francesco schiavone

MA SANDOKAN SI È VERAMENTE PENTITO? FRANCESCO SCHIAVONE, CAPO DEL CLAN DEI CASALESI, HA ANNUNCIATO DI VOLER COLLABORARE CON LA GIUSTIZIA TRE MESI, MA DA ALLORA GLI INQUIRENTI HANNO REGISTRATO SOLO SILENZI, RETICENZE E SCIVOLONI – AD AVERE UN RUOLO NELLA COLLABORAZIONE POTREBBE ESSERE STATO EMANUELE LIBERO SCHIAVONE, FIGLIO DI SANDOKAN: NELL'ULTIMO INCONTRO I DUE HANNO LITIGATO PERCHE'...

Estratto dell’articolo di Nello Trocchia per www.domani.it

 

francesco schiavone 2

Esattamente tre mesi fa, sul finire di marzo, è arrivato l’annuncio che ha fatto il giro del mondo: il pentimento del capo del clan dei Casalesi, Francesco Schiavone, meglio noto come Sandokan. Si era scritto del tramonto di un’epoca, di rivelazioni di segreti inconfessabili e di possibili terremoti politici e giudiziari.

A distanza di novanta giorni, a quanto risulta a Domani, quella collaborazione raccoglie preoccupanti silenzi e reticenze. Anche attorno a fatti e vicende sigillate, da un punto di vista investigativo, si riscontrerebbero incertezze e scivoloni.

francesco schiavone 3

 

La montagna rischia di partorire un topolino, ma mancano ancora tre mesi per terminare i 180 giorni che la legge prevede come termine entro il quale il collaboratore deve confessare tutte le informazioni e gli elementi di cui è a conoscenza. Una strada in salita che ha due sbocchi: o il prosieguo della collaborazione recuperando la retta via o la clamorosa esclusione dal programma di protezione. Non c’è altra strada e c’è ancora tempo.

 

[…]

francesco schiavone 1

Proprio di recente è finito nuovamente in carcere il figlio di Sandokan, Emanuele Libero Schiavone, che era uscito dopo aver scontato la sua pena e stava organizzando una rappresaglia per i colpi di pistola sparati contro la sua abitazione. Proprio il rapporto con il figlio, i rischi legati alla sua smania di protagonismo hanno contribuito alla scelta della collaborazione del capo del clan. Emerge chiaramente dal decreto di fermo eseguito dalla procura di Napoli a carico di Emanuele Libero Schiavone, in possesso di armi da fuoco, arrestato per il pericolo di fuga e di commissione di azioni violente.

 

Le intercettazioni chiariscono una insanabile spaccatura. È il giorno 20 marzo, Emanuele Libero arriva in carcere per un colloquio con il padre, Sandokan. Francesco Schiavone gli confida che ha avviato il percorso di collaborazione e lo invita ad andare via da Casal di Principe, ma riceve un secco rifiuto dal figlio che gli risponde a brutto muso: «Devi far ridere i San Ciprianesi, dobbiam far ridere tutti (...) che tutto quanto ha le corna e sono cornuti».

 

FRANCESCO SCHIAVONE DETTO SANDOKAN

I due litigano, il figlio gli dice un’ultima frase: «Ci porti sulla coscienza a me e tuo figlio Ivanhoe (l’altro figlio non pentito, ndr)». È il ricatto di sangue che ancora pesa come un macigno su Schiavone padre, l’ultima scena è degna di un film. Emanuele Libero chiede al padre, come aveva fatto all’inizio del colloquio, di avvicinarsi al vetro per darsi un bacio in bocca. Il padre di sangue e di crimine lo guarda e gira la faccia. Il gran rifiuto. Tra i figli c’è un altro pentito di peso, Nicola Schiavone, che aveva preso momentaneamente le redini del clan.

 

FRANCESCO SCHIAVONE DETTO SANDOKAN

Schiavone padre è stato arrestato nel 1998, già in passato aveva pensato di avvicinarsi allo stato come quando, come rivelato proprio da Domani, aveva chiesto di fare lo scopino in carcere raccogliendo la ferma contrarietà del figlio. Era il 2019. […]

francesco 'sandokan' schiavone e il figlio nicola schiavonefrancesco schiavone 5francesco schiavonefrancesco schiavone 2francesco schiavonefrancesco schiavone 3FRANCESCO SCHIAVONE DETTO SANDOKAN

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...