ANDIAMOCI PIANO CON IL LIBERI TUTTI – NONOSTANTE I 186MILA CONTAGI E I 486 MORTI DI COVID DELLE ULTIME 24 ORE, LE REGIONI CHIEDONO IL SUPERAMENTO DEI COLORI, UNA SEMPLIFICAZIONE DI QUARANTENE E TAMPONI, CONCENTRANDOSI SOLO SULLE RESTRIZIONI PER I NO VAX – MA SE IL GOVERNO È PRONTO AD ACCOGLIERE ALCUNE PROPOSTE, ARRIVA IL NO ALL’ALLENTAMENTO DELLE MISURE NELLA SCUOLA: I GOVERNATORI VORREBBERO MANDARE IN CLASSE ANCHE GLI ASINTOMATICI, MA…
Da "La Stampa"
COLORI REGIONI 21 GENNAIO 2022
Nonostante i 186 mila contagi e i 486 morti di ieri i presidenti delle Regioni tornano in pressing sul governo, al quale chiedono di «procedere rapidamente a una semplificazione» di quarantene, tamponi e del resto del pacchetto anti-Covid. Un allentamento delle regole, «basandole non più sulla suddivisione per zone di rischio ma concentrando esclusivamente l'attenzione sui cittadini, in relazione al completamento del ciclo vaccinale», spiegano concretizzando con sette specifiche proposte il documento consegnato ieri a Palazzo Chigi.
Dove in cima alla lista figura il superamento del sistema «a semaforo» delle restrizioni, che il ministro della Salute Speranza è disposto a concedere visto che oramai dal bianco all'arancione per i vaccinati cambia poco o nulla, mentre a tenere in riga i No Vax ci pensa il Super Green Pass. Al massimo potrebbe restare la fascia rossa, dove nessuna regione è in procinto di finire, anche perché il governo è pronto ad accogliere l'altra richiesta di scorporare dal conteggio dei letti occupati quelli di chi in ospedale è entrato per altre patologie e ha scoperto di essere positivo con il tampone di ingresso.
Fatto che, secondo le stime degli internisti ospedalieri di Fadoi, eliminerebbe dal calcolo il 20% dei ricoveri Covid, allontanando definitivamente il rischio per chiunque di finire in lockdown, sfiorato la scorsa settimana dalla Valle d'Aosta. Ma secondo gli esperti della Salute è sicuramente da respingere al mittente la richiesta di «superare l'attuale sistema di sorveglianza nelle scuole, procedendo alla sospensione della didattica in presenza solo per i soggetti sintomatici».
Che letta in altro modo significa lasciare in classe chi il Covid ce l'ha anche se senza averne i sintomi. «Idea irrazionale», la bollano i tecnici di Speranza, mentre dallo staff del presidente della Conferenza delle Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga, arriva l'interpretazione «autentica» della proposta, che si spiega con la successiva richiesta di «sospendere il contact tracing». «Per cui quando ci sono uno o più positivi in classe il tampone si fa solo a chi ha i sintomi», spiegano.
Il che, anche se in maniera più soft, sarebbe sempre un dare il via libera agli asintomatici, che in questo caso non saprebbero di esserlo. Pollice verso della Salute anche sul punto 4 della lista, dove si chiede di ridurre da 7 a 3 giorni l'isolamento dei contagiati tra i lavoratori dei servizi essenziali, pur se indossando per ulteriori 3 giorni la mascherina Ffp2.
Nel pacchetto regionale anche la revisione del sistema di sorveglianza sanitaria, suddividendo chi è sintomatico da chi non lo è, che per i governatori si sostanzierebbe nell'abrogazione della quarantena per gli asintomatici, ai quali verrebbe solo richiesto di girare con le Ffp2 evitando di frequentare luoghi affollati e persone fragili. Una fuga in avanti secondo gli uomini di Speranza, anche se il governo sembra disposto a fare uno sconticino sulla quarantena riducendola a 6 o 5 giorni dagli attuali 7 previsti per i vaccinati, mentre per i No Vax resterebbe a 10.
«Non ricevibile» è invece la proposta di «sospendere il contact tracing», mentre il via libera potrebbe arrivare presto a quella di consentire l'ingresso in Italia anche agli stranieri con Green Pass valido 9 mesi anziché 6 come il nostro. Un'apertura che sarà accompagnata anche dalla cancellazione dell'obbligo di tampone per entrare in Italia. Ma per il governo, sempre che resti questo dopo la sfida del Colle, oltre in questo momento non si può andare.
Perché è vero che i 186 mila contagi di ieri sono pur sempre meno dei 228 mila di una settimana prima e che dai 468 morti bisogna detrarne 186 dei giorni precedenti. Ma resta il fatto che da Natale, con «l'influenza Omicron», di vittime ne abbiamo contate 8 mila in un mese e che i ricoveri ieri in area medica hanno superato quota 20 mila, non distanti dal picco dei 25 mila della drammatica primavera del 2020.
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