
PUTIN INDOSSA LA MIMETICA E SFIDA TRUMP – LA RISPOSTA DI “MAD VLAD” ALLA RICHIESTA DI TREGUA DOPO L’ACCORDO TRA USA E UCRAINA? SI MOSTRA IN UNIFORME DA COMBATTIMENTO A KURSK, DA’ L’ORDINE DI “LIBERARE IL TERRITORIO DAL NEMICO” E DI CREARE UNA ZONA DI SICUREZZA ATTORNO AL CONFINE (OVVERO: CONTROFFENSIVA CHE ENTRI IN TERRITORIO UCRAINO) – LO “ZAR” VUOLE DIMOSTRARE CHE È ANCORA LUI A CONDURRE IL GIOCO, NON “THE DONALD” – MOSCA HA PRESENTATO AGLI USA UN ELENCO DI RICHIESTE PER RAGGIUNGERE UN ACCORDO: PRETENDE LA MANCATA ADESIONE DI KIEV ALLA NATO, IL RICONOSCIMENTO COME RUSSE DELLA CRIMEA E DELLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE E… – VIDEO
VLADIMIR PUTIN IN UNIFORME DI COMBATTIMENTO A KURSK
'MOSCA HA PRESENTATO AGLI USA RICHIESTE PER FINE GUERRA
VLADIMIR PUTIN IN MIMETICA A KURSK
(ANSA) - La Russia ha presentato agli Usa un elenco di richieste per raggiungere un accordo che ponga fine alla guerra e ripristini le relazioni con Washington. Lo riporta Reuters online, sostenendo che non è chiaro cosa esattamente Mosca abbia incluso nella sua lista.
Funzionari russi e americani ne hanno discusso nelle ultime tre settimane e descrivono le condizioni del Cremlino come ampie e simili alle richieste presentate in precedenza da Mosca, dalla mancata adesione di Kiev alla Nato, a un accordo di non dispiegamento di truppe straniere in Ucraina fino al riconoscimento della Crimea e di 4 regioni ucraine come russe.
LA MIMETICA E I NEGOZIATI MOSSA A SORPRESA DI PUTIN PER RISPONDERE AL COLPO USA
Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per "la Stampa"
VLADIMIR PUTIN IN MIMETICA A KURSK
Vladimir Putin si mette la mimetica, per la prima volta dopo più di tre anni di guerra, per apparire in un filmato che i media russi sostengono essere stato girato in una centrale di comando nella regione di Kursk. Il presidente russo non menziona in alcun modo la proposta di tregua uscita il giorno prima dai negoziati ucraino-americani, né l'arrivo a Mosca, già oggi, del negoziatore della Casa Bianca Steve Witkoff.
Ma la sua apparizione in uniforme (senza insegne), a fianco del capo dello Stato Maggiore russo, Valery Gerasimov a ordinare (leggendo il testo da un foglietto di carta) di liberare tutto il territorio occupato dalle truppe ucraine, è chiaramente un messaggio.
VLADIMIR PUTIN IN MIMETICA A KURSK
Anche perché è stata organizzata all'ultimo momento, come si vede da uno strano video nel quale Putin ha una voce dal tono insolitamente alto e le parole che pronuncia non corrispondono al labiale: che sia un montaggio maldestro o un esperimento non troppo riuscito con l'intelligenza artificiale, è evidente che il Cremlino aveva fretta di consegnare ai teleschermi questa immagine da condottiero, un'ora dopo che Donald Trump alla Casa Bianca aveva annunciato di avere in serbo pressioni per la Russia se non accettasse la tregua.
[…] A prima vista, un Putin in stile militare, che dirige in prima persona le operazioni e si sposta vicino al fronte – almeno stando alle dichiarazioni ufficiali – dovrebbe essere un segnale bellicoso, una dimostrazione delle "carte in mano" da mandare a Trump. Il comandante supremo non ha menzionato alcuna tregua, e ha promesso che i soldati ucraini catturati verranno considerati come dei «terroristi», e non militari tutelati dalla Convenzione di Ginevra, un apparente "niet" alla proposta ucraina di accompagnare la tregua con uno scambio di prigionieri "tutti contro tutti".
VOLODYMYR ZELENSKY A GEDDA CON MOHAMMED BIN SALMAN
Ma nello stesso tempo, questa apparizione bellicosa potrebbe essere uno spettacolo allestito a beneficio dell'opinione pubblica russa, in particolare di tutti quei propagandisti e blogger militari che stanno in queste ore scrivendo post di fuoco contro l'ipotesi di tregua, vista come una "trappola occidentale" per dare vantaggi agli ucraini, soprattutto dopo che il ripristino dell'assistenza militare e di intelligence che gli Usa forniscono a Kyiv ha deluso molti dei "falchi" moscoviti che speravano in una svolta filorussa definitiva di Trump.
[…]
Perché per Putin il problema di accettare un eventuale compromesso con Trump – e quindi inevitabilmente con Zelensky, visto che alla fine la proposta di tregua è uscita dal negoziato ucraino-americano a Gedda – non è facile. È vero che le sue controparti sono più schiacciate dall'opinione pubblica interna: gli ucraini non perdonerebbero a Zelensky una resa con cessione dei territori occupati, e Trump non poteva continuare a lungo a trattenere gli aiuti, diventando agli occhi del mondo l'uomo che aiuta la Russia a schiacciare l'Ucraina.
L'opinione pubblica russa è sicuramente più controllabile e manipolabile ma il perno della politica e dell'economia russa è ormai la guerra, e fermarla all'improvviso, su richiesta di Washington e Kyiv, proprio mentre le truppe russe stanno avanzando, susciterebbe probabilmente lo scontento di molti.
Finora, Putin aveva avuto l'incredibile privilegio di rimanere a osservare, in silenzio, una battaglia che, pur avendo al centro la sua invasione come problema, si svolgeva altrove. Ora, tocca a lui.
volodymyr zelensky donald trump
Pubblicamente, aveva sempre rifiutato una ipotesi di tregua, chiedendo invece una «soluzione definitiva e a lungo termine del conflitto», in una paradossale simmetria con Zelensky. Ma Donald Trump vuole la tregua, preferisce ottenere poco ma subito, ha bisogno di mostrare un risultato positivo rapido al mondo, ai suoi elettori e ai mercati in discesa.
[…]
Zelensky ha accettato la proposta americana di un cessate-il-fuoco di 30 giorni: in fondo, un prezzo irrisorio da pagare per riavere l'assistenza militare e di intelligence americana.
VLADIMIR PUTIN IN MIMETICA A KURSK
Adesso, gli occhi sono puntati su quello che finora era il grande assente, messo di fronte a un dilemma difficile: se non accetta, diventerà il capro espiatorio di Trump al posto di Zelensky, se accetta deve interrompere una guerra che vorrebbe continuare. Una soluzione possibile potrebbe essere quella ipotizzata da fonti anonime del Cremlino a Bloomberg: acconsentire alla tregua, per poi affogare il negoziato sulla pace in clausole, pretesti e condizioni sempre nuove, e difficilmente accettabili.
vladimir putin
VOLODYMYR ZELENSKY A GEDDA CON MOHAMMED BIN SALMAN
VLADIMIR PUTIN VISITA LE TRUPPE NELLA REGIONE DEL KURSK
VLADIMIR PUTIN IN MIMETICA A KURSK