le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 2 prigione carcere

“CI HANNO ACCIS A MAZZATE” - LE TELEFONATE CHOC DEI DETENUTI DI SANTA MARIA CAPUA VETERE AI PARENTI: “CI HANNO RASATO I CAPELLI, CI HANNO TOLTO PURE LA BARBA. MA DOPO CHE CI AVEVANO SCASSAT A’ CAPA CU ‘E MANGANIELLE” - UN ALTRO CARCERATO RACCONTA: “MI HANNO DENUDATO, MI HANNO FATTO INGINOCCHIARE E HANNO UTILIZZATO UN MANGANELLO IN LORO POSSESSO PER…” - IL MINISTRO CARTABIA. “QUELLO CHE È ACCADUTO È UN’OFFESA E UN OLTRAGGIO ALLA DIGNITÀ DELLA PERSONA, UN TRADIMENTO DELLA COSTITUZIONE” - VIDEO

I VIDEO DEI PESTAGGI AI DETENUTI A SANTA MARIA CAPUA VETERE - DA 'DOMANI'

1 - DETENUTI PESTATI, IL CASO ARRIVA IN AULA CARTABIA: "TRADITA LA COSTITUZIONE"

MARTA CARTABIA

Estratto dell’articolo di Alessandro di Matteo e Antonio E. Piedimonte per "la Stampa"

 

Resta solo Matteo Salvini a parlare di «singoli errori da punire», la pubblicazione dei video dei pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere scatena un' ondata di richieste di chiarimenti al governo e anche la ministra della Giustizia Marta Cartabia interviene con parole di rara durezza.

 

salvini con giacca della polizia

Quello che è accaduto e che si vede nei filmati pubblicati da "Domani", spiega la Cartabia, è «un' offesa e un oltraggio alla dignità della persona», un «tradimento della Costituzione» e «di fronte a fatti di una tale gravità non basta una condanna a parole. Occorre attivarsi per comprenderne e rimuoverne le cause. Occorre attivarsi perché fatti così non si ripetano».

 

(…)

 

E' il segretario Pd Enrico Letta il primo ad alzare i toni sulla vicenda: «Immagini gravissime su cui la magistratura farà piena luce. La legge vale per tutti e in Italia vige lo stato di diritto. Abusi così intollerabili non possono avere cittadinanza nel nostro Paese. A maggior ragione gravi perché ascrivibili a chi deve servire lo Stato con lealtà e onore».

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 5

 

(...) Restano in silenzio i 5 stelle, come pure Fi e FdI. Dal partito di Giorgia Meloni si fa sentire solo a fine giornata Edmondo Cirielli, per replicare alla Cartabia: «Un oltraggio sono le condizioni in cui sono costretti a vivere i detenuti e a lavorare i poliziotti penitenziari nelle carceri italiane. Il ministro Cartabia vada a farsi una passeggiata nelle prigioni, anziché sentenziare e svillaneggiare».

 

2 - LE TELEFONATE CHOC AI PARENTI "C'HANNO AMMAZZATO DI BOTTE"

Fabio Poletti per "la Stampa"

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 4

 

Una telefonata a casa a settimana, quando va bene. Queste, che arrivano dal carcere lager di Santa Maria Capua Vetere, sono la testimonianza in presa diretta del massacro perpetrato da 300 agenti di Polizia penitenziaria contro un pugno di detenuti. Chiede una moglie in ansia e assai spaventata: «Amo' che è successo ieri? Ho letto n' coppa a Internet che è successo nu burdello. Tengo il cuore a tremila».

 

violenze sui detenuti al carcere di santa maria capua vetere 1

Risponde il marito detenuto, senza nemmeno la forza di sminuire per tranquillizzare: «Amo' che aggio a dirti. Ci hanno accis a mazzate». La storia di sempre, da Cairo Montenotte a San Vittore, da Trani all' Ucciardone, da Bad' e Carrus all' Asinara. Legge e manganello sono a volte la stessa cosa.

 

misure cautelari per 52 poliziotti santa maria capua vetere

Certo poi ci sono le inchieste. Gli atti giudiziari. Ma niente, oltre ai filmati della mattanza, rende quello che è successo come questo elenco di file audio che il Garante Regionale dei Detenuti della Campania Samuele Ciambriello, ha inviato alla Procura della Repubblica che ha poi portato alle 52 misure cautelari tra agenti e dirigenti del carcere di Santa Maria Capua Vetere.

RIVOLTA NEL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

 

Non si conoscono i nomi dei detenuti, né i reati che li hanno portati in carcere. Sarebbe più importante sapere i nomi di quei 52 agenti, che il 6 aprile dell' anno scorso fecero il massacro con pugni, manganelli, sputi e insulti.

 

violenze sui detenuti al carcere di santa maria capua vetere

Chi è fuori, i familiari, ha all' inizio notizie frammentarie. Cosa che fa solo aumentare la pena. Piange al telefono una donna che non sembra più giovanissima: «Pensavo t' avessero acciso, o' giuro».

 

Un' altra moglie chiede perché gli agenti si accanirono sui detenuti, usando i rasoi di sicurezza personali presi dalle celle e tagliando a tutti barba e baffi, a secco senza sapone per fare ancora più male, in segno di ulteriore disprezzo.

santa maria capua vetere proteste

 

La risposta che arriva dall' altra parte della cornetta, è piena di dolore, dolore fisico ma pure di un' umiliazione cocente. «Non sacciu niente. Dagli occhi non ci vedo più, sono gonfi. Ho la schiena massacrata. Tutti quanti massacrati. Tutti». Un altro al telefono con la moglie le chiede aiuto: «Ca' è successo nu' burdello. Ci hanno colpito tutti quanti.

Chiama l' avvocato».

RIVOLTA NEL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

 

Agli avvocati arrivano i primi referti medici, i racconti di mogli e fidanzate spaventate. Poi gli audio delle telefonate, dove basta un tono di voce per capire cosa deve essere successo, quel giorno di aprile.

 

Ci sono detenuti contagiati dal Covid-19. La protesta per avere tamponi, mascherine, tutele sanitari, da chi è rinchiuso in cella, si fanno sempre più forti. Si fanno le battiture contro le inferriate delle celle. Si usano pentole e tegami. Poi, come sempre, arriva la risposta dello Stato, con la divisa blu e i manganelli.

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere

 

Gli agenti hanno i passamontagna per non farsi riconoscere. La mascherina per proteggersi dal virus e mica solo da quello. «C' hann accis. Song venut dint 'e cell a quatt, cinque. E casc blu». L' Onu non c' entra. Blu sono caschi e baschi della Penitenziaria. Si lamenta un detenuto: «So trasut ch' e manganiell, hann arruvuttate tutt cose e c' hammo menato pè senza niente».

 

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 3

Spiega un altro: «Ci hanno rasato i capelli a zero, ci hanno tolto pure la barba. Ma dopo che ci avevano scassat a' capa cu 'e manganielle. Nun putimm fa chiù videochiamate, sulo telefonate perché stamme tutti rutti».

 

VINCENZO CACACE

Qualche detenuto esce in permesso. Uno, coraggioso, col passamontagna per non farsi riconoscere dagli agenti e per paura di ritorsioni, racconta le botte ricevute e mostra i segni delle manganellate sulla schiena: «Erano travisati con scudi e manganelli, entravano tre o quattro agenti per ogni cella e ci riempivano di botte. In corridoio ci aspettavano con i manganelli. Uno alla volta ci buttavano fuori dalle celle e ci facevano passare tra gli agenti in fila con i manganelli, dal secondo piano giù fino a piano terra. Ci dicevano: "Qui dentro comandiamo noi Voi non siete nessuno Siete della monnezza". Avevo tutto il sangue in bocca. Non so nemmeno come ho fatto ad alzarmi dal letto. Alla sera l' infermiera ci dava gli antidolorifici di nascosto. È stata una cosa selvaggia. Nemmeno gli animali si trattano così».

 

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 10

3 - LA TESTIMONIANZA CHOC «DENUDATO E UMILIATO CON IL MANGANELLO»

Estratto dell’articolo di F.B. per il "Corriere della Sera"

 

(…) «Mi hanno denudato affermando di cercare droga e telefonini - racconta un recluso al magistrato -. Io possedevo un micro telefono che ho estratto dalle mie parti intime e l' ho consegnato agli agenti penitenziari.

 

(…) Ricordo che mi hanno fatto inginocchiare e hanno utilizzato uno dei manganelli in loro possesso per effettuare una ispezione delle mie parti intime. (…) Nella cella, invece, sono stato semplicemente denudato e picchiato con manganellate, anche alla testa, schiaffi, pugni e calci».

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 6

 

Anche altri detenuti raccontano di essere stati costretti a spogliarsi. Uno ricorda quei momenti: «Dicevano "muoviti, abbassati, abbassati le mutande", e mi passavano il metaldetector sotto le parti intime. "Va bene, non tiene niente, vestiti e salitene sopra". "Mi posso vestire per piacere?" dissi io, "No, no, ti devi vestire sopra", "Com' è?

Me ne devo andare nudo in mezzo alle scale?". Cioè io tengo 43 anni».

 

(…)

 

Un altro racconta: «Mi tenevano, cioè mi strozzavano e mi arrivava di tutto da dietro.

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 11

Dicevano: "Volevi fare il guappo, volevi fare? Volevi fare il boss?" e mi abbuffavano di mazzate».

 

Il percorso dalle celle alla sala della socialità, dove molti detenuti furono portati durante le perquisizioni, fu per tutti un calvario. Eccone una ricostruzione: «Mi dicevano: "Abbassa la testa a terra e metti le mani dietro", e nel tragitto vedevo le macchie di sangue a terra».

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 9violenze sui detenuti al carcere di santa maria capua vetere 2le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 8le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua veterele violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 2

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...