DANIMARCA DA HORROR - RITROVATE IN UN SACCHETTO TESTA E GAMBE DI KIM WALL, LA GIORNALISTA MORTA DOPO ESSERE SALITA A BORDO DEL SOTTOMARINO DI PETER MADSEN, IL FOLLE COSTRUTTORE DEL MEZZO, ACCUSATO DEL BRUTALE OMICIDIO
Annalisa Grandi per Corriere.it
Ci sono voluti due mesi per ritrovare quello che resta di lei. Nelle acque vicino a Copenhagen, in un sacchetto, è stata rinvenuta la testa di Kim Wall, la reporter 30enne sparita mentre lavorava a un reportage a bordo del sottomarino privato «Nautilus UC3».
A fine agosto, due settimane dopo la scomparsa, era stato trovato il torso senza braccia né gambe, le analisi avevano confermato che si trattava dei resti di Kim. Il cadavere, aveva spiegato la polizia, era stato smembrato. Ora, due mesi dopo, il ritrovamento della testa, insieme alle gambe: erano chiusi in un sacchetto. Un altra busta conteneva invece gli indumenti della reporter 30enne.
Un caso che aveva scosso profondamente l’opinione pubblica danese: a finire sotto accusa era stato Peter Madsen, 46 anni, il costruttore del sottomarino: il «Nautilus UC3» era affondato, lui si era messo in salvo e aveva sostenuto di aver lasciato lei, prima del naufragio, su un isolotto. Nulla di vero: di Kim da allora nessuno aveva più avuto notizie.
il sottomarino teatro morte Kim Wall
Fino al ritrovamento del corpo smembrato. L’uomo è accusato di omicidio ma nega di averla uccisa e nega di aver fatto a pezzi il corpo. La testa e le gambe sono state rinvenute a poca distanza dal luogo in cui era stato ritrovato il busto. Come per il precedente ritrovamento, i sacchetti contenevano anche pezzi di metallo, in modo che non riemergessero in superficie.
Non sono state riscontrate fratture sul cranio di Kim, mentre l’esame post-mortem sul torso ha rilevato ferite da taglio ai genitali, che si ritiene siano state causate «in concomitanza o subito dopo la morte».
peter madsen comandante sottomarinopeter madsen con il suo sottomarino