hacker sanita abruzzo

LA SANITÀ SOTTO RICATTO DEGLI HACKER: L'ABRUZZO PARALIZZATO, I PRIMI DATI SENSIBILI IN RETE. E TRA I PAZIENTI C'È MATTEO MESSINA DENARO (LA CUI CARTELLA CLINICA CARTACEA SI TROVA IN CARCERE) - L’OSPEDALE DELL’AQUILA È TORNATO INDIETRO DI 15 – 20 ANNI. SI SCRIVE TUTTO PERCHÉ ACCENDERE I COMPUTER È ANCORA PERICOLOSO. E GLI EFFETTI SONO PESANTI. “I MEDICI SONO COSTRETTI AD ANDARE IN GIRO CON FOGLIETTI TRA I VARI REPARTI PER CHIEDERE ANALISI O ACCERTAMENTI” – I PROBLEMI DEI MALATI ONCOLOGICI

Estratto dell’articolo di Michele Bocci e Giuliano Foschini per repubblica.it

 

 

HACKER SANITA ABRUZZO 67

Entrano nei server di pronto soccorso, reparti di degenza, ambulatori, centri prelievi e radiologie. Rubano dati, bloccano l’attività e le prenotazioni. Gli attacchi hacker colpiscono duramente la sanità e l’anno scorso ne hanno fatto le spese, tra l’altro, le Asl di Torino, Padova, Messina, il Fatebenefratelli Sacco di Milano, l’azienda ospedaliera di Alessandria.

 

Dal 3 maggio è in corso l’attacco più pesante di questo tipo. I dati di migliaia di cittadini sono stati rubati e i sistemi informati alla Asl di Avezzano - Sulmona - l’Aquila bloccati per ottenere un riscatto. Una parte di quei dati, ancora piccola, è già stata messa in rete in questi giorni, per rendere la minaccia ancora più convincente. In aiuto dell'Abruzzo sono intervenuti i tecnici dell'Agenzia di cybersicurezza ma ancora non si sa quando verrà sbloccatala situazione.

 

Stop a terapie e diagnosi

Se la violazione dei server e delle reti è sempre un problema gravissimo per le vittime dell’intrusione, i danni prodotti dagli hacker quando gli obiettivi sono strutture sanitarie diventano enormi. Un esempio? Lo racconta la figlia di un malato dell’Aquila. “Mio padre ha un tumore da 5 anni e sta facendo l’immunoterapia. Prima di ogni trattamento sono necessari gli esami del sangue per vedere se i valori sono giusti. Il 3 ha fatto il prelievo ma ci hanno detto che non si riuscivano a dati i dati sul computer. I risultati non sono arrivati e lui non ha potuto fare la terapia”. La donna alla fine si è rivolta a un laboratorio privato. “Speriamo possa ricevere il farmaco nei prossimi giorni”, commenta: “Ho incontrato tante persone nella stessa situazione.

HACKER SANITA ABRUZZO

 

Non funzionano nemmeno le email, abbiamo dovuto portare noi le richieste del medico di base in ospedale per la tac. E i referti sono fatti a mano”. L’ospedale dell’Aquila è tornato indietro di 15 – 20 anni. Si scrive tutto perché accendere i computer è ancora pericoloso.

 

E gli effetti sono pesanti. “I medici sono costretti ad andare in giro con foglietti tra i vari reparti per chiedere analisi o accertamenti, cambiare turni e altro – racconta il figlio di un altro – Mio padre doveva fare varie analisi e i dottori avevano bisogno di risposte rapide per chiarire il problema che lo ha portato al pronto soccorso ma non potevano averle. E così è stato necessario un sacco di tempo per capire di che infezione si trattava. Anche far venire l’ortopedico in consulenza era difficile”.

 

 

matteo messina denaro 2

I problemi dell’oncologia e della radioterapia

Il primario dell’oncologia, Luciano Mutti, racconta che dopo oltre una settimana “ci stiamo adattando. Per fortuna che non abbiamo buttato via le cartelle cartacee, come stavamo pensando di fare. Ci vuole comunque tanta abnegazione da parte di tutti i lavoratori”. La Asl non ha dato indicazioni sui tempi di soluzione del problema. “Vediamo, intanto andiamo avanti”, dice Mutti, che tra i suoi pazienti ha anche il boss mafioso Matteo Messina Denaro, la cui cartella clinica cartacea si trova in carcere.  Problemi più seri li ha avuti la radioterapia. Per quel reparto il sistema informatico non serve solo come archivio dei pazienti o per comunicare ma è necessario per far funzionare le macchine. Giovanni Luca Gravina, che dirige l’attività, spiega che “abbiamo sospeso i trattamenti, inviando i pazienti che ne avevano bisogno urgente presso altre strutture. L’acceleratore non funziona ancora però i tecnici ci stanno lavorando e dovrebbe ripartire lunedì o martedì prossimo, se tutto va bene”.

 

(…)

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…