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QUANTO È GRAVE LA POLMONITE BILATERALE DIAGNOSTICATA A PAPA FRANCESCO? E SOPRATTUTTO: LE SUE CONDIZIONI LO PORTERANNO ALLE DIMISSIONI? L’88ENNE JORGE MARIO BERGOGLIO SI TROVA SOTTO TERAPIA CORTISONICA ANTIBIOTICA. LE CONDIZIONI SONO PEGGIORATE. PERCHÉ IL PONTEFICE È ARRIVATO ALL’OSPEDALE GEMELLI DI ROMA FORTEMENTE IMMUNODEPRESSO. SI PARLA DI 2-3 SETTIMANE PER IL DECORSO. SECONDO “IL CORRIERE DELLA SERA” HA RICEVUTO L’UNZIONE DEGLI INFERMI, CHE È UNA PRATICA NORMALE TRA I CREDENTI MALATI E NON È PIÙ LA VECCHIA ESTREMA UNZIONE - IL PONTEFICE HA FIRMATO UNA LETTERA DI DIMISSIONI, NEL 2013, DOPO LA RINUNCIA DI JOSEPH RATZINGER, NEL CASO VENGA PARALIZZATO IN MODO PERMANENTE DA UNA MALATTIA. L’HA CONSEGNATA ALL’ALLORA SEGRETARIO DI STATO TARCISIO BERTONE - IL VATICANO FA SAPERE CHE IL PAPA “HA TRASCORSO UNA NOTTE TRANQUILLA”
1. NOTTE TRANQUILLA PER IL PAPA
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 19 FEB - "Il Papa ha trascorso una notte tranquilla, si è svegliato e ha fatto colazione". Lo riferisce la sala stampa vaticana.
2. PER IL PAPA CURE PIU’ COMPLESSE
Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera” - Estratti
«Polmonite bilaterale», quello che si sperava di evitare. Il bollettino del Gemelli viene diffuso alle 19.33 e fa capire che la situazione di Papa Francesco, 88 anni, è più che mai delicata: «Gli esami di laboratorio, la radiografia del torace e le condizioni cliniche del Santo Padre continuano a presentare un quadro complesso», si legge. La Tac torace di controllo, alla quale Bergoglio è stato sottoposto ieri pomeriggio, «ha dimostrato l’insorgenza di una polmonite bilaterale che ha richiesto un’ulteriore terapia farmacologica».
(…) Ora si spiega che «l’infezione polimicrobica» è «insorta su un quadro di bronchiectasie» — dilatazioni irreversibili dei bronchi dovute a lesioni delle pareti bronchiali — e di «bronchite asmatiforme» che provoca affanno e dispnea, la difficoltà a respirare e il fiato corto che Francesco mostrava già prima del ricovero. Tutto questo, si legge nel bollettino, «ha richiesto l’utilizzo di terapia cortisonica antibiotica, rende il trattamento terapeutico più complesso».
Dal policlinico romano si fa sapere che «ciononostante» il Papa «è di umore buono». La giornata è passata come le altre, «ha ricevuto l’eucarestia e alternato il riposo alla preghiera e alla lettura di testi». Francesco «ringrazia per la vicinanza che sente in questo momento e chiede, con animo grato, che si continui a pregare per lui».
Per tutta la giornata, dalla Santa Sede sono arrivati messaggi rassicuranti, per quanto lo permettesse la situazione. Il Papa che ha trascorso «una notte tranquilla», la quarta dal ricovero, che ha fatto colazione e sfogliato i giornali. Anche il fatto che si parlasse, ufficiosamente, di una degenza lunga, due o tre settimane, a ben vedere era un buon segno: la previsione di un decorso certo delicato ma previsto e lineare.
La Tac e la diagnosi di polmonite bilaterale fanno capire che è tutto molto più complicato. Anche se si aggiunge che i parametri, considerata l’età e la situazione, restano tutto sommato buoni.
Dall’ospedale, del resto, già ieri cominciavano a filtrare notizie meno rassicuranti, si capiva che le condizioni del Papa erano peggiorate. Il problema, si fa sapere, è che Francesco è arrivato al Gemelli «fortemente immunodepresso» per la terapia cortisonica che ha preceduto il ricovero e con la quale si intendeva facilitare la respirazione.
Che si trattasse di cortisone era evidente dal viso gonfio mostrato da Francesco nelle ultime apparizioni pubbliche. Il pontefice ha continuato a ricevere persone in udienza, seppure restando nell’albergo vaticano di Santa Marta anziché spostarsi nel palazzo apostolico. Mentre già non stava bene, ha tenuto due udienze generali e celebrato una messa in piazza San Pietro, domenica 9 febbraio, restando all’aperto per oltre due ore. E così l’infezione bronchiale è peggiorata fino alla polmonite temuta da giorni e diagnosticata ieri.
Francesco, del resto, ha già avuto una polmonite. Il 29 marzo 2023 si sentì male dopo un’udienza generale e venne ricoverato d’urgenza, sempre al policlinico Gemelli. Anche allora si parlò all’inizio di una bronchite ma lo stesso Francesco rivelò più tardi che si era trattato di «una polmonite acuta e forte, nella parte bassa dei polmoni».
Ridendo, Bergoglio raccontò ai giornalisti di aver pensato a quello che una volta «un vecchietto» gli aveva detto: «Padre, io la morte l’ho vista venire, ed è brutta eh!». Era il secondo ricovero al Gemelli, dopo quello del 4 luglio 2021 per un’occlusione intestinale. Il terzo, un paio di mesi dopo la polmonite, avvenne il 7 giugno 2023 per un’altra operazione all’intestino.
(...)
3. LE CONDIZIONI DEL PAPA
papa francesco a sanremo foto lapresse
Da open.online - Estratti
Quanto è grave la polmonite bilaterale diagnosticata a Papa Francesco? E soprattutto: le sue condizioni lo porteranno alla rinuncia e alle dimissioni? L’88enne Jorge Mario Bergoglio è affetto da una «bronchite su base infettiva», ovvero un’«infezione delle vie respiratorie».
Gli esami hanno certificato la presenza di una infezione polimicrobica. Ovvero la presenza di batteri e microrganismi di specie differenze. Insorta su un quadro di bronchiectasie e di «bronchite asmatiforme» che provoca affanno e dispnea, la difficoltà a respirare e il fiato corto. Il pontefice ha firmato una lettera nel 2013 dopo la rinuncia di Joseph Ratzinger. L’ha consegnata all’allora segretario di Stato Tarcisio Bertone.
papa francesco alla messa per il giubileo delle forze armate foto lapresse 5
Bergoglio si trova attualmente sotto terapia cortisonica antibiotica. Le condizioni sono peggiorate. Perché Francesco è arrivato all’ospedale Gemelli di Roma fortemente immunodepresso. Oltre che con il viso gonfio, come è normale in questi casi. Il papa è affetto anche da una gonartrosi al ginocchio che lo costringe a muoversi con il bastone o in sedia a rotelle. Secondo il Corriere della Sera ha ricevuto l’unzione degli infermi, che è una pratica normale tra i credenti malati e non è più la vecchia estrema unzione. Padre Antonio Spadaro, ex direttore della rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica e sottosegretario per la cultura, dice al quotidiano che il suo confratello «ha un’energia vitale straordinaria. Non è una persona che si lascia andare, non è un uomo rassegnato. E questo è un elemento molto positivo, lo si è visto anche in passato».
papa francesco alla messa per il giubileo delle forze armate foto lapresse 3
Secondo Spadaro ci vorranno due o tre settimane prima delle dimissioni dall’ospedale. Sulla rinuncia possibile al soglio pontificio, dice: «Lui è consapevole, come ha detto in passato, che si governa con la testa e non con le gambe. Certo, si tratta anche di valutare le energie che si possono esprimere. Il Papa è una persona che, se comprendesse di non avere più le forze per portare avanti la Chiesa, si dimetterebbe. Ma finché sente che le energie ci sono, non sarà un problema temporaneo di salute a fermarlo. Benedetto XVI ha aperto la possibilità e Francesco non ha mai escluso le dimissioni. Ma di norma, ha spiegato, il ministero del Papa è a vita». Il quadro clinico è molto critico. Le terapie somministrate non hanno determinato miglioramenti significativi.
papa francesco alla messa per il giubileo delle forze armate foto lapresse 2
(…) Papa Francesco ha firmato all’inizio del suo pontificato la lettera di dimissioni nel caso venga paralizzato in modo permanente da una malattia. Lui stesso ne ha parlato in un’intervista al quotidiano spagnolo Abc: «Io ho già firmato la mia rinuncia. Era quando Tarcisio Bertone era segretario di Stato. Ho firmato la rinuncia e gli ho detto: “In caso di impedimento medico o che so io, ecco la mia rinuncia. Ce l’hai”. Non so a chi l’abbia data Bertone, ma io l’ho data a lui quando era segretario di Stato».
IL BASTONE DI PAPA FRANCESCO DURANTE L'UDIENZA
Ma Bergoglio ha anche sottolineato in più occasioni che il suo è un pontificato ad vitam: «L’ho fatto nel caso che io abbia qualche problema di salute che mi impedisca di esercitare il mio ministero e di non essere pienamente cosciente per poter rinunciare. Questo però non vuol affatto dire che i Papi dimissionari debbano diventare, diciamo così, una moda, una cosa normale. Benedetto ha avuto il coraggio di farlo perché non se la sentiva di andare avanti a causa della sua salute. Io per il momento non ho in agenda questo. Io credo che il ministero del Papa sia ad vitam».
Nel caso in cui dovesse rinunciare, ha anticipato nel luglio 2022 a Televisa Univision, non si farebbe chiamare Papa emerito, né vestirebbe la talare bianca. Rimarrebbe un vescovo emerito di Roma. E vorrebbe trovare una chiesa dove poter continuare a confessare i fedeli e visitare i malati.