luciano spalletti

RUBANO L’AUTO A SPALLETTI A NAPOLI E “REPUBBLICA” UNISCE I PUNTINI: “DUE GIORNI PRIMA AVEVA SUBITO UN FURTO ANALOGO (STAVOLTA DI UNA 500) LA MOGLIE DI UN ALTRO TESSERATO DEL NAPOLI, IL CENTROCAMPISTA DEMME. SECONDO GLI INVESTIGATORI È SEMPLICEMENTE L'OPERATO DI UNA BANDA SPECIALIZZATA IN FURTI DI QUESTO TIPO DI VETTURE: 100 COLPI A SEGNO DA INIZIO ANNO. EPPURE SI INSINUA LA MALIZIA, EFFETTO DEL DÉJÀ VU: NAPOLI+FURTI A GIOCATORI+SQUADRA IN TESTA AL CAMPIONATO = SOSPETTO. NESSUNO LO DICE APERTAMENTE, MA MOLTI LO PENSANO…”

Gabriele Romagnoli per “la Repubblica"

 

LUCIANO SPALLETTI

E dunque quale è la notizia? Che abbiano rubato un'auto a Napoli? Certo che no, né lì né in un'altra città. Che l'auto fosse una Panda e il suo proprietario Spalletti, l'allenatore del Napoli? Già di più, perché va bene il profilo basso, ma l'uomo che a Milano abitava al Bosco Verticale è difficile immaginarlo fermo al semaforo su un'utilitaria, anche se poi si scopre che di Panda ne ha quattro. Dice che ha abbandonato la Mercedes per via del traffico. E già, come più o meno sosteneva Johnny Stecchino: «Il problema di questa città è il traffico».

 

DIEGO DEMME

Ci sarebbe poi un altro fatto: due giorni prima aveva subito un furto analogo (stavolta di una 500) la moglie di un altro tesserato del Napoli, il centrocampista Demme. Allora la notizia è forse la somma: ma che risultato dà? Secondo gli investigatori è semplicemente l'operato di una banda specializzata in furti di questo tipo di vetture: 100 colpi a segno da inizio anno. Eppure si insinua la malizia, il riflesso pavloviano, effetto del déjà vu: Napoli+furti a giocatori+squadra in testa al campionato = sospetto. Nessuno lo dice apertamente, ma molti lo pensano.

 

SPALLETTI 2

La questione aperta da secoli è: in cosa consiste una coincidenza? Prima ipotesi: è una pura suggestione, ti compri una Panda e improvvisamente ti accorgi di quante Panda ci sono in giro, eppure sono le stesse di quando non lo notavi perché avevi un'auto diversa. Dunque: ci sono già 98 furti ma ne diventi consapevole per il peso degli ultimi due. Seconda ipotesi: è una costruzione deliberata, come il valore delle carte a poker. Ci fa trovare straordinaria una scala e non una sfilza scombinata, ma perché abbiamo deciso che valga la prima e non la seconda sequenza.

 

AURELIO DE LAURENTIIS E LORENZO INSIGNE

Quindi è l'occhio mediatico a segnalare al pubblico qualcosa e attribuirgli un significato. Non si diede risalto a 98 furti, se ne parla adesso che ci sono stati questi due. Terza ipotesi: è una casualità, ma come tale non può ripetersi, se lo fa deve esistere un collegamento, un senso riconoscibile. Napoli non è mai una regola e quindi non le viene consentito di essere, neppure, un'eccezione. Non a sé stessa.

 

È sempre incastonata nella propria montatura. Sosteneva Agatha Christie che «un indizio è un indizio, due sono una coincidenza, tre diventano una prova». Non si può quindi fare alcuna illazione sul doppio furto. Soltanto suggerire ai calciatori del Napoli di estrarre dal garage le fuoriserie e, augurare loro, se riescono, di continuare a restare imbattuti e primi in classifica. A occhio ci sono difensori centrali che Osimhen non lo prenderebbero nemmeno inseguendolo su una Panda.

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO