rapina a lanciano - carlo martelli e niva bazzan

“CI DICEVANO VI FACCIAMO A PEZZETTINI SE NON CI DITE DOV'È LA CASSAFORTE, E HO VISTO CHE CONTINUAVANO A PRENDERE CARLO A PUGNI IN FACCIA, PERCHÉ LUI DICEVA CHE LA CASSAFORTE IN CASA NON C'ERA. MENTRE MI TAGLIAVANO IL LOBO..." - IL RACCONTO DI NIVA BAZZAN, VITTIMA DELLA BRUTALE RAPINA A LANCIANO: “È STATO IL PIÙ CATTIVO DEI 4 A MUTILARMI" - I VOLTI DI DUE DEGLI AGGRESSORI SAREBBERO STATI IDENTIFICATI GRAZIE ALLE TELECAMERE 

1 - LANCIANO, DUE DELLA BANDA DELL’ARANCIA MECCANICA RIPRESI DALLE TELECAMERE

Walter Berghella Gianluca De Rossi per “il Messaggero”

 

RAPINA A LANCIANO - CARLO MARTELLI E NIVA BAZZAN

Sono due i delinquenti incappucciati con la felpa e col volto travisato. Si intravedono i loro volti, quel tanto che basta per fornire una traccia agli investigatori. I due banditi, su quattro, che hanno assaltato la villa di Carlo Martelli, chirurgo in pensione, e della moglie Niva Bazzan, entrambi 69enni, feriti brutalmente, hanno fatto un prelievo con la carta di credito l' altra mattina all' alba allo sportello bancomat dell' Ubi banca di via per Fossacesia, a Lanciano. Sarebbe l' unico bancomat che avrebbero potuto utilizzare.

 

Almeno otto sarebbero i prelievi che i malviventi hanno provato a effettuare. Del resto le carte di credito di Martelli avevano un massimale di 2mila euro. Su tre carte rubate, il medico di Lanciano, fondatore della locale Anffass, in aiuto ai bimbi disabili e alle loro famiglie, aveva fornito ai banditi i codici pin di due sole carte, quelli ricordati nel concitato momento della brutale rapina di domenica all' alba. Sembra che altri tentativi effettuati in altri sportelli delle innumerevoli banche lancianesi non siano andati a buon fine, perché rotti o malfunzionanti.

la villa di carlo martelli e niva bazzan

 

LA RABBIA DEL GIORNO DOPO

Chirurgo Martelli che, il giorno dopo la terribile aggressione subita insieme alla moglie Niva, ribadisce il suo pensiero sulle armi e sulla legittima difesa: «Io non sarei in grado di usarle, e quindi non mi pongo il problema - dice il 69enne -. Di sicuro, però, se l' altro giorno avessi avuto un' arma, l' avrei usata».

 

Dopo il vertice di ieri in procura, coordinato dal procuratore capo Mirvana Di Serio, l' intera inchiesta è focalizzata sulla visione di quasi 30 filmati delle telecamere pubbliche e private su cui si concentra una speciale squadra investigativa. Sono molti gli uomini, diretti dalla Mobile di Chieti, impegnati a scandagliare i filmati presi dalle banche, quelle del Comune di Lanciano, in accesso e uscita in città, non sempre funzionanti, e dei privati. «Un lavoro certosino - dicono al Commissariato di Lanciano -. I cittadini hanno messo a disposizione i filmati di cui sono in possesso».

 

L'AUTO DEL CHIRURGO

RAPINA A LANCIANO - CARLO MARTELLI

Ieri mattina è stata analizzata la Fiat Sedici di Carlo Martelli ritrovata l'altra sera in contrada Serre di Lanciano. Arguta scappatoia verso il casello dell' autostrada A14, ma anche delle arterie di fuga verso l'Adriatico e il Tirreno, precisano gli investigatori. Importante per la scientifica di Ancona trovare elementi utili. La villa dei coniugi Martelli e le loro auto, compresa la Yaris della moglie, Niva Bazzan, sono attentamente analizzate. Pare che i malviventi abbiano utilizzato i guanti durante la loro sanguinaria scorribanda in villa.

 

La scientifica di Ancona, a parte il Luminol, sta usando per approfondire e scoprire la terribile vicenda anche una sostanza chimica, il cianocrilato, per meglio scoprire impronte e tracce biologiche. Al termine della riunione in procura il dirigente della Squadra Mobile di Chieti, Miriam D' Anastasio, ha detto: «Sono indagini complesse, ma andiamo avanti alla ricerca di utili indizi».

ASSALTO IN UNA VILLA A LANCIANO - NIVA BAZZAN

 

La polizia ritiene di dover approfondire le analogie con una precedente sanguinaria rapina avvenuta il 26 marzo a San Vito Chietino, allorquando venne aggredito il commerciante alimentare e tabaccaio Domenico Iezzi: il 73enne fu pestato a sangue e uno dei quattro rapinatori gli ha tagliato con un coltello l' indice della mano destra, che ha perso. Pesante il sospetto su una banda criminale dell' Est Europeo, con perfetto accento italiano.

 

2 - NIVA BAZZAN: «URLAVANO E MI HANNO TAGLIATO L' ORECCHIO ERO SICURA CHE IO E CARLO SAREMMO MORTI»

Serena Giannico per “il Messaggero”

 

Un tenero bacio, e le mani che accennano ad una carezza. Si vedono in mattinata. E' lei, Niva Bazzan, ex infermiera, che arriva, in carrozzella, in Chirurgia, dove è ricoverato il marito, Carlo Martelli, chirurgo in pensione. I coniugi vittime della terribile rapina subita nella loro villa hanno gli occhi ancora pieni di terrore. Prima di farla scendere dall' Utic, Unità coronarica, vengono fatti sgomberare i corridoi dell' ospedale Renzetti di Lanciano. Perché lei non vuole incontrare alcuno, neppure le amiche, che la cercano. È sconvolta. Basta sfiorarla perché sobbalzi, ma trova un filo di voce per ricordare quanto è accaduto a lei e al marito.

 

Signora Niva, si è accorta della presenza dei malviventi in casa?

la villa di carlo martelli e niva bazzan 4

«No. Stavo dormendo nella mia camera, quando sono stata svegliata a ceffoni. Poi mi hanno scaraventata a terra».

 

E poi cosa è successo?

«Mi hanno legata e mi hanno messo dello schotch sulla bocca. E subito mi hanno trascinata nella camera dove c' era mio marito. Lui aveva le mani e i piedi legati con il cavo del computer».

 

Cosa ricorda dell' aggressione, si è resa conto di quanto stava accadendo in casa?

«Ci dicevano vi facciamo a pezzettini se non ci dite dov' è la cassaforte, e ho visto il volto di Carlo pieno di lividi. E continuavano a prenderlo a pugni in faccia, perché lui diceva che la cassaforte in casa non c' era. Poi se la sono presa con me: ricordo che non ho sentito dolore mentre mi tagliavano un pezzo dell' orecchio destro. Anche perché mi stavano strappando lo scotch dalla bocca».

 

Quando ha visto il sangue della ferita che le hanno inferto cosa ha pensato?

la villa di carlo martelli e niva bazzan 3

«Ero atterrita. Sentivo che mio marito e io saremmo morti in quel dramma che, nella sua ferocia, pareva completamente irreale. Tutta quella violenza riversata su di noi... Perché? Perché proprio noi? Perché infierire in modo così esagerato? Questo pensavo, sempre più confusa, mentre vedevo il sangue...».

 

Niva Bazzan continua ad essere seguita in ospedale in considerazione del forte stress psicofisico subito.

«Per quanto attiene al danno al padiglione auricolare - dice una nota della Asl - non è stato possibile procedere alla ricostruzione, per via del lembo in avanzata necrosi».

 

Oggi la donna sarà portata all' ospedale di Chieti per approfonditi controlli cardiaci. Per il marito, Carlo Martelli, la prognosi resta riservata, perché sono necessari ulteriori accertamenti che saranno eseguiti nelle prossime ore e che sono mirati a verificare il danno alla colonna cervicale».

 

3 - «MI HA TAGLIATO IL LOBO SENZA PIETÀ ADESSO PROVO DISPIACERE PER LUI»

Fabrizio Caccia per “il Messaggero”

 

RAPINA A LANCIANO - NIVA BAZZAN

«Appena esco di qua, dico a mio marito di comprarci una cassaforte. Così se succederà un' altra volta, potrò indicarla subito ai banditi, senza passare più tutto quello che abbiamo passato...». La signora Niva Bazzan, 70 anni, infermiera in pensione, ha ritrovato un po' di buonumore. Nel reparto di terapia intensiva cardiologica, dov' è ricoverata, è venuta a trovarla la figlia Federica, che fa la ginecologa a Roma. Ieri mattina Niva e suo marito, il chirurgo in pensione Carlo Martelli, si sono potuti finalmente riabbracciare in ospedale, dopo le ore più brutte della loro vita.

 

Che cosa vi siete detti, signora Bazzan?

«Ci siamo dati un bacino a fatica, inchinandoci un po' lui è un po' io, date le condizioni.

E ci siamo detti semplicemente: siamo vivi».

 

Ce la fa a raccontare?

la villa di carlo martelli e niva bazzan 2

«È stato il più cattivo dei quattro a tagliarmi l' orecchio, quello che parlava bene l' italiano, non ha avuto nessuna pietà, era molto arrabbiato, continuava a chiedere della cassaforte, diceva che loro sapevano tutto di noi. Vi uccido, vi uccido, continuava a dire. In mano aveva un coltello affilatissimo con la lama a mezzaluna e il manico di legno. Lo ricordo bene, purtroppo...».

 

Per fortuna non hanno toccato Stefano, vostro figlio, che dormiva in un'altra stanza.

«Sì almeno in questo hanno ascoltato le nostre suppliche. Mentre già avevano preso a pugni mio marito, abbiamo indicato loro la carrozzella di Stefano e li abbiamo pregati di lasciarlo in pace. Il loro obiettivo era la cassaforte».

 

Che non avete mai avuto.

«Esatto! Ma malgrado continuassi a dire loro che la cassaforte non c'era, quello, il più cattivo, non voleva crederci e ci minacciava. Ma io e mio marito siamo solo due pensionati, in casa abbiamo pochi contanti, quando ci servono usiamo il bancomat. Più di dieci anni fa, poi, in nostra assenza ci rubarono in casa e portarono via il poco oro che avevo. Da allora compro solo bigiotteria».

 

la villa di carlo martelli e niva bazzan 1

Parliamo del momento più tragico?

«Io non ci volevo credere, dentro di me pensavo: questo è un film e noi ci siamo dentro. Qui va a finire che ci ammazzano. Più che rabbia, pero', provavo dispiacere, sia per noi che per i quattro della banda, non riuscivo a spiegarmi perché tanta violenza inutile. Al momento del taglio però non mi sono accorta di niente, non ho provato dolore, soltanto dopo quando ho visto il sangue ho capito...».

 

E cosa è successo quando, dopo la prima ora di sevizie, sono usciti con i vostri bancomat?

carlo martelli in ospedale 5

«Il capo della banda è andato via con un complice, gli altri due sono rimasti in casa, uno a far da palo fuori e il quarto con noi. Mi è sembrato il più umano, ci ha tolto il nastro dalla bocca, ci ha fatto respirare. Quindi mi ha offerto un bicchiere d'acqua e si è messo a vedere le foto sul mio cellulare: l'ha colpito un' immagine di Dubai, non so perché, quando l'ha vista ha girato il cellulare verso di me. Io gli ho detto solo di non portarmelo via, che era tutto ciò che mi rimaneva, lui ha bofonchiato qualcosa, tipo: mi serve per fare luce. Poi comunque l' ho ritrovato per terra. Andando via, me l' aveva lasciato».

 

Il futuro come lo vede?

«Spero di riprendere in mano la mia vita, spero di scacciare presto gli incubi, ora ho paura di tutto, ho paura persino di chi mi si avvicina all' improvviso: se succede mi viene da fare un balzo. Stamattina non avevo voglia neppure di vedere le mie amiche a causa della mutilazione, invece a poco a poco ora mi sento meglio. Davvero mio marito ha detto che al mio orecchio ci vuol pensare lui? Del resto è un chirurgo, vorrà dire che faremo tutto in famiglia».

4 - LANCIANO, IDENTIFICATO IL VOLTO DI DUE MALVIVENTI | IL MOVENTE È UNA RECENTE VINCITA DELLA COPPIA?

carlo martelli in ospedale 4

Da http://www.tgcom24.mediaset.it

 

Potrebbero essere a una svolta le indagini per la violenta rapina ai danni dei coniugi Martelli, picchiati nella loro villa a Serre di Lanciano (Chieti). I volti di due dei tre rapinatori, secondo fonti locali, sarebbero stati identificati grazie alle telecamere di una banca, dove i malviventi sono andati a prelevare soldi (2mila euro) con le carte di credito delle vittime. Nei giorni scorsi, inoltre, si era sparsa la voce in paese che i Martelli avessero vinto una grossa somma di denaro. Potrebbe essere stato quello, secondo gli inquirenti, il motivo che avrebbe attirato l'attenzione dei rapinatori, sicuri di trovare parecchio contante in casa della coppia.

 

carlo martelli in ospedale 3

Il magro bottino e il modus operandi (usare le carte di credito) hanno suscitato non pochi dubbi tra gli investigatori. La polizia ha visionato decine di filmati di telecamere pubbliche e private presenti a Lanciano per avere altri indizi sugli autori dell'efferata rapina. Per prelevare il denaro, i rapinatori hanno usato un'altra auto della famiglia, una Yaris. Gli agenti si sono da subito concentrati sui prelievi effettuati in alcune banche della zona con due carte di credito di Martelli di cui l'uomo ha fornito i codici pin ai banditi. Una "atipicità", questa delle carte di credito, secondo il questore di Chieti, "che non rientra nei canoni della malavita".

 

carlo martelli in ospedale 2

La banda non sarebbe dunque nuova a questi episodi: sei le rapine violente realizzate in tutta la provincia. Un titolare di un'agenzia di pratiche auto, oltre a essere stato rapinato di 600 euro, è stato massacrato di botte, mentre a un tabaccaio è stato amputato un dito.

 

Altra vittima: "Capo è un italiano, complici stranieri" - "Sono le stesse persone, ne sono sicuro. Anche se ho visto solo occhi dietro un cappuccio e voci, tutto combacia: il capo forse è un pugliese, e gli altri sono dell'Est Europa". Lo ha dichiarato una delle vittime, Massimiliano Delle Vigne, che il 5 settembre 2017 subì una rapina con percosse dalla banda che per lui ha le stesse caratteristiche di quella che ha massacrato la famiglia Martelli. "Nei primi mesi i carabinieri ci dicevano che erano vicini alla soluzione, ma poi non abbiamo più saputo nulla".

carlo martelli e niva bazzanarancia meccanica a lanciano

 

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