ungheria scontri manifesti choc

BOTTE DA ORBAN - SCONTRI AL CONFINE CON LA SERBIA, LA POLIZIA UNGHERESE VA A CACCIA DI PROFUGHI NELLE FORESTE - AVVISO CHOC IN UN VILLAGGIO: “I MIGRANTI PORTANO MALATTIE E RISCHIATE DI ESSERE CONTAGIATI" - E ORBAN INSISTE SULLA COSTRUZIONE DEL MURO

Da “ansa.it”

 

UNGHERIAUNGHERIA

Avviso shock a Asotthalom, al confine tra Ungheria e Serbia: un manifesto incollato alle stazioni dei bus mette in guardia dal "rischio contagio dalle malattie dei migranti". L'avviso contiene due foto. In una dei medici con protezioni anti infettive trasportano una persona morta in barella. Nell'altra si vede un braccio devastato da piaghe.

 

"Non toccate gli oggetti lasciati dai migranti: vestiti, abiti, scatole di conserve e anche bottigliette d'acqua. I migranti portano malattie e rischiate di essere contagiati", recita l'inquietante avviso. Si avvertono i cittadini che nel caso avessero toccato senza guanti di protezione questi oggetti e dopo qualche giorno si presentino sintomi come "diarrea, vomito, esantemi sul corpo", di recarsi immediatamente da un medico.

 

L'avviso è siglato dalle autorità del Consiglio municipale, dove è al potere Jobbik, il partito di ultradestra antisemita e anti Ue, e anche dal locale rappresentante del governo centrale di Budapest.

 

“E' un'invasione, dobbiamo fermarli, altrimenti l'Unione europea scomparirà", tuona il sindaco di ultradestra. "Bruxelles dovrebbe fare i campi di accoglienza in Arabia Saudita o Bahrein".

UNGHERIA BARRIERAUNGHERIA BARRIERA

 

Asotthalom è un villaggio ungherese a ridosso del confine con la Serbia, uno di quelli dove il muro anti-migranti di Viktor Orban raccoglie maggiori consensi e dove la polizia va a 'caccia' dei profughi nelle foreste. Il premier ungherese oggi ha annunciato che vuole accelerare la costruzione della barriera, che dovrebbe essere finita entro una settimana.

 

I 4mila cittadini di Asotthalom, per lo più agricoltori, hanno eletto sindaco Laszlo Toroczkai, che rappresenta Jobbik, il partito ungherese dei "discendenti di Attila", anti-Ue, razzista e antisemita. E soprattutto, in questo momento, anti-migranti. Qui la 'cortina di ferro' di Orban è sorvegliata da militari e poliziotti. Ma non è come quella di Rozske: per diversi chilometri il reticolato è alto appena un metro e mezzo.

 

I migranti in fuga tagliano il filo spinato facilmente - le strutture metalliche si piegano anche solo con le mani - e attraversano il confine. "Ad Asotthalom, frontiera Schengen, passano circa 500 persone al giorno", spiega il militare che sfreccia sulla strada tra due ali di fitta vegetazione.

 

Dalla parte serba passa qualche trattore, non c'è traccia di alcuna presenza delle forze di sicurezza. Sul ciglio di una strada, in una fossa naturale del terreno, una decina di migranti circondati dagli agenti molto più numerosi cerca riparo dal freddo raccogliendo legna poco lontano. Non c'è nessun volontario, ungherese né austriaco, a portare soccorso. Né tantomeno le organizzazioni internazionali come l'Unhcr, arrivate in queste ore nei campi di Rozske. Il suv macina metri sulla strada circondata dai boschi: al lato, tre migranti camminano a fatica.

UNGHERIA AVVISO ANTI MIGRANTIUNGHERIA AVVISO ANTI MIGRANTI

 

L'auto si ferma: "Visto, uno è scappato", dice il militare. Gli altri due sono un ragazzo che accompagna sotto braccio un anziano, chiaramente non vedente. Dicono di essere siriani. "Dov'è il terzo?", incalza il militare, "richiamatelo". Il giovane si scusa, è pallido, con la voce tremante. Chiama il terzo fuggito, ma non arriva nessuna risposta. Il 'cacciatore' si intrufola nella foresta: tra gli arbusti ci sono almeno 20 profughi, tra i quali diverse donne. Intima l'alt. "No, no", urlano i migranti, che iniziano a scappare tra gli alberi. Il militare chiama la polizia: "Li beccheranno alla fine del bosco, lì c'è la radura". Si torna a Asotthalom. Nel villaggio si respira un'aria pesante. Gli stranieri vengono presi a sberleffi. Tutti dicono di parlare solo l'ungherese, anche se lo spiegano in un perfetto inglese. Arrivano cinque ragazzoni in tenuta mimetica.

 

Dicono che bisogna chiudere tutto, che quelli che arrivano "non sono siriani" e non fuggono dalla guerra: "Sennò prenderebbero l'aereo da Damasco o Kabul, con tutti i soldi che spendono per arrivare qua". Si lasciano andare agli sfottò sul calcio: "Forza Lazio, è una squadra con il cuore che vola in alto", dicono mimando il volo dell'aquila.

UNGHERIA SCONTRI MIGRANTIUNGHERIA SCONTRI MIGRANTI

 

Poi spiegano che per prendere l'autobus e tornare a Szeged, dove c'è l'unica stazione ferroviaria della zona e dista 35 km, occorre incamminarsi sulla strada principale. Ma non è vero, la stazione dei bus è 10 metri prima. Lo dicono anche a quattro pachistani, arrivati da Lahore.

 

Passa il bus, che alla prima svolta gira a sinistra e lascia la strada principale. I quattro pachistani, tutti dotati della "carta" di identificazione della polizia e quindi in grado di imbarcarsi a Szeged su un treno per Budapest e arrivare in Austria o Germania, non lo prenderanno mai. A una fermata, 20 chilometri più avanti, 12 profughi visibilmente allo stremo delle forze vogliono salire a bordo. Ma l'autista chiude le porte. Sul bus nessuno dice nulla, anzi, sembrano contenti.

un migrante cade sui binare mentre tenta di scappare dalla polizia unghereseun migrante cade sui binare mentre tenta di scappare dalla polizia ungherese

 

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO