sciopero dei medici contro la manovra del governo meloni

“IL GOVERNO PRENDE A SCHIAFFI LA SANITA’ PUBBLICA E FAVORISCE L’APPALTO AL LUCRO PRIVATO” - SECONDO SCIOPERO IN MENO DI UN MESE DI MEDICI, ANESTESISTI E VETERINARI PER PROTESTARE CONTRO LA MANOVRA ECONOMICA DEL GOVERNO MELONI (SONO SALTATI 25 MILA INTERVENTI E CENTINAIA DI VISITE SPECIALISTICHE) - I CAMICI BIANCHI LAMENTANO RISORSE INSUFFICIENTI, ASSUNZIONI BLOCCATE E GRAVE CARENZA DI PERSONALE CON SOVRACCARICHI DI LAVORO, PRONTO SOCCORSO INTASATI, FENOMENI DI BURNOUT, LISTE D’ATTESA ANCHE DI ANNI E GIOVANI CHE SCAPPANO - ANNUNCIATA UNA NUOVA MOBILITAZIONE A GENNAIO, STAVOLTA DI 48 ORE…

1 - MEDICI IN SCIOPERO, INTERVENTI SALTATI A GENNAIO UN BLOCCO DI ALTRE 48 ORE

Estratto dell’articolo di Claudia Voltattorni per il “Corriere della Sera”

 

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Non hanno scioperato in quanto «servizi essenziali». Ma anche nei pronto soccorso di tutta Italia la seconda protesta del mondo della sanità contro la manovra economica del governo Meloni si è fatta sentire con messaggi di solidarietà ai colleghi che invece in tanti si sono fermati partecipando a decine di presidi, assemblee e sit-in davanti agli ospedali per chiedere di «salvare la sanità pubblica».

 

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E già viene annunciata una nuova mobilitazione in gennaio, ma stavolta di 48 ore. Almeno 9 interventi chirurgici non urgenti saltati su 10 con punte del 90% (secondo i sindacati) delle adesioni tra gli anestesisti, blocco quasi totale delle macellazioni seguito allo stop dei veterinari, oltre a centinaia di visite specialistiche rimandate (anche di mesi). E centinaia di professionisti in piazza davanti al ministero della Salute a Roma.

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Il nuovo sciopero nazionale di 24 ore di medici, farmacisti e veterinari […] ha avuto «adesioni molto alte» e fino a 25 mila interventi saltati. Disagi si sono registrati in tutti i servizi ospedalieri e territoriali (esclusi quelli garantiti) e nella filiera agro-zootecnica-alimentare. È la seconda protesta di 24 ore in meno di un mese, dopo quella del 5 dicembre. E al centro della contestazione ancora una volta è la legge di Bilancio giudicata «l’ennesimo schiaffo al servizio sanitario pubblico e ai suoi professionisti» che da «eroi» durante la pandemia, «oggi sono trattati come un costo» preferendo «favorire l’appalto al lucro privato di chi fa della sanità un business».

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Risorse insufficienti; assunzioni bloccate in una situazione di grave carenza di personale con sovraccarichi di lavoro, turni impossibili, pronto soccorso intasati; fenomeni di burnout; liste d’attesa anche di anni; giovani che scappano, «ogni anno 5 mila specialisti vanno verso mercati più gratificanti» denuncia la Cisl medici. […] E poi c’è il caso pensioni […] saranno tagliate quelle di chi lascerà il lavoro in anticipo, indipendentemente dall’età. È escluso però chi matura i requisiti entro il prossimo 31 dicembre 2023. È durata solo poche ore invece l’ipotesi di allungare l’uscita volontaria a 72 anni di età. […] Il limite […] torna a 70 anni […]

 

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2 - GABRIELLI (SAN CAMILLO): «STIPENDI BASSI E SACRIFICI IL CAMICE NON ATTIRA I PRIMARI COPRONO I TURNI DI GUARDIA»

Estratto dell’articolo del “Corriere della Sera”

 

[…] Domenico Gabrielli, primario della cardiologia del San Camillo-Forlanini di Roma, uno dei maggiori centri di riferimento per le malattie del cuore. […]

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[…] «[…] i medici della sanità pubblica vorrebbero avere la giusta considerazione che manca da anni». […] «Da troppo tempo i governi tendono a sottovalutare il grande sacrificio di una categoria valorizzata durante la pandemia e poi dimenticata. […] Il nostro ha smesso di essere un lavoro attrattivo. È difficile portare i giovani specialisti in ospedale […]». «[…] La qualità del lavoro è pessima, abbiamo perso il rispetto di politici e pazienti».

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Non è anche colpa vostra se avete perso autorevolezza?

«Essere messi in discussione può essere un bene quando viene fatto in modo civile e non con aggressioni fisiche. Capita di sbagliare, non siamo infallibili, ma spesso gli errori che ci vengono contestati sono pretesti per avviare contenziosi che 99 volte su 100 finiscono nel nulla». […]

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