thomas edison

SAPETE QUANTE INVENZIONI HA BREVETTATO THOMAS EDISON DURANTE LA SUA (DURA) VITA? 1093 – IL GENIO AMERICANO, NONOSTANTE I SUOI NUMEROSI PROBLEMI DI SALUTE, HA CREATO UN’INCREDIBILE QUANTITÀ DI OGGETTI DA POTER VENDERE, IL PIÙ FAMOSO? IL FONOGRAFO, MA ANCHE UN CORNO PER LA REGISTRAZIONE "TALMENTE LUNGO CHE PER SOSTENERLO LO SI DOVETTE COLLOCARE TRA DUE EDIFICI" – QUANDO A SOLI 14 ANNI EDISON FONDÒ UN GIORNALE PER VENDERLO SUI TRENI....

Alberto Fraja per “Libero quotidiano”

 

thomas edison fonografo

Quello di Ludwig van Beethoven non è il solo esempio in cui una patologia terribile, la sordità nel caso di specie, non impedisce il dispiegarsi del talento umano. Il genio se ne impipa delle inclemenze e delle perfidie di Madre Natura. Esso per manifestarsi è in grado di superare qualsiasi ostacolo, fosse anche il più invalicabile. Thomas Alva Edison, per dire.

 

Di questo prodigioso inventore si sa, da remoti ricordi scolastici, che fu l'inventore della lampadina a incandescenza. Punto. E invece no. Questo prodigio della natura, questo uomo dalla intelligenza strabiliante cui coniugava una laboriosità sovrumana, non s' è guadagnato uno scranno nel Parnaso dei grandi della storia solo per aver portato la luce elettrica in tutte le case.

 

Questo signore dall'udito imperfetto (pure lui), affetto da ipoacusia dall'età di dodici anni, brevettò un impressionante numero di invenzioni che la metà sarebbero bastate. Fu l'americano più famoso della sua epoca e oggi del suo genio, della sua vita, delle sue intuizioni se ne parla in un libro bellissimo, Edison, che porta la firma del premio Pulitzer Edmund Morris, Edison (Hoepli, 627 pagine, 27,90 euro).

thomas edison

 

Nato a Milano l'11 febbraio del 1847, Edison si congeda da questa valle di lacrime a 84 anni, a causa di una quantità considerevole di acciacchi nonostante sin da giovanissimo avesse rispettato un regime alimentare austero, fedele al principio di temperanza del filosofo Luigi Cernaro secondo cui ci si dovrebbe alzare da tavola prima di avere placato la fame.

 

Le redazioni dei giornali di tutto il mondo non avevano smesso un solo istante di aggiornare il necrologio di Thomas. Lo facevano ormai da 53 anni, da quando il fonografo (vi parrà strano ma, nonostante la vulgata, fu quella la sua invenzione più grande) gli fosse valsa una repentina ed enorme fama.

 

E non meraviglia il fatto che, In quella occasione, gazzette ed ebdomadari avessero mostrato stupore di fronte a una invenzione acustica realizzata da un uomo mezzo sordo da un orecchio e completamente sordo dall'altro. E tuttavia nemmeno ai periodici con le pagine più fitte bastarono le colonne per riassumere e descrivere i 1093 (millenovantatré) tra macchinari, sistemi, procedimenti e fenomeni brevettati da Edison ormai calato nella tomba.

 

Sebbene la sua disabilità fosse progressiva («Non sento cantare un uccello da quando avevo dodici anni» ripeteva sconsolato) il genio americano aveva creato e messo a punto una quantità di diavolerie da lasciare basito Belzebù in persona.

 

thomas edison

Mettetevi comodi ché la lista è lunga: diaframmi in seta verniciata, in mica, in manina di rame o in sottile vetro francese che si flettevano in guarnizioni semifluide; bambole che parlavano e cantavano; un trasmettitore telefonico in carbonio, cilindri in parafenilene di straordinaria fedeltà; duplicatori capaci di modellare, spianare e foggiare; un accrocchio per appuntire e levigare le puntine di diamante; un regolatore centrifugo della velocità per fonografo; un altoparlante in miniatura che utilizza un cilindro al quarzo e i raggi ultravioletti; un dittafono; una posta vocale; un amplificatore per violino; un orologio acustico; un ricevitore per radiotelefono, un apparecchio per l'ascolto dell'eruzione delle macchie solari; un corno per la registrazione dei suoni «talmente lungo che per sostenerlo - ricorda Morris - lo si dovette collocare tra due edifici»; auricolari in osso che potevano essere utilizzati da due o più ascoltatori ed un volano ad attivazione vocale. Ci fermiamo qui anche se qui non è finita.

 

thomas edison alla cinepresa

C'è ancora da evidenziare un altro aspetto di questo personaggio più unico che raro. Edison, scrive l'autore del libro, «per tutta la vita seguì la politica di creare solo cose che fossero pratiche e redditizie». A soli quattordici anni fonda un giornale, lo scrive, lo stampa e va a venderlo sui treni. Non meraviglia dunque che egli sia stato anche un infaticabile imprenditore.

 

Mise su un conglomerato di imprese allora senza precedenti, una costellazione di aziende elettriche distinte che fece risplendere il suo nome in tutto il mondo "a volte in caratteri strani perché un occhio occidentale potesse leggerli" scrive Morris. Quando, nell'ottobre del 1931, Edison è ormai prossimo a spirare, al presidente degli Stati Uniti Hoover viene suggerito per la notte dei funerali di disattivare l'intera rete elettrica nazionale per un minuto.

 

thomas edison alla cinepresa 2

Hoover ci pensa un momento su ma poi ragiona che un simile gesto avrebbe paralizzato il paese, e molto probabilmente provocato una quantità incalcolabile di incidenti mortali. Il presidente boccia anche l'alternativa: ordinare lo spegnimento di tutte le luci pubbliche. Non era soltanto inconcepibile, era impossibile che l'America tornasse, anche solo per sessanta secondi, al buio che dominava nel 1847 quando Thomas Alva Edison era nato.

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?