humanity migranti

SBARCO SELETTIVO – DALLA NAVE DELLA ONG TEDESCA SOS HUMANITY ATTRACCATA AL PORTO DI CATANIA SONO SCESI A TERRA 155 MIGRANTI TRA DONNE E BAMBINI. GLI ALTRI 24 RIMANGONO A BORDO – AL LARGO DELLA SICILIA CI SONO ALTRE TRE NAVI CHE HANNO FATTO RICHIESTA DI UN PORTO SICURO ALL’ITALIA – IL MINISTRO PIANTEDOSI CONFERMA LA LINEA DURA CONTRO LE ONG: “SOLO CHI HA I REQUISITI PUÒ SBARCARE, GLI ALTRI DEVONO TORNARE FUORI DALLE ACQUE TERRITORIALI” – VIDEO

 

Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

sulla nave humanity 1

I primi a sbarcare sul molo di Levante sono stati tre minorenni e un neonato di 7 mesi. Poi per tutta la notte sono andate avanti le operazioni per individuare chi dei 179 naufraghi a bordo della Humanity 1 sia autorizzato a scendere a terra in quello che qualcuno ha già definito «sbarco selettivo». Al mattino erano sbarcate 155 persone tra minori, donne e persone fragili: a bordo ne restano ancora 24 che, come riferisce la ong Sos Humanity, «le autorità italiane sembra non vogliano lasciar sbarcare: sono tutti uomini adulti, senza problemi medici».

 

humanity 1 a catania

Ancora non chiaro dove verranno portati i sopravvissuti sbarcati e se la Humanity 1 resterà al molo o riprenderà il largo. « Catania non ci è stato assegnato come porto sicuro», conferma Petra Krischok, portavoce di Sos Humanity, parlando con i giornalisti cui non è stato permesso di avvicinarsi alla nave. Che cosa succederà ora? La Humanity 1 tornerà al largo con il resto dei naufraghi è la domanda. «Non sono io il capitano, non decido io, ma lasciare il porto di Catania se non dovessero sbarcare tutti i migranti che sono a bordo della nave sarebbe illegale, perché sono tutti profughi» ha ribadito Krischok.

 

La nave Humanity 1 della ong tedesca Sos Humanity, con a bordo 179 naufraghi, scortata da una motovedetta della Guardia costiera ha attraccato in porto verso le 23.30, dopo che nelle scorse era stata autorizzata ad entrare nelle acque territoriali in seguito ad un peggioramento delle condizioni meteo. Ma lo scenario dello «sbarco selettivo» si era già delineato nel tardo pomeriggio quando al comandante della nave viene richiesto di portare la nave in porto a Catania e dopo che la ong aveva ricevuto la notifica del decreto del governo che annunciava l’ispezione delle autorità italiane per individuare, tra i 179 a bordo, fragili, donne e bambini da sbarcare.

 

humanity 1 a catania 1

«Le persone che hanno i requisiti possono sbarcare», ma «gli altri devono tornare fuori dalle acque territoriali», aveva ribadito prima ancora da Milano il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi , dettando la linea. L’Italia si fa «carico di ciò che presenta problemi di ordine assistenziale e umanitario», ma «senza derogare al fatto che gli obblighi di presa in carico competono allo Stato di bandiera» e «senza venire meno agli obblighi umanitari su cui non faremo mai marcia indietro».

 

Una posizione che, secondo Piantedosi avrebbe fatto registrare «qualche apertura alla discussione» in Europa. E che secondo il deputato di Verdi e Sinistra Italiana, Aboubakar Soumahoro, anche lui presente sul molo rappresenta invece «una vergogna». «In questo momento al porto di Catania è in corso uno sbarco selettivo. Corpi consumati di naufraghi già sfiniti da freddo, stanchezza, traumi e torture sono considerati, per volontà del governo di Giorgia Meloni, degli oggetti. Una vergogna!», ha commentato ancora il deputato.

humanity 1

 

Ma non c’è solo Humanity1 al largo della Sicilia. Sono altre tre le navi che hanno fatto richiesta di un porto sicuro all’Italia. «A dieci giorni dal primo soccorso è inaccettabile l’attesa a cui sono sottoposti i profughi a bordo», spiega Candida Lobes, responsabile comunicazione Msf che gestisce la Geo Barents, su cui si trovano 572 persone. «Abbiamo razionato l’acqua e stiamo finendo le scorte alimentari — aggiunge — e in questa situazione non possiamo farci carico anche della gestione delle richieste d’asilo, che non è di nostra competenza».

 

MELONI PIANTEDOSI

Oltre all’imbarcazione di Medici senza frontiere, in costante movimento davanti alla costa la Rise Above, della ong tedesca Mission Lifeline con 90 persone a bordo. Continua a restare fuori dalle acque territoriali italiane, rimanendo però sul limitare, la norvegese Ocean Viking, che ha soccorso 234 migranti. «Stanno usando i migranti che abbiamo salvato come scudi umani», si arrabbia Alessandro Porro, presidente di Sos Méditerranée.

 

Intanto due navi, non di ong, sono arrivate nel porto di Augusta, nel Siracusano. A bordo, complessivamente, 147 migranti. E due corpi.

 

 

matteo piantedosi MIGRANTI NAVE HUMANITYSOS HUMANITY 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…