gianfranco funari

È TANTO LIBERATORIO! - IL SAGGIO “INSULTARE GLI ALTRI” SPIEGA PERCHÉ I “VAFFA” SONO INDISPENSABILI PER TENERE LA RABBIA SOTTO CONTROLLO - FREUD SCRISSE: “IL PRIMO UMANO CHE SCAGLIÒ UN INSULTO AL POSTO DI UNA PIETRA FU IL FONDATORE DELLA CIVILTÀ” - MOTIVO? È UN AMMORTIZZATORE DELLA FRUSTRAZIONE CHE AIUTA SPESSO A EVITARE LO SCONTRO FISICO - IL PIZZINO PER I SACERDOTI DEL LINGUISTICAMENTE CORRETTO: “UNA LINGUA DEPRIVATA DELLE INGIURIE È CONDANNATA AL DISARMO” - IL VIDEO DI FUNARI SU "STRONZO" E "STUPIDINO"

 

Lucia Esposito per “Libero quotidiano”

 

FILIPPO DOMANESCHI - INSULTARE GLI ALTRI

La colpa è dell'amigdala. Se i vaffanculo e i coglione abbondano sulla vostra bocca, se date del cornuto all'automobilista che vi taglia la strada e urlate stronza alla vicina che vi molesta con l'aspirapolvere alle due di notte, dovete prendervela con l'amigdala che non è una parolaccia ma una struttura a forma di mandorla nascosta nel vostro cervello. È lei, l'amigdala, il grilletto che innesca la carica incendiaria e vi libera della rabbia che ribolle dentro. Quando, invece, vi mordete la lingua e ingoiate la parolaccia come un boccone amaro dovete ringraziare (o maledire) i gangli basali che si trovano sempre nel cervello ma funzionano come freni inibitori.

 

Sono i grilli parlanti cerebrali che vi suggeriscono che è meglio tacere e mettono il silenziatore ai vostri pensieri più feroci. L'emisfero destro del cervello, infine, è quello che confeziona l'insulto e conferisce una forma verbale alla vostra rabbia: tra i mille improperi disponibili vi fa scegliere quello giusto. Dopo aver letto il saggio Insultare gli altri (Einaudi editore, pp.141, euro 12) del profesor Filippo Domaneschi direttore del Laboratory of Language and Cognition dell'Università di Genova, non accuserete più di volgarità chi si lascia scappare un'imprecazione.

 

SIGMUND FREUD

Guarderete con una certa stima chi fino al giorno precedente bollavate come sboccato e scurrile. Scoprirete che insultare è un'ancòra di salvezza nelle giornate burrascose della vostra esistenza, un bel vaffa accompagnato dal dito medio è un argine contro lo straripare della rabbia. Sigmund Freud un secolo fa scrisse: «Il primo umano che scagliò un insulto al posto di una pietra fu il fondatore della civiltà».

 

L'insulto è ammortizzatore della frustrazione che aiuta a rinviare e spesso a evitare lo scontro fisico, insomma dobbiamo ringraziare tutti i coglione che abbiamo detto per aver salvato la nostra fedina penale. Domaneschi definisce l'insulto «un'arte marziale che educa a contenere e a ritualizzare l'aggressività».

salvini vaffanculo

 

Una parolaccia ben assestata umilia l'avversario, attrae l'attenzione e sprona qualcuno a fare qualcosa. Per questo l'autore fa notare che «una lingua deprivata delle ingiurie è condannata al disarmo, menomata di una sua capacità espressiva». E pensare di trovare dei sinonimi più socialmente accettabili, sostituire per esempio: sei un coglione con una perifrasi ridicola come sei una persona poco intelligente oppure sei un individuo che non brilla vuol dire rinunciare ad essere linguisticamente attrezzati ad affrontare le diverse situazioni conflittuali.

 

beppe grillo

La vita quotidiana impone versatilità, bisogna padroneggiare diversi registri, saper raggiungere vette liriche e poi essere capaci di sprofondare negli abissi. Saper insultare, possedere un vasto repertorio di parolacce ed offese tra cui scegliere significa saper stare al mondo. sallustio e cicerone Molti pensano all'antichità come a un'età in cui il linguaggio era forbito, i modi eleganti e l'eloquio ossequioso, in realtà parolacce e cattiverie fiorivano anche sulle bocche di Catullo, Sallustio e Cicerone.

 

La differenza rispetto al passato è l'irruzione dell'offesa nell'agone politico: oggi l'insulto è usato come strumento per attirare consenso e delegittimare l'avversario politico. È molto interessante il capitolo del saggio dedicato agli insulti in politica in cui l'autore paragona le parole normalmente usate dalla sinistra progressista contro la destra e viceversa. Da una parte fascisti, ignoranti, trogloditi, rozzi, dall'altra professoroni, radical chic, buonisti e intellettualoni.

 

marco tullio cicerone

Dal confronto è evidente che i primi sono asimmetrici, presuppongono cioè una superiorità gerarchica dell'insultatore sull'insultato sia di natura morale e civile (fascisti), intellettuale (ignoranti) o cognitiva (trogloditi). Insomma, ci si mette in cattedra e si bacchetta. «L'insulto populista, al contrario, è ecumenico. Chiunque può dare del professorone a qualcun altro»: l'autore sottolinea che quest' ultimo è un linguaggio che fa presa su un più largo numero di persone e ha maggiori chance di colpire.

 

Per quanto tutti vorremmo un confronto politico più pacato e tollerante, la verità è che oggi la competenza denigratoria è diventata un elemento fondamentale di una comunicazione politica efficace. Non bollate l'insulto come espressione di un'incontinenza emotiva perché alcune offese raggiungono il bersaglio solo se ben ponderate e creative. Ci sono mille buoni motivi per leggere questo saggio. Il primo è che dopo averlo chiuso potrete insultare e arricchire il vostro arsenale denigratorio di nuove parolacce senza mai sentirvi scurrili.

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…