RIAPRIRÀ PER 4 GIORNI, A CAVALLO DI SAN VALENTINO, LA STANZA DEI “CASTI AMANTI” A POMPEI - LA SOPRINTENDENZA HA APPROVATO IL PROGETTO DI RESTAURO DA 10 MILIONI DI EURO: A NOVEMBRE L’AVVIO DEI LAVORI CHE ENTRO TRE ANNI, A FINE 2020, DOVREBBERO CONSENTIRE L'APERTURA AL PUBBLICO
Antonio Ferrara per “La Repubblica”
POMPEI - LA CASA DEI CASTI AMANTI
Una Pompei nascosta. Celata dietro le recinzioni di via dell' Abbondanza, nella Casa-panificio dei casti amanti e nell' intero isolato che prende il nome da quel quadretto affrescato che raffigura un uomo e una donna che si baciano, sdraiati sul letto durante un banchetto. In modo "casto", rilevarono gli studiosi che nel 1987 avviarono l' ultima, grande esplorazione che ha interessato Pompei. In questo luogo che meglio di altri consente di leggere i segni della furia dell' eruzione del 79 d.C, partiranno i lavori di restauro.
POMPEI - LA CASA DEI CASTI AMANTI
In questi giorni il direttore della Soprintendenza Pompei, Massimo Osanna, approva il progetto esecutivo affidato con un bando da Invitalia allo studio B5 del gruppo Brancaccio per 280mila euro, nell' ambito del Grande progetto Pompei. A fine marzo la pubblicazione della gara da 10 milioni di euro, a novembre l' avvio del cantiere e dei lavori che entro tre anni, a fine 2020, dovrebbe consentire l'apertura al pubblico di una delle pagine più interessanti della storia archeologica di Pompei.
Quattro domus e due botteghe all' interno delle quali giovedì prossimo entreranno per un sopralluogo il ministro dei beni culturali Dario Franceschini e la commissaria europea agli Affari regionali Corina Cretu, che ha la supervisione sul Grande progetto Pompei da 105 milioni di euro, cofinanziato dall' Ue. A loro, il direttore Osanna illustrerà gli interventi decisi per l' apertura del sito. In più, la soprintendenza, in occasione di San Valentino, ha programmato tra l' 11 e il 14 febbraio visite per gruppi di 20 persone a turno all' interno della Casa dei casti amanti. Sarà un' occasione unica per vedere gli ambienti, prima dell' inizio dei restauri.
Il progetto prevede l' eliminazione di tutti i ponteggi esistenti e la creazione di una nuova, unica copertura di 2mila metri quadrati in alluminio e vetrate. Alla nuova struttura metallica sarà ancorata una rete di passerelle sospese per consentire - caso unico a Pompei - la veduta dall' alto. Sarà possibile osservare i segni lasciati dall' eruzione, con un muro di tre metri spazzato via e abbattuto dal surge, la nube ardente che investì Pompei all' alba del 25 agosto del 79 dopo Cristo a una velocità di 65-80 chilometri orari.
La visita dall' alto non è una novità: per otto mesi nel 2010 la domus fu visitabile su prenotazione su iniziativa del commissario per Pompei Marcello Fiori. Poi, era il 6 novembre di quell' anno, il crollo della Schola Armaturarum cambiò tutto, e rese evidente che la porzione di città non scavata rappresentava - e rappresenta - un pericolo per la stabilità degli edifici alla luce.
SCAVI DI POMPEI - SESSO E EROTISMO
Il sistema metallico di copertura sarà sostenuto da 12 pali, disposti - sei per lato - lungo i due vicoli che delimitano l' isolato. In tal modo, tutta l' area esplorata sarà liberata da tubi e puntelli.
Prima di ancorare al suolo i tubi metallici, saranno condotti saggi archeologici. Così come sono previsti nuovi scavi nelle stanze e negli ambienti ancora semicoperti: qui gli archeologi non escludono nuove scoperte. Come quelle che resero celebre la domus negli anni Ottanta e Novanta: il gruppo di scheletri di sei asini e di un mulo utilizzati per azionare le quattro macine trovate nei pressi del forno; il peristilio su tre lati (che i romani chiamavano porticus triplex) con giardino, dove sono state recuperate le tracce dei fori lasciati dalle piante; la grande sala della Casa dei pittori al lavoro, con gli affreschi in corso di realizzazione al momento dell' eruzione, il rinvenimento delle coppette con i colori e il ricco pavimento a mosaico.