DUE REPORTER ITALIANI SONO RIMASTI FERITI IN UN ATTACCO A KHERSON – IL GIORNALISTA CLAUDIO LOCATELLI E IL FOTOGRAFO NICCOLÒ CELESTI VIAGGIAVANO SU UN'AUTOMOBILE CON LA SCRITTA “PRESS”, COLPITA DA UNA BOMBA E POI DA PROIETTILI – SUI SOCIAL LOCATELLI RACCONTA: “IL TIRO PROVENIVA DALLA SPONDA OLTRE IL DNIPRO, LÌ DOVE SI TROVA L'ESERCITO RUSSO. HO PERSO SANGUE MA LA FERITA È LIEVE. AVESSI APERTO LA PORTA SAREI SENZA UNA GAMBA O PEGGIO” – VIDEO
Da www.ansa.it
Claudio Locatelli e Niccolò Celesti a Kherson
Due giornalisti italiani hanno denunciato di essere stati oggetto di un "attacco intenzionale" da parte dei russi a Kherson, ma sono riusciti a mettersi in salvo. Un colpo "ha danneggiato l'auto, siamo rimasti bloccati sotto tiro prima di riuscire a metterci in salvo, ho perso sangue ma la ferita è lieve - spiega in un video il reporter Claudio Locatelli nella vettura col collega Niccolò Celesti. Avessi aperto la porta sarei senza una gamba o peggio.
La macchina è ben segnalata l'attacco ai nostri danni visto luogo e dinamica è stato intenzionale". "Il tiro proveniva dalla sponda oltre il Nipro, lì dove si trova l'esercito russo". "Il tiro proveniva dalla sponda oltre il Nipro, lì dove si trova l'esercito russo. Sparare sulla stampa non ha scuse. Stiamo bene per fortuna", aggiunge Locatelli nel video in cui si vede il momento dell'attacco e i vetri dell'auto in frantumi.
il fotografo Niccolò Celesti ferito a Khersonil giornalista Claudio Locatelli ferito a Khersonil giornalista Claudio Locatelli ferito a Kherson