cochis

ANCHE LA MALA MILANESE NON E’ PIU’ QUELLA DI UNA VOLTA - DA RE DEL CRIMINE A RICATTATORE DA STRAPAZZO: L’EX BRACCIO DESTRO DI VALLANZASCA ROSSANO COCHIS TORNA IN CARCERE PER TENTATA ESTORSIONE

COCHIS 3COCHIS 3

Paola Fucilieri per ”il Giornale”

 

Il primo, davanti agli investigatori del commissariato milanese Greco-Turro, non ha fatto un plissé: «Gaetano Spera? E chi lo conosce? Io quel giorno ero in via Mercanti in attesa di una signora». L' altro gli è andato dietro: «Rossano chi? Cochis avete detto? Mai sentito in vita mia».
 

Due vecchie volpi del crimine che fanno comunella da una vita, ma messe alle strette fingono di non conoscersi è qualcosa che rientra nella normalità di quell' ambiente, dove ognuno fa il proprio gioco e sfodera le proprie carte. Peccato che poi, una volta agli arresti - Cochis a San Vittore e Spera adesso ai domiciliari - abbiano commesso un passo falso, rivelando implicitamente la loro, per così dire, contiguità di lunga data: si sono affidati allo stesso legale, il milanese Ermanno Gorpia.
 

La storia c' è adesso e c' è sempre stata. Uscito dal carcere nel 2012 dopo aver scontato un cumulo di pena di 37 anni per banda armata, omicidio doloso, rapine, estorsioni e persino un' evasione Rossano Cochis (69 anni) detto Nanu, scatenato lo è sempre stato tanto che rivendicava a pieno titolo il ruolo di storico braccio destro di Renato Vallanzasca.

COCHIS 1COCHIS 1

 

Tuttavia, fino a qualche settimana fa Cochis era all' apparenza decisissimo a non tornare più in cella al punto che faceva volontariato per i tossicodipendenti. «Ho voltato pagina, mi sono ripulito» asseriva dalla sua abitazione di Bernareggio, dove scontava la libertà vigilata, a casa, affidandosi alle cure della moglie. E invece c' è ricascato. Stavolta la banda armata non c' entra nulla. I tempi cambiano.
 

Nanu si è riciclato, fingendosi avvocato. E, insieme al 62enne Spera (precedenti per rapina ed estorsione) e a un giovane incensurato che ora si trova ai domiciliari, il 23enne Simone Biancardi, hanno tentato di estorcere denaro a un ragazzo siciliano di 26 anni. Di questo lo accusa la polizia del commissariato Greco-Turro che lo ha arrestato lunedì sera a casa sua.
 

VALLANZASCA COLIA COCHISVALLANZASCA COLIA COCHIS

A metà gennaio il siciliano si era messo in testa di comprare un appartamento in via della Spiga, del valore di 2,5 milioni di euro. Così ha versato a una immobiliare un anticipo di 100mila euro. Denaro che - così come previsto dal contratto - poteva essere reso. Il 26enne, accortosi che era stato un colpo di testa e che non avrebbe mai potuto saldare il debito, ha chiesto così la restituzione dell' assegno.

 

Il proprietario dell' agenzia immobiliare non ha posto obiezioni, ma a sua insaputa, uno dei dipendenti che avevano mediato l' acquisto era deciso a convincere a ogni costo il giovane ad andare fino in fondo. Così prima lo incontra da solo, in un bar di Porta Venezia, ma visto che non ottiene nulla se non un altro diniego, fa entrare in scena sia Rossano Cochis che i suoi sodali.

 

Fingendosi avvocati dell' immobiliarista (in realtà uno di loro è un suo stretto parente, ndr) i tre si vedono con il giovane siciliano in un bar di viale Monza e gli chiedono 300mila euro per avere fatto saltare la vendita, quindi vanno sotto casa sua, minacciando il giovane di ritorsioni sulla sorella e suoi familiari. Impaurito, il siciliano decide di denunciarli.

COCHIS VALLANZASCACOCHIS VALLANZASCA

 

Ed è a questo punto che il 1° febbraio scatta la trappola degli investigatori del commissariato Greco-Turro: il giovane si accorda con i tre balordi per consegnare la prima trance dei 300mila euro in una busta in un bar del centro, in via Mercanti. Spera e Biancardi vengono fermati al momento della consegna del denaro, mentre Cochis, che fa il palo, riesce a scappare. Per poco: riconosciuto dalle foto scattate dalla polizia, l' altra sera è tornato in carcere.

 

COCHISCOCHIS

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…