marilyn monroe

BOB KENNEDY SI RITROVO' TRA LE BRACCIA IL CADAVERE DI MARILYN? – IL BIOGRAFO ANTONY SUMMERS RICOSTRUISCE LE ULTIME ORE DI VITA DI MARILYN MONROE, NELLA NOTTE TRA IL 4 E IL 5 AGOSTO 1962, SOLA TRA TELEFONO E BARBITURICI: “FECE UNA SERIE DI CHIAMATE IN CERCA DI AIUTO” – È POSSIBILE CHE IL SUO AMANTE ROBERT KENNEDY, ALL'EPOCA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, SIA CORSO A CASA SUA, L'ABBIA TROVATA IN COMA E L’ABBIA PORTATA IN OSPEDALE, INUTILMENTE. ALLORA, PER EVITARE LO SCANDALO, CHIAMO' IL CAPO DELL'FBI, EDGAR HOOVER…

Estratto da “Dea. Le vite segrete di Marilyn Monroe”, di Anthony Summers,  pubblicato da “La Stampa”

 

Dea. Le vite segrete di Marilyn Monroe

«Lo sai da chi sono sempre dipesa?» aveva detto Marilyn al giornalista W.J. Weatherby. «Non dagli estranei, non dagli amici. Dal telefono! È lui il mio migliore amico. Adoro telefonare agli amici, soprattutto di notte quando non riesco a dormire» .

 

Marilyn fece lavorare sodo il suo «migliore amico» negli ultimi giorni della sua vita. (....) Sola con il suo telefono e le sue pillole, Marilyn fece una serie di chiamate in cerca di aiuto. Gli amici o non erano a casa o non capirono che questa disperazione era diversa dalla solita».

 

Le ripetute chiamate a Robert Kennedy o i frenetici messaggi tramite Peter Lawford non riuscirono a farlo accorrere. Come tanti uomini o donne che intendono lasciare un amante, Kennedy può avere pensato che il sistema migliore fosse quello di tenersi a distanza con durezza e determinazione. Era anche più sicuro non arrischiare un'altra visita a casa di Marilyn, con il pericolo di esporsi ai nemici.

 

marilyn monroe

Oggi è impossibile dire se i nemici di Kennedy - gli emissari di Sam Giancana e Jimmy Hoffa - svolsero un ruolo attivo nelle ultime ore di Marilyn. Le prove mediche, come abbiamo visto, lasciano aperta la possibilità che la dose mortale di barbiturici le sia stata somministrata da qualcuno. Scenario più probabile, fu semplicemente lei a sottovalutare gli effetti di un'improvvisa dose massiccia, presa in aggiunta a un consumo ininterrotto di sedativi durante il giorno.

 

In alternativa, potrebbe aver deciso lei di togliersi la vita. Più tardi, quel sabato sera, probabilmente poco dopo le 22, Marilyn fece la sua ultima telefonata a casa Lawford. Parlava in modo sconnesso e confuso, e a un tratto fu chiaro che stava scivolando nell'incoscienza. È giusto ipotizzare - e si vorrebbe credere - che la notizia provocò in Robert Kennedy una reazione decente, umana.

 

Potrebbe essere stato lui, forse accompagnato o seguito da Peter Lawford, a precipitarsi a questo punto a casa di Marilyn. La trovarono in coma, ma non ancora morta. Qui la testimonianza secondo la quale fu chiamata un'ambulanza diventa cruciale. Se è esatto quello che dice il direttore del servizio ambulanze, Marilyn fu portata via dalla casa in coma, ma ancora viva. Potrebbe essere spirata all'arrivo all'ospedale di Santa Monica dove, senza trucco e avvolta nelle lenzuola, poteva non essere riconosciuta.

 

Marilyn Monroe Chanel n. 5

La mia opinione è che probabilmente morì prima di arrivare all'ospedale, e che la persona che l'accompagnò - lo stesso Kennedy, forse? - si trovò di fronte a un terribile dilemma.

 

Marilyn era morta in circostanze che per il ministro della giustizia potevano significare la completa rovina. Anche nel caso che non avesse mai avuto una relazione con Marilyn - e tutte le prove suggeriscono il contrario - per un Kennedy essere trovato insieme a una Marilyn Monroe morta, anche in una legittima azione di pietoso soccorso, avrebbe significato sicuramente un disastro politico.

 

Il corpo di Marilyn Monroe

La soluzione era riportare il corpo nella casa di Brentwood, sul letto da cui aveva fatto la sua ultima, disperata telefonata. Occorreva tempo, soprattutto per permettere a Robert Kennedy di lasciare la città, e poi per ripulire la casa di Marilyn.

 

Soltanto a questo punto arrivò la telefonata al dottor Greenson, che si precipitò sul posto e «scoprì» il corpo fra le 3.30 e le 4. Come indica la pista seguita dai reporter Hyams e Woodfield, il ministro della giustizia lasciò la California in aereo.

 

Suo cognato Peter Lawford incaricò il detective privato Fred Otash di coprire qualsiasi traccia compromettente che potesse essere rimasta. In ogni caso, Otash e i suoi collaboratori furono in grado di fare poco.

 

Quando entrarono in azione, nelle prime ore della domenica mattina, ingranaggi più potenti si erano messi in moto. Richiamato bruscamente dal concerto all'Hollywood Bowl, il consulente di pubbliche relazioni di Marilyn, Arthur Jacobs, che era un uomo di notevole potere a Los Angeles, si precipitò alla casa di Brentwood.

marilyn monroe

 

Forse non seppe mai di tutti gli avvenimenti di quella notte, del viaggio a vuoto dell'ambulanza e degli spostamenti notturni di Robert Kennedy, ma era senza dubbio l'uomo giusto, come dice oggi sua moglie, per «sistemare» le cose.

 

Nel frattempo qualcuno dotato di un potere effettivo - probabilmente lo stesso Robert Kennedy - svegliava il direttore dell'Fbi, J. Edgar Hoover. Da Washington partì l'ordine di far sparire i dati sulle telefonate fatte da Marilyn nelle ultime ore di vita, che erano ancora recuperabili presso la compagnia telefonica. Questa ricostruzione può non essere esatta in qualche particolare, ma è plausibile in base alle informazioni di cui oggi disponiamo.

 

Per Robert Kennedy, quelle ore notturne e i giorni che seguirono dovettero essere i momenti più tormentati della sua vita. Se la nostra ricostruzione è esatta, la morte di Marilyn Monroe fu la sua Chappaquiddick. Se, contrariamente al meno fortunato fratello Ted, Robert sfuggì allo scandalo pubblico, fu per miracolo.

Marilyn Monroe canta per Kennedymarilyn monroe fotografata da bert stern 1robert kennedy john kennedy 1961marilyn monroe fotografata da bert stern 2robert kennedy john kennedyAnthony SummersMARILYN AVEVA UNA RELAZIONE CON I FRATELLI KENNEDY Goddess Anthony Summers

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...