charles michel denys shmyhal

PIOVONO BOMBE SU MICHEL – RAID SU ODESSA: IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO CHARLES MICHEL INTERROMPE LA VISITA E TROVA RIPARO IN UN RIFUGIO CON IL PRIMO MINISTRO UCRAINO DENYS SHMYHAL – “MOSCA NON CI INTIMIDISCE” – IL CANCELLIERE TEDESCO SCHOLZ: “SULLE ARMI PUTIN NON CI LASCIA ALTRA SCELTA”

Da corriere.it

 

 

CHARLES MICHEL DENYS SHMYHAL

«È estremamente importante essere qui. Questa è una giornata simbolica ed è è importante mostrare che non siamo intimiditi da Mosca. La mia presenza qui simboleggia l’incrollabile supporto dell’Ue all’Ucraina. Voglio confermare che offriremo il massimo sostegno a te, alla tua squadra e al popolo ucraino».

 

Così il presidente del Consiglio Ue Michel parlando, a Odessa, con il presidente Zelensky, collegato in videoconferenza. Quanto agli aiuti finanziari «la conferenza dei donatori di Varsavia di qualche giorno fa è stato un primo passo per la costruzione di un Piano Marshall a sostegno delle vostre iniziative e noi ci coordineremo per mobilitare supporto finanziario, liquidità e competenze», ha sottolineato Michel.

 

charles michel volodymyr zelensky 2

Michel visita silos grano a Odessa

«Nel porto di Odessa con Denys Shmyhal, ho visto i silos pieni di grano, frumento e mais pronti per l’esportazione». È quanto scrive su Twitter il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, pubblicando le foto della sua visita dei silos delle esportazioni di grano bloccate nel porto ucraino. «Questo cibo di cui si ha estremo bisogno è bloccato dalla guerra russa e dal blocco dei porti del Mar Nero - ha aggiunto - provocando conseguenze drammatiche per i Paesi vulnerabili, abbiamo bisogno di una risposta globale».

 

volodymyr zelensky charles michel

Secondo quanto hanno reso noto fonti Ue, durante la sua visita ad Odessa, Michel ha dovuto interrompere gli incontri per riparare in un rifugio a causa del lancio di missili. «Sono venuto qui a Odessa in occasione della Giornata dell’Europa con un semplice messaggio: non siete soli. Siamo con voi e lo saremo per tutto il tempo necessario. Vi aiuteremo a costruire un paese moderno e democratico — ha aggiunto —, pronto ad abbracciare con fiducia il vostro futuro europeo».

 

Ore 16:21 - Scholz, sulle armi Putin non ci lascia altra scelta

VLADIMIR PUTIN OLAF SCHOLZ

«Putin non ci lascia altra scelta». Così il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando oggi al congresso del sindacato Dgb a Berlino. Il presidente russo ha messo in gioco la pace in Europa, e su questo non deve riuscire, «perciò aiutiamo l’Ucraina», ha spiegato il Bundeskanzler, motivando la decisione di fornire armi pesanti. Putin ha leso «il principio dell’inviolabilità dei confini in Europa per il suo progetto di rivincita di un impero russo. Accettare questo significherebbe non solo piantare in asso le vittime, ma anche rafforzare il suo aggressore nella sua azione criminale».

charles michel summit ue cina charles michel volodymyr zelensky charles michel volodymyr zelensky

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…