“CI È VOLUTO CORAGGIO PER SCRITTURARMI, MENTRE MOLTI ALTRI HANNO AVUTO PAURA” – LA RINASCITA DI KEVIN SPACEY, MESSO ALLA BERLINA DOPO LA FURIA GIUSTIZIALISTA DEL #METOO, PASSA DA FRANCO NERO: “HO DETTO DI SÌ AL FILM ‘L'UOMO CHE DISEGNÒ DIO’ NON TANTO PER RUOLO CHE AVREI INTERPRETATO SULLO SCHERMO QUANTO PER IL RUOLO CHE FRANCO STAVA GIOCANDO NELLA MIA VITA. LA MIA GRATITUDINE PER LUI SARÀ PER SEMPRE. IL FUTURO? LA COSA PIÙ IMPORTANTE NON RIGUARDA LA RECITAZIONE, MA…”
Estratto dell'articolo di Gloria Satta per "Il Messaggero"
il cast di l'uomo che disegno' dio
«Ci è voluto coraggio per scritturarmi, mentre molti altri hanno avuto paura. E per questo sarò sempre grato a Franco Nero». Kevin Spacey racconta in esclusiva al Messaggero la sua rinascita avvenuta grazie a un film italiano, girato a Torino: L'uomo che disegnò Dio, diretto appunto da Nero. Il grande attore americano, 63 anni, due Oscar e una carriera leggendaria, camaleontica, parla per la prima volta dopo cinque anni. Anni lunghi una vita in cui, travolto dalla furia giustizialista del movimento #MeToo con le sue denunce a scoppio ritardato, è finito sotto processo per molestie sessuali ed è stato messo al bando da Hollywood. (…)
Perché ha scelto di tornare al cinema proprio con questo film?
«Come tutti gli attori, vado dov'è il lavoro. Ma a dire la verità è stata la decisione di Franco Nero di scritturare proprio me a farmi accettare la proposta. Ha avuto coraggio, mentre tanti altri hanno avuto paura. La mia gratitudine per lui sarà per sempre».
Non le dispiaceva non essere il protagonista?
«La parte era piccola, ma l'invito aveva un grande significato. Ho detto di sì non tanto al ruolo che avrei interpretato sullo schermo quanto al ruolo che Franco stava giocando nella mia vita».
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E adesso che progetti ha?
«Stanno succedendo tante di quelle cose che è difficile pianificare. Un tempo avevo un programma del tutto diverso e decidevo le opportunità su tutta la linea. Ma ora il lavoro più importante che voglio fare non riguarda la recitazione».
Cosa intende?
«Riguarda me stesso e gli altri. Ogni giorno rappresenta un'opportunità di fare meglio, far ridere qualcuno per contribuire a rendere buona la sua giornata. E in passato non mi sono concentrato come avrei potuto su questo aspetto. Come molti attori ho guardato troppo a me stesso».
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