coronavirus - terapia intensiva 4 italia covid

VERSO NUOVE CHIUSURE, CON OTTIMISMO - SARDEGNA E SICILIA RISCHIANO LA ZONA GIALLA A FINE MESE E IN ALTRE 12 REGIONI CRESCE LA PRESSIONE SUI REPARTI DI TERAPIA INTENSIVA - NEL LAZIO IL TASSO DI OCCUPAZIONE IN RIANIMAZIONE È PASSATO DAL 3,7 AL 6 PER CENTO IN UNA SETTIMANA, IN LIGURIA DAL 2,8 AL 7%...

Adriana Logroscino per il "Corriere della Sera"

 

Per il momento, ancora tutti salvi da limitazioni e restrizioni. Almeno nel mese di elezione per il turismo. Ma forse già prima della fine di agosto sarà difficile per alcune regioni conservare le tre condizioni che consentono di stare in zona bianca: positivi sotto quota 50 ogni centomila abitanti, posti letto occupati in terapia intensiva sotto il 10 per cento, posti letto occupati nei reparti ospedalieri sotto il 15 per cento.

Terapia intensiva 3

 

Con il contagio che continua a crescere, sebbene meno intensamente delle due settimane precedenti, il parametro dei 50 positivi su 100 mila abitanti è sforato - in alcuni casi abbondantemente - da 14 regioni su ventuno. Fino al decreto legge che ha cambiato i parametri, il 23 luglio, il permanere di questa situazione per due settimane sarebbe stato sufficiente perché passassero tutte in zona gialla. E invece la pressione sugli ospedali, grazie alle vaccinazioni che depotenziano gli effetti del virus riparando da conseguenze più gravi soprattutto i fragili, è ancora sotto controllo quasi ovunque.

 

TERAPIA INTENSIVA

Non in Sardegna, però, dove sono già stati raggiunti due parametri da zona gialla: 142 positivi su 100 mila abitanti, 11 per cento dei posti letto in rianimazione occupati da pazienti Covid. E neppure in Sicilia, regione record per numero di positivi registrati ieri (oltre 800) che ha il valore dell'incidenza dei positivi sulla popolazione a 104,5 e il 13 per cento dei posti letto in area medica e il 7 per cento di quelli in rianimazione occupati. Più lontane dai valori soglia altre regioni, nelle quali però si nota la crescita della pressione sulla rete ospedaliera: nel Lazio il tasso di occupazione in rianimazione è passato dal 3,7 al 6 per cento in una settimana, in Liguria dal 2,8 al 7%.

 

Da rilevare anche il numero alto di positivi per abitanti di altre 4 regioni: la Toscana nell'ultima settimana ha raggiunto quota 119,7 positivi su centomila abitanti, la settimana precedente era a 94,5; il Veneto dopo un picco di 102 positivi su centomila abitanti, a inizio agosto, torna a quota 94, stesso valore dell'Umbria, di poco superiore a quello dell'Emilia-Romagna, 93.

 

terapie intensive

Molti positivi può voler dire più tamponi effettuati rispetto ad altri territori, come rivendicato spesso dal presidente del Veneto Luca Zaia. Potrebbe essere il caso della Calabria, che ha 57,1 positivi su centomila abitanti, e però già l'11 per cento dei posti letto nei reparti ordinari destinati a malati Covid (erano il 6,6 dieci giorni fa). Naturalmente in questo caso hanno un peso anche le carenze generali del sistema sanitario calabrese. Dal punto di vista dell'andamento del contagio nazionale, invece, la curva ieri ha frenato un po'.

 

I nuovi positivi - stando al bollettino quotidiano diramato dal ministero della Salute - sono stati 5.735, 1.167 in meno rispetto al giorno prima. In gran numero si trovano in Sicilia (822), Toscana (665), Emilia-Romagna (661) e Lombardia (637). In calo anche i morti: 11 a fronte dei 22 del giorno precedente. Il calo di test processati (203.511 contro i 293.863 del giorno prima) spiega l'impennata dell'indice di positività, dal 2,3 per cento di sabato al 2,8 per cento di ieri. In salita anche gli accessi nelle terapie intensive che nei reparti ordinari: sono 299 i pazienti ricoverati nelle prime (11 in più rispetto a due giorni fa), mentre i ricoverati con sintomi in area medica sono 2631 (98 in più rispetto a quelli del giorno precedente).

terapie intensive

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