ALTRO CHE “RINASCIMENTO SAUDITA”: A RIAD SI VIENE AMMAZZATI PER UN’OPINIONE - IL PROFESSORE UNIVERSITARIO AWAD AL-QARNI È STATO CONDANNATO A MORTE PER AVER CONDIVISO SUI SOCIAL NOTIZIE “OSTILI” AL REGIME DI BIN SALMAN - L'ANNO SCORSO, SALMA AL-SHEHAB, DOTTORANDA DI LEEDS E MADRE DI DUE FIGLI, HA SUBITO UNA CONDANNA A 34 ANNI PER AVER SEGUITO E RITWITTATO DISSIDENTI E ATTIVISTI - NOURA AL-QAHTANI È STATA CONDANNATA A 45 ANNI DI CARCERE CON GLI STESSI MOTIVI…
Estratto dell’articolo di Nadia Ferrigo per www.lastampa.it
Un professore di diritto sostenitore delle riforme in Arabia Saudita è stato condannato a morte per una serie di presunti reati, tra cui l'uso di WhatsApp e Twitter per condividere notizie considerate «ostili» al regno. I dettagli delle accuse rivolte al 65enne Awad Al-Qarni sono stati rivelati al quotidiano britannico Guardian dal figlio Nasser, che l'anno scorso è fuggito dal Paese e vive nel Regno Unito, dove ha chiesto asilo. L'arresto del professore, nel settembre 2017, ha segnato l'inizio di un giro di vite contro il dissenso condotto dal principe ereditario Mohammed bin Salman.
[…] Tra le accuse contro Al-Qarni c’è «l'ammissione del professore di diritto di aver utilizzato un account di social media a suo nome (@awadalqarni) e di averlo utilizzato per esprimere le sue opinioni». […]
I CASI DI SALMA AL-SHEHAB E NOURA AL-QAHTANI
[…] L'anno scorso, Salma al-Shehab, dottoranda di Leeds e madre di due figli, ha subito una condanna a 34 anni per un account Twitter e per aver seguito e ritwittato dissidenti e attivisti. Noura al-Qahtani è stata condannata a 45 anni di carcere con gli stessi motivi. Il governo ha però di recente aumentato la sua partecipazione finanziaria nelle piattaforme di social media statunitensi, tra cui Twitter e Facebook.
matteo renzi mohammed bin salman
Il principe Alwaleed bin Talal, un imprenditore saudita, è il secondo più grande investitore in Twitter dopo l'acquisizione della piattaforma di social media da parte di Elon Musk. Lui è stato detenuto per 83 giorni per una cosiddetta «epurazione anti-corruzione» nel 2017: il principe Alwaleed ha detto di essere stato rilasciato dopo aver raggiunto una «intesa» con il regno, «confidenziale e segreta».