pecoraro daspo

"ROMA- LIVERPOOL LA ASPETTAVO DAL 1984, NON POTEVO MANCARE" – VA ALLO STADIO COL DASPO, ASSOLTO! IL PROCURATORE FEDERALE PECORARO: "UN GRAVE ERRORE. LE LEGGI VANNO RISPETTATE. IL RISCHIO È DI TROVARCI IMPREPARATI E DISARMATI DAVANTI AD EPISODI PIÙ GRAVI"

Marco Carta e Sara Menafra per il Messaggero

 

roma liverpool stadio

«Una partita così non capita tutti i giorni. A Roma la aspettavano dall' 84. C' era lo spirito dell' impresa. Non potevo mancare». Ha infranto le legge per vedere allo stadio Roma Liverpool, nonostante fosse sottoposto al Daspo. Ma, dopo una notte in cella di sicurezza, il giudice Valentina Valentini lo ha assolto per tenuità del fatto. Una decisione grave, commenta il procuratore federale della Figc ed ex prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro: «Non conosco i fatti, ma credo ci dovrebbe essere uno sforzo univoco per far rispettare le leggi che abbiamo e le decisioni prese in materia di sicurezza».

 

LA VICENDA Ha quasi dell' incredibile l' avventura capitata mercoledì notte, nel corso della semifinale di Champions League, a Diego Perrone, avvocato di Civitanova Marche e tifoso giallorosso, fermato all' ingresso della tribuna Monte Mario prima della partita. L' uomo, sottoposto al Daspo in seguito ad un contenzioso verbale piuttosto acceso con il presidente del Civitanovese, aveva il divieto assoluto di partecipare alle manifestazioni sportive per due anni. Avvocato e appassionato di calcio, difende da anni gli ultras della squadra marchigiana.

 

roma liverpool

Dice di essersi trovato a Roma per impegni personali e di non aver resistito alla tentazione di andare a sostenere i giallorossi: «C' era un clima di festa in tutta Roma e mi sono fatto prendere dall' euforia». E così, dopo aver pagato 200 euro per un biglietto comprato sul Lungotevere, si è avvicinato all' Olimpico, ha superato il primo prefiltraggio, poi i tornelli elettronici, prima di essere fermato ad un passo dal sogno. «Favorisca il documento prego».

 

pecoraro

 Nel momento in cui lo steward ha chiesto a Perrone di confrontare le sue generalità con quelle riportate sul ticket del match, ha capito che la situazione era complicata. È bastato poco agli agenti della questura per fare un accertamento sul suo conto e arrestarlo per aver violato la legge 13 dicembre 1989 in cui rientra anche la misura del Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive). «Lo so che non potevo entrare all' Olimpico, ma ho ceduto ad una tentazione. Ho iniziato a parlare con le persone, ho mangiato un panino con la porchetta. Trascinato dall' entusiasmo di una città non ho pensato alle conseguenze. So di aver sbagliato e chiedo scusa».

daspo stadio

 

Quando ieri mattina si è ritrovato di fronte al giudice monocratico per la convalida dell' arresto, Perrone non ha potuto che ammettere le sue colpe e ha chiesto il rito abbreviato. D' altronde l' articolo 6 della legge parla chiaro: «Il contravventore è punito con la reclusione da uno fino a tre anni e con la multa da 10mila a 40mila euro». Per questo, dopo che il pm Daniela Miscio ha chiesto una condanna a 10 mesi, Perrone ha atteso serenamente il proprio destino. Il suo legale, Alessandro Ciarrocchi, più fiducioso, ha chiesto e ottenuto per il suo assistito l' assoluzione per la tenuità del fatto: «Stiamo parlando di un soggetto non pericoloso, il divieto riguarda fatti accaduti nelle Marche», ha commentato.

pecoraro

 

LA PREOCCUPAZIONE Al di là del caso specifico, l' assoluzione di ieri pone il problema del rispetto del Daspo da parte di tifosi anche più violenti dell' avvocato Perrone. E infatti a dirsi preoccupati sono sia i sindacati di polizia, come il segretario dell' Anfp Enzo Letizia, che parla di «messaggio negativo», sia, e soprattutto il procuratore federale Giuseppe Pecoraro, a lungo prefetto di Roma: «Quando accadono fatti gravi invochiamo la durezza delle leggi inglesi. Poi, però, non applichiamo con coerenza neppure le leggi italiane». In Gran Bretagna, il provvedimento analogo al Daspo impedisce persino di comprare biglietti aerei o ferroviari: «Come procuratore federale e anche alla luce della mia esperienza passata ritengo, al di là dei casi specifici, che un punto fondamentale sarebbe rispettare le decisioni prese dai questori in materie delicate come i Daspo. Il rischio, altrimenti, è di trovarci impreparati e disarmati davanti ad episodi più gravi».

 

pecoraro

 

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO