IL DOTTORE NON C’È (MAI) – A GIARRE L’INCREDIBILE CASO DEL MEDICO CHE HA LAVORATO 15 GIORNI IN NOVE ANNI – E LA COSA MERAVIGLIOSA È CHE LE CARTE SONO TUTTE IN REGOLA
Laura Anello per “La Stampa”
A leggere la quantità di disturbi di corpo e mente che promette di curare con il suo «metodo psicogenerativo», tutelato con tanto di brevetto, viene voglia di concedergli decenni di aspettativa per il bene dell’umanità. Ansia, fobie, timidezza, disturbi ossessivi-compulsivi, di personalità, asma, dissociazione, cefalea, vaginismo, disfunzione erettile, gioco d’azzardo patologico, e pure dubbi e conflitti esistenziali.
Peccato che non tutti siano d’accordo, e che qualcuno abbia segnalato ai vertici dell’Asp di Giarre, cittadina di 28 mila abitanti in provincia di Catania, che il dottor Paolo Micali Bellinghieri, 50 anni, «psicoterapeuta, psicologo, psichiatra, sessuologo, esperto di ipnosi, counselor filosofico» - come dice sul suo sito Internet - ha prestato servizio all’ospedale Sant’Isidoro soltanto una quindicina di giorni in nove anni. Precisamente dal 4 al 21 maggio 2005, un record.
E tutto senza violare di un pelo la legge, passando da congedi parentali, aspettative e permessi.?Abbastanza per far muovere il direttore sanitario dell’ospedale, Franco Luca , il quale ribadisce che le norme sono state rispettate, ma aggiunge che opportunità e pecunia impongono una stretta. «L’ultimo permesso è retribuito - spiega - e noi non possiamo sforare il budget e sostituirlo. Questo ci crea problemi di organico nell’assistenza ai malati, vedremo se ci sono le condizioni per revocare l’aspettativa in corso». ?
Il dottore nel mirino non si scompone affatto. «Il caso non esiste, anzi le dirò di più. Se Mario Monti o Renzi vanno in aspettativa nessuno si scandalizza. Nei Paesi nordici chi non prende il congedo parentale viene punito. In questi anni ho preso due specializzazioni, guadagnando duemila euro al mese o giù di lì, meno di quanto avrei percepito in ospedale, pagando iscrizioni e tasse. Ora sto facendo un dottorato di ricerca, acquisendo competenze che spenderò nella mia azienda».?
Il medico, che vive a Messina, sua città d’origine, ha cominciato la carriera nella lontana Val d’Aosta, nel 1996. Nel 2001 ha ottenuto il trasferimento all’Asp di Giarre, dove ha lavorato fino al 2005. E qui ha deciso di rimettersi a studiare. Dal primo giugno al 31 ottobre del 2008 borsa di studio e primo corso di specializzazione. Il giorno del rientro, congedo parentale. Dal 4 al 21 maggio, il ritorno flash in ospedale. Poi, dal 22 maggio al 22 luglio, assenza per malattia.
Successivamente, permesso fino al 30 giugno 2014 per una borsa di studio. Infine, aspettativa per un dottorato di ricerca che scadrà il 31 dicembre del 2016. E, al contrario che negli altri casi, questa volta l’assenza è retribuita. «Lo prevede la legge - dice - Quanto al fatto che l’ospedale in mia assenza sia sguarnito, ricordo che il mio posto è coperto da altri medici assunti a tempo determinato».
E allora? «Malevolenze, conosco decine di colleghi che hanno fatto le stesse mie scelte». Sarà l’invidia per il suo brevetto e le grandi attese che suscita. «Il metodo psicogenerativo - scrive nel suo sito - applicato alla cura e alla crescita personale consente l’espressione, l’acquisizione e l’applicazione concreta di nuove potenzialità per gestire le sfide quotidiane attraverso l’accesso a uno stato psico-fisico di livello superiore, quello della creatività».?
Ecco, il sito. L’Azienda sanitaria ha avviato accertamenti anche su quello, sospettando che il dottore svolga attività privata libero-professionale nonostante scriva anche on-line di essere un ospedaliero. «Nessuna attività privata - replica lui - quel sito serve soltanto per il brevetto». Quanto al suo, di futuro, ha le idee chiare: «Certo che tornerò in ospedale, se non lo facessi dovrei restituire i soldi che ho percepito». C’è solo da aspettare, insomma. Poi a Giarre arriverà un luminare.