ponte genova morandi

REVOCA, CONTROLLI E MULTE: ECCO COSA PREVEDE LA CONCESSIONE AD AUTOSTRADE - DI MAIO E’ PARTITO ALLA CARICA MA IL GOVERNO DEVE MUOVERSI CON I PIEDI DI PIOMBO: RISCHIA DI DOVER PAGARE ALLA SOCIETÀ INDENNIZZI MILIARDARI - GLI SCENARI

conte salvini di maio

Nando Santonastaso per “il Messaggero”

 

Nate pubbliche e diventate private dopo che lo Stato, alla fine degli anni Novanta, alzò bandiera bianca per via dei costi eccessivi da sostenere. Regolate da norme e contratti che disciplinano non solo l'aspetto per così dire più immediato del loro ruolo ma anche le modalità di accertamento di eventuali colpe gravi o meno gravi, con eventuali sanzioni fino a 150 milioni e alla evoca del rapporto.

 

Per le società concessionarie delle autostrade italiane le regole, come i diritti e i doveri, sono chiare da tempo ma la tragedia di Genova e soprattutto la dura reazione del governo gialloverde sembrano aver aperto nuovi dubbi e ipotizzato scenari in gran parte da verificare sul doloroso capitolo delle responsabilità. Può il governo avviare la procedura di revoca nei confronti di Autostrade per l'Italia anche senza elementi di certezza sulle cause del crollo del ponte?

AUTOSTRADE PER L ITALIA

 

E può farlo a prescindere dal lavoro dei magistrati della Procura di Genova? E ancora: quanto pagherebbero i contribuenti italiani qualora la penale, legata alla rescissione del contratto diventasse operativa? Proviamo a districarci in quello che già si sta configurando come uno scontro tecnico-amministrativo-legale dall' esito tutt' altro che scontato.

 

Le autostrade italiane comprese quelle gestite da Autostrade per l'Italia, la concessionaria più importante, sono un bene di proprietà dello Stato la cui gestione è stata in gran parte affidata a società che ne raccolgono i profitti pagando, appunto, un canone alle casse pubbliche. Fino a non molti anni fa queste società erano a loro volta pubbliche: di proprietà degli enti locali oppure dell'Iri.

 

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

In linea generale la società concessionaria deve attenersi agli obblighi contratti nei confronti dello Stato. Manutenzione e investimenti in cambio dei pedaggi, in estrema sintesi. Investimenti che nel caso di Atlantia, la società del Gruppo Benetton che controlla Autostrade per l'Italia, sono ammontati nel primo semestre 2017 a 232 milioni rispetto ai 197 milioni del primo semestre di quest'anno (ma la società ha già reso noto di avere speso circa un miliardo all' anno tra il 2012 e il 2017 in opere di sicurezza, manutenzione e potenziamento della rete ad essa affidata).

 

La Convenzione unica che regola il rapporto tra ministero e Autostrade, valida fino al 2038 e da pochi mesi prorogata al 2042 con il beneplacito dell' Ue proprio per consentire la realizzazione dell' asse alternativo al ponte crollato. Cosa prevedono le sanzioni a carico dei concessionari?

 

ponte morandi genova

Il sistema sanzionatorio, modificato dalla legge del 2006, prevede multe che vanno dai 25 mila ai 150 milioni di euro per inadempienze classificate in base alla loro gravità: possono riguardare le modalità e i tempi di esecuzione delle progettazioni, i tempi e le modalità di esecuzione dei lavori, fino ad «un grave e perdurante inadempimento da parte della concessionaria», presupposto in base al quale come lo stesso sito di Autostrade per l'Italia riporta - è prevista la revoca della concessione.

 

L'articolo 7 inserisce tra quest'ultimo tipo di causali anche i mancati controlli ma secondo un' interpretazione del testo, questa fattispecie non riguarderebbe sciagure già avvenute ma informazioni carenti o non veritiere su opere in corso. La norma, non a caso, indica una successione di moniti e di sanzioni (fino appunto ai 150 milioni) e introduce la possibilità della revoca «solo in caso di reiterazione».

 

crollo ponte morandi 5

Lo stesso comma dice altresì che «tutto questo è vero salvo che il caso costituisca reato»: il che porterebbe a concludere che il governo prima di procedere alla revoca della concessione dovrebbe attendere le sentenze della magistratura su colpevoli e responsabilità penali.

 

Un lavoro appena iniziato. Autostrade per l'Italia, non a caso, ha già ribadito più volte di avere rispettato la Convenzione: dunque, dimostrare il contrario sarà il primo compito del governo. Per farlo, però, bisognerà seguire un apposito iter nel quale è previsto espressamente un contraddittorio tra il ministero dei Trasporti e la società.

E' in base a questo passaggio, fanno osservare tecnici e giuristi, che si può valutare l'eventuale inadempimento.

 

crollo ponte morandi 4

IL SECONDO SCENARIO

Altro discorso è quello di una possibile decadenza della concessione. Ne parla l' articolo 9 della Convenzione, al comma 2: «Constatato il perdurare dell'inadempimento, il Conducente (lo Stato e dunque il ministero, ndr) subentra in tutti i rapporti attivi e passivi di cui è titolare il Concessionario». La differenza non è di poco conto.

 

Con la decadenza, infatti, lo Stato dovrebbe risarcire il Concessionario con «il pagamento di un importo corrispondente al valore attuale netto dei ricavi della gestione prevedibile dalla data del provvedimento di decadenza fino alla scadenza della concessione, al netto dei relativi sti, oneri, investimenti e imposte prevedibili nello stesso periodo». L'importo, spiega ancora la Convenzione, viene decurtato a titolo di penale, di una somma pari al 10% dello stesso, salvo il maggior danno subito dal concedente. In soldoni, non pochi miliardi (15-20, si dice) ma il calcolo al momento è a dir poco complicato.

crollo ponte morandi 3

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...