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FAIDA NEL MONDO GAY SUL SESSO LIBERO E SFRENATO – UN EX ATTIVISTA DEL MONDO LGBT+ SCRIVE A NATALIA ASPESI: “OGGI RIESCO SOLO A LITIGARE CON QUESTE ‘FLUIDE’ GENERAZIONI CHE SUGGERISCONO SOLO VITTIMISMO E ANTAGONISMO. L'AIDS NON HA INSEGNATO NULLA. ORA I ‘PRIDE’ CHIEDONO IL PILLOLONE ‘PREP’ PER TUTTI NELL'ILLUSIONE CHE PERMETTA, DI NUOVO, GANGBANG AL BUIO” – RISPOSTA DELLA GIORNALISTA: “QUESTA LETTERA ESPRIME UNA SPECIE DI ‘CONFORMISMO’ DI DESTRA PERCHE'..."

Dal “Venerdì di Repubblica”

 

comunita' lgbtq

Sono nato nel '59, da ragazzo ero iscritto al Partito Radicale, poi al Pds di Occhetto, infine al Pd. Ho abbandonato quest'ultimo quando il "fuoco amico" ha contribuito a bocciare la Riforma di Renzi (che ha dato all'Italia le unioni civili). Alle ultime elezioni ho votato Terzo polo e ho comunque gran simpatia per la Meloni (proprio perché ha gridato "Sì all'identità sessuale, no alla lobby Lgbt+!").

 

Conosco bene fin dalla fine degli anni 70 il mondo Lgbt+. Ne faccio parte fin da quando non si usava questo patetico acronimo, sebbene da giovane lo frequentavo poco perché non mi piaceva. E d'altra parte oggi riesco solo a litigare con queste nuove "fluide" generazioni guidate da sigle improvvisate che suggeriscono solo vittimismo, antagonismo, chiasso mediatico (e odio, bollando chiunque di omofobia).

 

NATALE PELLIZZER

Vorrei che queste sigle anziché predicare visibilità e coraggio ammettessero i loro danni al popolo arcobaleno. Magari chiedendo scusa per aver intimidito i virologi (quando quelli spiegavano che l'epidemia di monkeypox era scoppiata al Pride di Maspalomas e sembrava colpire quasi esclusivamente i giovani gay).

 

L'Aids non ha insegnato nulla, d'altra parte quando le discoteche etero rimanevano chiuse per il Covid erano invece in piena funzione le darkroom dei club rainbow. Questo ha dimostrato Radio 24 della Confindustria ma io già ne ero consapevole. E dunque anche il coronavirus come l'Aids non ha insegnato nulla.

 

Sono scomparse le vecchie raccomandazioni di usare sempre e comunque le "precauzioni". Addirittura ora i Pride chiedono PrEP per tutti. Oggi quel pillolone viene sfruttato proprio nell'illusione che permetta, di nuovo, gangbang al buio.

Natale Pellizzer

 

Natalia Aspesi

Risposta di Natalia Aspesi:

Inesperta di PrEP e pure di PEP ho chiesto lumi a un paio di miei giovani amici e ho appreso che si tratta di una pillola distribuita da centri speciali e sotto l'attenzione di un virologo, che nei rapporti omosessuali preserva dall'Aids, mentre il PEP viene prescritto dopo un incontro a rischio.

 

dark room gay

Perché il signor Pellizzer, conosciuto nella comunità gay perché lo si trova dappertutto sui social, pare contrario a un farmaco salvavita? Apprendo e riferisco a chi fosse interessato, che il mondo Lgbt+ è diviso, non solo dalle sigle, ma anche dal modo "sociale" di vivere la propria sessualità.

 

Pellizzer è un combattente gay che proviene dalle drammatiche esperienze degli anni del silenzio, i giovani di oggi possono apertamente vivere la propria identità sessuale in una società che in gran parte li sostiene: tanto che, non si offenda nessuno, se sei goffamente binario, come si dice oggi, non sei degno di nota.

 

Se avesse un senso legare l'anima politica al corpo, potremmo dire che questa lettera esprime una specie di "conformismo" di destra: l'aver ottenuto le unioni civili e il rispetto della maggior parte della gente ti ha liberato dallo stigma della diversità, mentre le nuove generazioni definite di sinistra vogliono la libertà di accedere ad ogni diversità.

 

dark room

Mi spiegano che i gay contrari alla pillola salvavita provano lo stesso senso di colpa che ancora oggi provano le donne che rifiutano quella anticoncezionale. Se ti perdi nel peccato, devi rischiare la punizione. Che pasticcio però; il nuovo governo è retto da maschi omofobi che già si sono mossi per ricostruire la diversità: sui documenti di identità via genitore 1 e genitore 2, obbligatorio madre e padre. Quanto alle darkroom non ne vogliamo saper niente, sono cose vostre, di voi peccatori.

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