santa maria capua vetere

HANNO PROVATO AD OCCULTARE I VIDEO DEI PESTAGGI IN CARCERE - AI CARABINIERI FURONO NEGATI I FILMATI DELLE VIOLENZE SUI DETENUTI NELLA CASA CIRCONDARIALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE: PRIMA CON LA SCUSA CHE MANCAVANO I TECNICI IN GRADO DI ESTRAPOLARE LE REGISTRAZIONI, POI PER UN FINTO MALFUNZIONAMENTO DELL'IMPIANTO - NELLE CARTE DELL'INCHIESTA SPUNTA UN FEDELISSIMO DEL PROVVEDITORE FULLONE CHE SPINSE PER LA PERQUISIZIONE STRAORDINARIA CHE PORTÒ A PESTAGGI E UMILIAZIONI...

Fulvio Bufi per il "Corriere della Sera"

 

pestaggi santa maria capua vetere

C'era un comandante-ombra nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

E non lavorava in quel carcere ma in quello di Secondigliano, dove aveva il compito di coordinare i servizi di piantonamento e traduzione dei reclusi.

 

pestaggi santa maria capua vetere

Era l'uomo di fiducia del provveditore regionale del Dap (oggi indagato e sospeso) Antonio Fullone, che lo aveva messo al comando del nucleo di pronto intervento da lui istituito. E avrebbe avuto un ruolo determinante nell'indurre il funzionario a disporre la perquisizione straordinaria del 6 aprile 2020, utilizzata dagli agenti penitenziari come pretesto per sottoporre i detenuti a pestaggi e umiliazioni.

 

pestaggi santa maria capua vetere

Il legame tra il provveditore e il comandante è illustrato in un intero capitolo dell'informativa redatta dai carabinieri durante le indagini e consegnata ai magistrati della Procura di Santa Maria.

 

Scrivono i carabinieri: «Nel penitenziario sammaritano, già prima dei fatti del 5 e 6 aprile, vigeva una condizione di disordine organizzativo e di scarsa fiducia tra il personale e le figure verticistiche».

 

DEPESTAGGI - LA PRIMA PAGINA DEL MANIFESTO SULLE VIOLENZE A SANTA MARIA CAPUA VETERE - 2 LUGLIO 2021

E ciò avrebbe spinto Fullone «a individuare in altri soggetti esterni, in particolare nel comandante del nucleo piantonamenti e traduzioni di Secondigliano, delle figure di riferimento che lo coadiuvassero nella gestione della situazione determinatasi all'interno dell'istituto di Santa Maria Capua Vetere».

 

L'informativa riferisce anche di quando i carabinieri vanno ad acquisire i filmati registrati dall'impianto di videosorveglianza del carcere e delle difficoltà che incontrano per ottenerli. La prima volta il personale della casa circondariale risponde che non è possibile consegnare quel materiale perché mancano i tecnici in grado di estrapolare le registrazioni del 6 aprile.

 

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 5le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 11

Successivamente ai carabinieri vengono consegnate relazioni di servizio attestanti il malfunzionamento dell'impianto. E alla fine è soltanto grazie al sopralluogo di un ingegnere convocato dagli inquirenti che viene dimostrato il perfetto funzionamento delle videocamere e possono essere acquisite le registrazioni.

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