“QUI IL CIBO È TUTTO ORRENDO, È TUTTO SURGELATO” – È DIVENTATO UN CASO LO SFOGO SOCIAL DI SARA ARFAOUI, INFLUENCER E MODELLA ITALO-FRANCESE E MOGLIE DEL CALCIATORE DEL MANCHESTER CITY, ILKAY GUNDOGAN: “I RISORANTI SI CONCENTRANO SUL FAR SOLDI CON LE BEVANDE, SONO LOCALI NOTTURNI, NON PUNTANO SUL CIBO DI QUALITÀ” – I CULTORI DELLA SCENA CULINARIA MADE IN BRITAIN (PERCHÉ, ESISTE DAVVERO?) SONO INSORTI…
Paola De Carolis per www.corriere.it
Ci risiamo. Dopo la crisi del ragù e la débacle sulla carbonara — panna o non panna? — il cibo (italiano e non) torna all’origine di profondi dissapori. A innescare a un dibattito che ha subito infervorato diversi chef britannici e mobilitato l’opinione del grande pubblico è stata Sara Arfaoui, 27 anni, italiana e francese, modella e influencer, moglie del capitano del Manchester City, Ilkay Gundogan, secondo la quale nella città inglese il cibo è semplicemente «orribile». Il miglior ristorante? «Mi dispiace, ma in tutta onestà — ha sottolineato su Instagram ai suoi 500 mila follower — qui non c’è nulla. È tutto orrendo. Ho provato a trovare un buon ristorante, ma non c’è un italiano vero o buon sushi o anche solo cibo fresco... È tutto surgelato. I ristoranti si concentrano sul far soldi con le bevande, sono locali notturni, non puntano sul cibo di qualità. Forse a Londra sì, ma a Manchester niente».
sara arfaoui mangia pastasciutta
Parole che sono sembrate una provocazione per i protagonisti della scena culinaria made in Britain, anche perché seguono a ruota le critiche di Jorgelina Cardoso, altra moglie di un calciatore (suo marito, Angel Di Maria, è stato un centrocampista del Manchester United). Manchester, ha detto, non le è piaciuta neanche un po’. «La gente è strana. Cammini in giro e non sai se stanno per ucciderti. Il cibo è disgustoso».
Possibile che in una città battezzata il motore dell’Inghilterra settentrionale non ci sia un ristorante passabile? Per il critico Jay Rayner, i commenti delle due signore sono assolutamente infondati. «Assurdi», ha precisato. «Manchester è piena di ristoranti indipendenti che sono fantastici. Per quanto riguarda la cucina, è un tesoro di città».
sara arfaoui contro i ristoranti di manchester
Hannah Evans, critica del Guardian che conosce Manchester, con spirito di collaborazione ha offerto ad Araoui alcuni consigli, da Mana, caro e stellato, con un menù di degustazione composto da 16 piatti, al San Carlo, che apparentemente piaceva a Roberto Mancini quando era alla guida del Manchester City. Li ha provati? Non le sono piaciuti? E che dire allora di Tast, il ristorante spagnolo fondato alcuni anni fa dal tecnico del City, Pep Guardiola? Almeno lì sarà andata. È dopotutto il ristorante del capo di suo marito.
Per Ben Chaplin, alla guida dell’apprezzatissimo gastropub Black Friar, il problema è che calciatori e rispettive consorti tendono a limitarsi a una manciata di ristoranti «instagrammabili», spettacolari, quindi, inusuali, dove il cibo però non è sempre una priorità. «Sono posti dove vai per dire guarda dove sono, non per mangiare bene».
È d’accordo Gary Uscher, che a Manchester è proprietario di due ristoranti, Kala e Hispi, e che si dice orgoglioso di non contare tra i suoi clienti gli astri del pallone della città o le loro mogli. «Se venissero da noi mi domanderei se stiamo facendo bene il nostro lavoro», ha scritto su Twitter. Lui, precisa, punta sul buon gusto e la classe. Se non altro, Sara Arfaoui, che forse non si aspettava di sollevare un polverone tale, saprà ora quali ristoranti provare.
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