CERCAVA UN FESTINO, GLI HANNO FATTO LA FESTA – A ROMA, A TOR BELLA MONACA, UN RAGAZZO È ANDATO A CASA DI UN AMICO PER UNA SERATA A BASE DI COCAINA, CRAC E SESSO, IGNARO DI ESSERE FINITO IN UNA TRAPPOLA. DOPO I BAGORDI, QUANDO HA PROVATO AD ANDARE VIA, DUE RAGAZZI L’HANNO LEGATO, BENDATO E MINACCIATO: “O PAGHI 1.500 EURO O DA QUI NON TE NE VAI”. POI L’HANNO PICCHIATO CON UN MATTARELLO, LASCIANDOLO SENZA CIBO NE’ ACQUA PER 24 ORE – IL POVERETTO SI È SALVATO PERCHÉ È RIUSCITO AD APRIRE UNA FINESTRA E URLARE: “AIUTO!”...
Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Edizione Roma”
Bendato, con le mani legate, spogliato dei vestiti, con lo scotch sulla bocca e immobilizzato su una sedia rivolta verso una parete. Picchiato con un mattarello e frustata con un asciugamano bagnato per aver provato a ribellarsi. Lasciato senza cibo e senza la possibilità di andare al bagno per 24 ore.
Il festino a luci rosse per Lorenzo (lo chiameremo così, ndr) si è rivelato una trappola. Prima lo sballo a base di cocaina e crack, poi i rapporti sessuali. Infine il rapimento, con l’ingresso in scena dei due sconosciuti che lo hanno aggredito per poi chiedergli i soldi del riscatto: «O paghi 1.500 euro o da qui non te ne vai».
[…] È stato salvato dai carabinieri che hanno sfondato la porta dell’appartamento e arrestato con l’accusa di sequestro di persona, lesioni e rapina, formulata dal pm Carlo Villani, i tre amici Andrea D’Amico, Loris Proietti e Andrea Paoletti.
Il primo agosto Lorenzo varca la soglia dell’appartamento di Loris, in via Giorgio Ghisi, nel quartiere di Tor Bella Monaca. Crack e poi cocaina sono il preludio ad un lungo pomeriggio che i due trascorreranno assieme. Il pomeriggio si conclude e Lorenzo è pronto a tornare a casa sua. A questo punto entrano in scena i due Andrea. Loris cambia atteggiamento, diventa aggressivo.
[…] Da lui vogliono dei soldi e li vogliono subito. «Dacceli o altrimenti non esci» , gli dicono. È iniziato il suo sequestro. In quel momento la vittima non ha niente con sé. Non ha denaro, in tasca ha solo un bancomat e si rifiuta di dirgli il codice pin.
I tre non prendono affatto bene la sua reazione, deve pagare 1.500 euro, punto e basta. Calci, schiaffi e pugni. Lorenzo non è in grado di difendersi crolla in terra per le botte. I ragazzi lo vogliono umiliare, allora lo spogliano, poi lo picchiano con un mattarello, bagnano un asciugamano e lo colpiscono.
Lorenzo è tramortito prega i suoi aguzzini di liberarlo, gli promette che non li denuncerà. Niente da fare. Uno di loro prende una sedia, in due lo sollevano di peso. La vittima è nuda. A questo punto gli bendano gli occhi. Poi prendono il nastro adesivo e gli legano i polsi, lo ammanettano. Lorenzo urla, si dimena come può. Ed ecco che gli applicano lo scotch sulla bocca. Infine, prendono la sedia e la ruotano verso una parete. Nella loro testa la vittima è in una sorta di punizione.[...]
[…] Il pomeriggio del due agosto il ragazzo si è parzialmente ripreso, è riuscito a sfilarsi la benda e a levarsi lo scotch dalla bocca. I suoi aguzzini non sono nella stanza con lui, sono in un’altra parte della casa. Lui ne approfitta si affaccia da una finestra e urla: «aiuto».
Una vicina di casa lo sente e chiama le forze dell’ordine. Non passa troppo tempo, i carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca raggiungono la casa di Loris, buttano giù la porta e trovano i quattro. La vittima, con il viso gonfio, gli occhi pesti e la schiena livida e poi i tre che vengono arrestati. Lorenzo è libero. Per i suoi carcerieri si sono spalancate le porte del Regina Coeli, adesso dovranno difendersi da una pesantissima accusa.