
LA RAGAZZINA SVEDESE STRAPPATA AI MILITANTI DELLO STATO ISLAMICO HA DICHIARATO CHE LA VITA NEL CALIFFATO “È MOLTO DURA” E CHE CI È FINITA PERCHÉ INGANNATA DAL SUO FIDANZATINO: ‘’IO NON SAPEVO COSA FOSSE L’ISIS NÉ L’ISLAM’’
Marlin sottratta alle grinfie dello Stato ISlamico
Isabel Coles per “Reuters”
ERBIL, Iraq - La ragazzina svedese strappata ai militanti dello Stato Islamico ha dichiarato che la vita nel califfato “è molto dura” e che ci è finita perché ingannata dal suo fidanzatino.
Marlin salvata dalle forze curde
La sedicenne Marlin Stivani Nivarlain è stata messa in salvo dalle forze curde e ha rilasciato la sua prima intervista proprio alla tv curda: «Ho incontrato il mio fidanzato nel 2014. All’inizio stavamo bene poi lui ha cominciato a guardare i video dell’ISIS, a parlarne in continuazione. Ha detto che voleva andare lì e io ho risposto ok, nessun problema, perché non sapevo cosa fosse l’ISIS né l’islam».
La coppia partì a maggio 2015, attraversò l’Europa in bus e treno, fino al confine turco. Dalla Siria gli jihadisti li hanno portati in autobus fino a Mosul, gli hanno dato una casa, ma senza acqua corrente e senza elettricità. Dice Marlin: «Io non avevo un soldo, è stata davvero dura. Appena ho raggiunto un telefono ho chiamato mia madre e le ho detto che volevo tornare a casa. In Svezia abbiamo tutto, in Iraq non c’è nulla».