raymond & ray - 6

LA ROMA DEI GIUSTI – “RAYMOND & RAY” È UNA DIVERTENTE FUNERAL-COMEDY: NON MANCA NULLA, DICIAMO, ANCHE SE IL FINALE, CHE NON VI DICO, È L’UNICA PARTE DEL FILM CHE NON MI LASCIA SODDISFATTO - COMMEDIA BENISSIMO INTERPRETATA E BEN SCRITTA, ANCHE SE NON MANCA QUALCHE BANALITÀ, SEMBRA GIÀ PRONTA PER LO STREAMING PIUTTOSTO CHE PER LA SALA…

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Avevamo lasciato il regista, produttore e sceneggiatore colombiano Rodrigo Garcia alla bella serie “Santa Evita” solo pochi mesi fa e lo ritroviamo ora alla Festa del Cinema di Roma e tra non molti giorni su Apple Tv con la divertente funeral-comedy “Raymond & Ray”, prodotta da Alfonso Cuaron e interpretata da Ewan McGregor e Ethan Hawke, come i fratelli protagonisti Raymond e Ray, figli dello stesso padre, defunto, e dalla non meno strepitose Maribel Verdu e Sophie Okonedo.

 

Come tutte le funeral comedy, c’è un viaggio, in questo caso quello dei due fratelli che si riuniscono per celebrare la morte del padre, non poco sbarazzino, visto che troveranno altri loro fratellastri al funerale, c’è la preparazione dell’evento, c’è l’evento come piatto forte della storia con una serie di situazioni pesanti ma anche da commedia dove i personaggi si possono sfogare, e c’è un’aggiunta post-evento.

 

Non manca nulla, diciamo, anche se il finale, che non vi dico, è l’unica parte del film che non mi lascia soddisfatto. Raymond e Ray, cioè Ewan McGregor e Ethan Hawke sono diversi in tutto da sempre, se il primo ha una serie di matrimoni sbagliati e si adatta alla vita che fa in quel di Cincinnati, il secondo ha avuto un periodo tossico, dal quale è uscito, e ha molto successo con le donne.

 

Entrambi hanno, anzi avevano, dei conti da regolare col vecchio padre, reo di non averli mai capiti né seguiti. Ma ha fatto anche di peggio. Ma al funerale conosceranno due donne che sono state molto vicine al padre, la spagnola Lucia, interpretata dalla Maribel Verdu di “Blancanieves”, la sua ultima moglie, e l’infermiera Kiara, interpretata dalla elegantissima attrice afro-inglese Sophie Okonedo.

 

Attorno a questo quartetto e alle curiose regole che ha dettato per il funerale il padre, come farsi rinchiudere nudo nella bara, farsi scavare la fossa ai figli, celebrare la funzione in forma cattolica, anche se forse era ebreo, al tramonto, ruota la lunga scena centrale che darà vita agli scontri tra fratelli e tra figli e la pesante ombra del padre. Che, forse, è stato in vecchiaia migliore come marito e come padre di quanto sia stato in gioventù. Commedia benissimo interpretata, ben scritta anche se non manca qualche banalità, sembra già pronta per lo streaming piuttosto che per la sala. 

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