regina elisabetta e anna d'inghilterra

LA REGINA TEMEVA DI MORIRE A BALMORAL - LA FIGLIA ANNA ALLA BBC RACCONTA COME LEI E GLI ALTRI FIGLI CONVINSERO ELISABETTA A RESTARE NEL CASTELLO PIU’AMATO- E L’EX ADDETTA STAMPA DELLA SOVRANA SE LA PRENDE CON “THE CROWN”: “L’HA DIPINTA NOIOSA,AL CONTRARIO ERA MOLTO BRILLANTE E SPESSO SORRIDENTE. ERA CUPA SE C’ERA UNA MORTE IN FAMIGLIA O UNO DEI CANI DOVEVA ESSERE ABBATTUTO”

Emanuela Minucci per la Stampa - Estratti

 

regina elisabetta e anna d'inghilterra

È trascorso oltre un anno dalla morte della regina Elisabetta II. Il tempo giusto per raccontare qualche dettaglio in più su quella dolorosa dipartita, anche da parte di chi, come i figli hanno condiviso con la sovrana i suoi ultimi giorni. «Credo ci sia stato un momento in cui mia madre ha realizzato che sarebbe stato tutto più difficile se fosse spirata a Balmoral. E penso che tutti noi abbiamo cercato di persuaderla che questo ragionamento andava escluso. Insomma penso che alla fine lei abbia pensato che andava bene così. E che per una volta non doveva occuparsi del protocollo».

 

 

regina elisabetta e la corona 2

Chi parla è la principessa Anna, figlia della regina Elisabetta II scomparsa l’8 settembre del 2022, che in una lunga intervista rilasciata alla BBC e che andrà in onda a Natale svela gli ultimi giorni della sovrana più amata. Quella regina che fino all’ultimo voleva mettere davanti a tutto – anche all’ultimo desiderio di morire a Balmoral — il suo «duty», il dovere. Ma furono dunque i figli, Anna innanzitutto, a convincerla che dopo una vita intera passata a servire il Paese, a lavorare per il Regno Unito e il Commonwealth, era giusto che a quel punto lei si occupasse soltanto di sé stessa. E agli ultimi istanti di vita trascorsi nel castello più amato, quello di Balmoral, appunto.

 

regina elisabetta e la corona 1

«Abbiamo trascorso buona parte della nostra giovinezza i quel luogo – aggiunge Anna – e gran parte di quel tempo è stato il più libero e indipendente che abbiamo avuto», spiegando così il motivo per cui quella reggia aveva un posto speciale nel cuore della regina.

 

Anna parla nel documentario che sarà trasmesso a Natale dalla Bbc – che nei giorni scorsi ha registrato il record di ascolti (18 milioni) per la sua diretta dell’incoronazione di Re Carlo III il 6 maggio scorso. Record che ne ha fatto lo «show» del 2023 per la tv pubblica britannica.

regina elisabetta re carlo

 

Quando la regina morì Carlo – che il 25 dicembre pronuncerà il suo secondo discorso di Natale da Re – si trovava nella sua residenza del cuore, in Scozia, a Dumfries House, la dimora antica che ha salvato dalla rovina e che ha trasformato nel quartier generale della sua attività con la King’s Foundation. E dove torna appena possibile.

 

«La regina non era così noiosa»

La domanda che i fan di «The Crown» si sono più posti in questi anni è sempre stata una: la serie di Netflix è rimasta fedele all’immagine della regina Elisabetta? Secondo Dickie Arbiter, l'ex addetto stampa della regina, la risposta è no.

 

«Non la ricordo come una persona cupa e noiosa. Era cupa se c’era una morte in famiglia o uno dei cani doveva essere abbattuto, ma Imelda Staunton ha interpretato il ruolo di una persona cupa dall'inizio alla fine», ha detto Arbiter a «Deadline» spiegando di aver visto in «The Crown» una Elisabetta molto diversa da quella originale. Non è la prima volta che Arbiter esprime dissenso nei confronti di «The Crown».

regina elisabetta

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…