma sono souvenir e istantanee di tempi gloriosi anche i tanti cimeli: il papillon di D'Annunzio, i sonetti, gli appunti, gli schizzi di arcinoti avventori e le foto, come quella del 1948 di Irvin Penn che ritrae in un'unica tavolata, tra gli altri, Flaiano, Palazzeschi, Brancati, Orson Welles, Sandro Penna e Lea Padovani.
palazzeschi, mafai, carlo levi, flajano e orson welles al caffe greco nel 1948 foto di irving penn
«Scopo del progetto è mostrare a un pubblico più vasto della abituale clientela il valore delle testimonianze che hanno attraversato le nostre sale - afferma Carlo Pellegrini, amministratore delegato della s.r.l. da tempo impegnata per la difesa del Caffè in una battaglia con l'Ospedale Israelitico, proprietario delle mura - nel 1953 il ministero vincolò l'immobile, gli arredi e la licenza. Con questa iniziativa intendiamo portare oltre le mura i tesori di questo prezioso bene di Roma».
Forse non si potranno sentire le lamentele di Felix Mendelssohn insofferente al fumo e al chiasso, quelle di Bizet per l'ostilità dei romani, il suono delle tazzine passate nelle mani dei poeti inglesi Byron, Keats e Shelley o quello dei bicchieri di marsala bevuti da Goethe, il fruscio delle penne di Nikolaj Gogol, Hans Christian Andersen o Giosuè Carducci che scrivevano ai tavolini, ma ci saranno tante altre tracce della vita dell'Antico Caffè, non ultime quelle del «Circolo dei Romanisti», cenacolo non di tifosi ma di amatori della capitale, che qui tiene i suoi incontri.
antico caffe' greco 4LEA PADOVANI ORSON WELLES sala omnibus del caffe' grecoLEA PADOVANI ORSON WELLES antico caffe' grecolea padovaniantico caffe' greco 3