gay in cina

CINA NON A MISURA D'OMO - LA SHANGHAI UNIVERSITY HA CHIESTO AI SUOI CAMPUS DI SCHEDARE GLI STUDENTI GAY O CHE SI IDENTIFICANO NELLA COMUNITÀ LGBT - LA DIRETTIVA RICHIEDE DI RACCOGLIERE INFORMAZIONI SU POSIZIONI POLITICHE, CONTATTI SOCIALI E “SALUTE MENTALE” DEGLI ISCRITTI, IL TUTTO A POCHE SETTIMANE DALLA CANCELLAZIONE DI DECINE DI ACCOUNT DI GRUPPI UNIVERSITARI PRO LGBT DA WECHAT - PIÙ CHE UNA PERSECUZIONE OMOFOBICA, LA VICENDA PERÒ RIENTRA NEL…

Lorenzo Lamperti per “La Stampa”

 

gay in cina 9

Comunità Lgbt, star di cinema o tv e loro fan, utenti della Rete. Nella Cina permeata dal concetto di «sicurezza nazionale» di Xi Jinping c'è sempre meno spazio per tutto ciò che in qualche modo possa portare a una qualsiasi forma di attivismo. Poco importa se nel mondo fisico o in quello digitale.

 

gay in cina 1

Poco importa se si tratta di gruppi passibili di rappresentare istanze politico-sociali, di diritti di alcune categorie di cittadini o semplicemente di comportamenti ritenuti immorali. Nella stretta sono coinvolte anche importanti istituzioni pubbliche. Nell'ambito di un "censimento"" interno, la Shanghai University ha chiesto ai suoi campus di schedare gli studenti non eterosessuali o che si identificano nella comunità Lgbt.

gay in cina 10

 

La direttiva, non confermata dall'ateneo ma circolata sui social cinesi, richiede inoltre di raccogliere informazioni su posizioni politiche, contatti sociali e «salute mentale» degli iscritti. Il tutto a poche settimane dalla cancellazione di decine di account di gruppi universitari pro Lgbt da WeChat. Negli ultimi anni la comunità omosessuale ha subito una crescente marginalizzazione e ora viene vista anche come un ostacolo alle politiche di sostegno demografico.

 

gay in cina 6

Più che una persecuzione omofobica, la vicenda sembra però rientrare all'interno di un più ampio bisogno del sistema cinese di identificare e monitorare possibili attivisti e forme di aggregazione potenzialmente operanti al di fuori della linea del Partito. Le minoranze, comprese quelle etniche, sono percepite come un possibile rischio: vanno private della loro componente associativa e dotate in maniera eterodiretta delle corrette «caratteristiche cinesi».

gay in cina 5

 

Tra i gruppi presi di mira sono entrati anche i milioni di fan e follower delle star del cinema e della televisione. La Commissione centrale per l'ispezione disciplinare ha annunciato di voler mettere ordine alla «caotica» industria dell'entertainment, colpendo le abitudini «malsane» che «instillano valori scorretti» nei giovani. Uno sforzo che rientra in un vasto programma di salvaguardia della sicurezza politica e ideologica del mondo digitale.

 

gay in cina 4

Qualche settimana fa, gli ammiratori di Kris Wu avevano annunciato un piano per farlo evadere dal carcere, dopo che il cantante sinocanadese era stato arrestato per l'accusa di stupro. Campanello d'allarme per le autorità, che hanno avviato un giro di vite sui fan club online, percepiti come possibili rischi per la sicurezza. Sono già stati cancellati 150 mila post, 4 mila account e 1300 gruppi, mentre sono state rimosse 39 app.

gay in cina 3

 

Azione recepita dalla piattaforma di video streaming iQiyi, che ha cancellato tutte le "idol competition", programmi in cui le star si sfidano per conquistare i voti degli utenti. Stop anche alla terza stagione del popolarissimo talent show Youth with You. Tutto ciò che prevede la partecipazione attiva degli spettatori e tutti coloro in grado di attrarre le simpatie di masse di fan sono coinvolti in una «campagna di rettificazione» nella quale la fama deve essere accompagnata dal patriottismo. Nell'epoca della «prosperità comune» non esiste tolleranza per le paghe eccessive e, ovviamente, per l'evasione fiscale.

 

gay in cina 2

La popolare attrice Zheng Shuang è stata condannata a una multa da 46 milioni di dollari per il mancato pagamento di tasse sui suoi compensi. Nei mesi scorsi era già finita nei radar del governo dopo aver avuto due figli negli Stati Uniti tramite la maternità surrogata, pratica proibita in Cina. Il nome di un'altra star del grande schermo, Zhao Wei, è stato invece bannato da tutte le piattaforme in cui appaiono film e drammi televisivi nei quali ha recitato. Non sono state fornite spiegazioni, ma potrebbe esserci un collegamento col suo rapporti privilegiato con Jack Ma, il fondatore di Alibaba caduto in disgrazia negli ultimi mesi. Zhao, tra le altre cose ex ambasciatrice di Fendi in Cina, e il marito avevano comprato anni fa quote di Alibaba Pictures.

gay in cina 13

 

Di questi tempi, essere considerati vicini a Ma non è certo un vantaggio, come ha scoperto a sue spese Zhou Jiangyong. Il capo del Partito di Hangzhou, la città natale di Alibaba, è finito sotto indagine per corruzione contestualmente alla richiesta delle autorità centrali ai funzionari di tutti i livelli di interrompere qualsiasi rapporto con le imprese private in grado di rappresentare un conflitto di interesse.

 

gay in cina 12

Ant Group ha smentito qualsiasi coinvolgimento ma sui media circola la voce che Ant Financial possieda poco meno del 15% di una compagnia guidata dal fratello minore di Zhou. Le celebrità sono chiamate a essere dei buoni esempi. Il noto attore Zheng Zhehan è diventato vittima di un boicottaggio dopo che sui social è circolata una sua foto del 2018 in cui si trovava davanti al Santuario di Yasukuni a Tokyo. L'edificio shintoista è dedicato a chi è morto servendo l'Impero giapponese, comprese 1068 persone condannate per crimini di guerra. Diversi brand hanno interrotto i contratti di collaborazione con Zheng. Non mostrare amore per la patria non è una possibilità.

 

gay in cina 11gay in cinagay in cina 8

 

DIRITTI GAY IN CINA gay in cina 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…