VIOLENZA CAPITALE - ESPLODE LA RIVOLTA ANTI-IMMIGRATI A TOR SAPIENZA - SCONTRI CON LA POLIZIA 14 AGENTI FERITI - MARINO: “IGNOBILE LA CACCIA ALL’IMMIGRATO” - SALVINI SOFFIA SUL FUOCO: “ANDRÒ A TROVARE GLI ABITANTI”

Da “repubblica.it

 

tor sapienza, sassi contro il centro immigrati. cariche della polizia e feriti 4tor sapienza, sassi contro il centro immigrati. cariche della polizia e feriti 4

"Tor Sapienza rappresenta il fallimento dello Stato, frutto della politica folle di una certa sinistra che permette tutto a tutti". A dirlo è Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, soffiando sul fuoco dei nuovi scontri avvenuti nella notte nel quartiere della periferia est della capitale. "Ogni violenza va sempre condannata ma l'immigrazione incontrollata e il razzismo nei confronti degli italiani - che non hanno alberghi pagati - rischia di alimentare reazioni sbagliate", sottolinea Salvini.
 

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Il leader leghista annuncia che, dopo il blitz nel campo sinti di Bologna e le violente contestazioni degli antagonisti, si recherà nella Capitale "dopo il 23 novembre, giorno delle elezioni per il rinnovo dell'Emilia Romagna". E poi aggiunge: "Andrò anche a Tor Sapienza per verificare la situazione dopo i disordini di questi giorni, per verificare la situazione nei quartieri più a rischio di tensioni sociali. Ho ricevuto molte chiamate, in molti chiedono la mia presenza e quella della Lega. Ci andrò" conclude Salvini.

 

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Intanto, anche questa mattina le forze dell'ordine presidiano il centro per rifugiati di Tor Sapienza, nella periferia est di Roma, dopo l'assalto di ieri sera, il secondo dopo quello di lunedì notte, con bombe carta e sassi da parte di decine di persone durante una manifestazione spontanea. Alcuni manifestanti, forse gruppi organizzati, avevano i volti coperti. La polizia è intervenuta caricando e negli scontri sono rimasti feriti 14 agenti e alcuni manifestanti.

 

La Questura di Roma in una nota sottolinea che gli scontri avvenuti nella seconda notte di guerriglia sono stati un vero e proprio  attacco alla polizia e al centro immigrati.  "Le due pattuglie di vigilanza fissa al centro sono state raggiunte da circa 70-80  persone, molte delle quali travisate ed armate di bastoni, che con il chiaro intento di attaccare, iniziavano un fitto lancio di oggetti contundenti e bombe carta nei confronti degli agenti e del centro stesso", si legge in una nota della Questura.

 

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"Ho chiamato il questore, Nicolò D'Angelo, per esprimere vicinanza e piena solidarietà agli agenti feriti questa notte da un gruppo di veri e propri criminali- dice in una nota il sindaco Ignazio Marino- Questa amministrazione non accetta che a Roma l'incolumità dei cittadini venga messa a repentaglio da un manipolo di estremisti violenti, che sfogano il proprio fanatismo lanciando blocchetti di marmo, pietre e bottiglie. Questi gesti, inaccettabili, rischiano di mettere in ombra il disagio reale e le paure dei cittadini onesti che invece hanno il diritto sacrosanto di essere ascoltati, come sto già facendo in queste ore insieme al vicesindaco Luigi Nieri". 
 

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Il sindaco Marino ha poi aggiunto che "Roma rifiuta l'ignobile caccia all'immigrato, che si è perfino tradotta nel tentativo di violenza su ragazzini inermi. Nessuno in questa città deve più sentirsi insicuro nel proprio o in altri quartieri, ma tutti i romani devono poter vivere tranquilli, tanto in centro, quanto in periferia". 
 

In viale Giorgio Morandi  oggi la situazione appare tranquilla, ma nell'aria si respira tensione dopo la seconda notte di disordini. Una parte dei cittadini del quartiere protesta contro la presenza del centro, che accoglie anche molti minorenni, accusato di alimentare la microcriminalità nella zona. "Qui non si vive più. Da quando sono arrivati gli immigrati del centro di accoglienza, la situazione è diventata insostenibile. Siamo esasperati. Tutte le mattine esco alle cinque con un coltello in tasca, perchè ho paura di essere aggredita". A raccontarlo è Eliana, che abita in uno dei palazzi popolari di viale Giorgio Morandi.
 

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"Sono stata aggredita in autobus alcune settimane fa da tre stranieri per il telefonino - racconta un'altra cittadina - per poco non mi facevano cadere a terra. Sono sempre loro. Già siamo costretti a convivere con i nomadi del campo di zona e con romeni e albanesi che abitano nelle case popolari. Ci mancava solo il centro di accoglienza. Sono questi immigrati a compiere furti e aggressioni in zona".
 

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Sugli scontri interviene anche la Caritas di Roma, con un duro attacco alle istituzioni. "Il 30 ottobre 2007 veniva barbaramente assassinata Giovanna Reggiani. A distanza di sette anni, dopo gli avvenimenti avvenuti la scorsa notte a Tor Sapienza, nulla sembra cambiato nella città di Roma- polemizza la Caritas- La stessa paura, l'incapacità delle istituzioni e della classe politica di proporre soluzioni serie e di prospettiva, la spregiudicatezza di politici che cavalcano il malcontento delle periferie attirando i gruppi più estremi e facinorosi e spingendo la popolazione a una 'guerra fra poveri', la mancanza di riferimenti culturali in una città che appare rassegnata, il clima politico di estrema precarietà".
 

La Caritas di Roma, continua la nota, "non può tacere la grave situazione e in primo luogo invita gli uomini delle istituzioni, i politici, gli operatori della comunicazione e tutti coloro che hanno responsabilità, a non alimentare tale clima di paura e impotenza. È vergognoso che, mentre da settimane nelle nostre periferie cresce la protesta - purtroppo accompagnata da episodi di violenza - l'intera classe politica capitolina non trovi di meglio da fare che discutere per giorni di otto multe non pagate". 

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E per chiedere l'intervento delle istituzioni in una "città dove dilagano degrado e criminalità, campi rom fuori controllo, immigrazione senza regole, roghi tossici nelle periferie e trasporti pubblici inefficienti", sabato i coordinamenti di varie associazioni, molte delle quali vicine agli ambienti di destra, hanno indetto il corteo #orabasta che sfilerà alle 10.30 nel centro di Roma, da piazza dell'Esquilino a piazza Venezia.

 

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