danni vento a milano

DA DOVE ARRIVA TUTTO QUESTO VENTO? - LE RAFFICHE A 110 CHILOMETRI ORARI CHE HANNO SPAZZATO VIA MILANO E LA LOMBARDIA SONO ANOMALE: SAREBBE COLPA DEL SOLITO CAMBIAMENTO CLIMATICO, DELL'INNALZAMENTO DELLE TEMPERATURE E DELLA PROLUNGATA ASSENZA DI PIOGGE - IN CITTÀ E NELL'HINTERLAND DANNI E DISAGI, CON QUATTRO FERITI: È GRAVE UN 64ENNE COLPITO DA UN ALBERO - PAURA ANCHE PER FEDERICA PANICUCCI, IL CUI TETTO DI VETRO DELL'AUTO È STATO COLPITO DA UNA TEGOLA: "SONO VIVA PER MIRACOLO"

Mimmo Di Marzio per "il Giornale"

 

i danni del vento a milano 2

E lo chiamano inverno. Alberi abbattuti, tetti divelti, tegole sulle auto e diversi feriti sono il pesante bilancio dell'eccezionale vento che ieri si è abbattuto sulla Lombardia, con raffiche fino a 110 chilometri all'ora, colpendo soprattutto l'area metropolitana di Milano, ma anche sulla zona di Como e Cremona.

 

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Il fenomeno, inusuale per un'area come quella colpita, sarebbe in buona parte la conseguenza del cambiamento climatico, dell'innalzamento delle temperature e della prolungata assenza di piogge.

 

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Gli effetti di tale mutamento si sono fatti sentire anche in altre regioni. In Piemonte, ad esempio, fin da ieri mattina il forte «foehn» di questo inverno anomalo, ha spazzato via la fitta nebbia delle scorse ore e fatto schizzare all'insù le temperature, oltre i 17 gradi.

 

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Il vento e le alte temperature hanno addirittura alimentato un incendio di vaste proporzioni nei boschi della Val di Susa, un fenomeno quasi assurdo a febbraio. Raffiche da uragano si sono registrate anche sulle Alpi: nel Parco Nazionale del Gran Paradiso con una potenza di 212 chilometri orari.

 

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E ancora: il fortissimo vento ha fatto sospendere quasi tutti i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli e ha bloccato i traghetti tra Sardegna e Corsica.

 

Ma torniamo a Milano, dove le raffiche hanno divelto anche alcune tegole di copertura del Castello Sforzesco e diverse tegole del tetto di copertura della Stazione Centrale e anche del Palazzo di Giustizia.

 

Momenti di paura e strade bloccate, ma purtroppo anche danni alle persone. A Rho, nell'hinterland milanese, un uomo e una donna sono stati travolti e feriti da un albero crollato in piazza della Libertà. Lui, 64 anni, è in codice rosso all'ospedale di Niguarda: schiacciamento addominale, alle gambe e a una spalla.

 

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A Settala, 15 chilometri a est del capoluogo lombardo, un agricoltore di 76 anni è rimato schiacciato dalla caduta di due alberi che sono rovinati al suolo a causa del forte vento. L'uomo ha riportato traumi e fratture ma non ma non si troverebbe in pericolo di vita.

 

Attimi di paura anche per la conduttrice televisiva Federica Panicucci, il cui tetto di vetro dell'auto è stato colpito da una tegola; «sono viva per miracolo» ha raccontato sui social.

 

IL VETRO ROTTO DELLA MACCHINA DI FEDERICA PANICUCCIIL VETRO ROTTO DELLA MACCHINA DI FEDERICA PANICUCCI

Oltre 400 sono stati gli interventi dei Vigili del Fuoco in tutta la giornata, che hanno fatto scattare provvedimenti di emergenza da parte dell'amministrazione, come la chiusura di tutti i parchi pubblici e l'invito ad evitare spostamenti non necessari e a non utilizzare le aree alberate non recintate e la prossimità di ponteggi edili.

 

Pesante il bilancio di Coldiretti che ha registrato decine di alberi abbattuti, serre scoperchiate e danni alle strutture di stalle e cascine. I problemi maggiori si sono registrati a Milano città, in gran parte dell'area metropolitana e nelle campagne intorno a Monza.

 

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Ma il problema, denuncia Coldiretti, ha cause profonde ed è nazionale. «Nell'ultimo anno in Italia sono aumentate del 29 per cento le bufere di vento tra raffiche violente, trombe d'aria e tornado. Una situazione che si è incrociata con la riduzione della manutenzione del verde pubblico a causa della pandemia Covid che lo scorso anno ha portato i vigili del fuoco a intervenire in ben 54 mila emergenze per la presenza di alberi pericolanti nelle città italiane».

 

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Considerando il numero di interventi ogni 10 chilometri quadrati, è l'analisi di Coldiretti, le province italiane più colpite dagli alberi pericolanti sono Varese, Monza Brianza e Milano, Gorizia e Trieste, Napoli, Roma, La Spezia e Prato.

 

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Le piante - evidenzia l'associazione degli agricoltori - cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata.

 

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