prigione carcere

LA PSICOSI ARRIVA IN CELLA - SCOPPIA UNA RIVOLTA NEL CARCERE A MODENA: I DETENUTI CHIEDONO MAGGIORI PROTEZIONI DAL CORONAVIRUS - TENSIONI NEL CARCERE DI FROSINONE, DOVE UN CENTINAIO DI PRIGIONIERI SONO SALITI SULLE MURA - TENSIONE ANCHE A SALERNO E A NAPOLI - GIÀ NEL 35,3% DELLE CELLE, NON C'È ACQUA CALDA, IL 7,1% NON DISPONE DI UN RISCALDAMENTO FUNZIONANTE - L'ESEMPIO DELL'IRAN CON LO "SVUOTACARCERI" PRECAUZIONALE

UN DETENUTO NELLE CARCERI ITALIANE

1 - CORONAVIRUS:PROTESTA CARCERE FROSINONE,'PAURA CONTAGI'

 (ANSA) - Tensioni nel carcere di Frosinone. Un centinaio di detenuti, impauriti dal rischio di contagi dal Coronavirus e chiedendo provvedimenti ad hoc, sono usciti dalle sezioni raggiungendo l'area passeggi e salendo sulle mura. Al momento non ci sarebbe stata alcuna evasione e sul posto sono intervenuti il direttore del carcere e il comandante del reparto degli agenti della penitenziaria

 

2 - CORONAVIRUS: SCOPPIA RIVOLTA IN CARCERE A MODENA

(ANSA) - Una rivolta, definita "molto violenta", è scoppiata nel primo pomeriggio in carcere a Modena. Dalle prime informazioni molti sarebbero i detenuti coinvolti e i danni alla struttura. Alla base della rivolta la protesta dei detenuti per questioni relative alla protezione per il Coronavirus. Dal carcere, fanno sapere i sindacalisti del Sappe, proviene fumo, dovuto probabilmente ad un incendio in atto. Per sedare la rivolta sono stati chiamati anche agenti liberi dal servizio.

CARCERI ITALIANE

 

3 - CELLE STRAPIENE, COLLOQUI VIETATI, RIVOLTE IN ATTO

Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

 

Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni, scriveva Dostoevskij. Il quale, evidentemente mai s' era imbucato nelle galere italiane che rimangono un dedalo straziato di gironi infernali, speranze fioche e diritti umani al collasso: esattamente il luogo dove il Coronavirus può covare la sua esplosione peggiore. Spesso disumani, fatiscenti con un tasso di affollamento che sfiora il 120% (tra i più alti d' Europa: a novembre 2019 i detenuti erano 61.174, 1.500 in più della fine del 2018 e 3.500 in più del 2017), i nostri penitenziari hanno, al momento, di fronte un doppio scenario d' allarme.

 

Sono, certo, luoghi chiusi dove il contagio ha basse possibilità di proliferare; ma già l' altro giorno il blocco dell' ingresso di una giudice a San Vittore e di un agente a Vicenza sospetti di aver contratto il Covid19 ha insufflato il terrore. Se il focolaio scoppiasse lì dentro, sarebbe un effetto domino terribile.

 

CARCERI ITALIANE

«L' epidemia arriva in una situazione già grave» ha spiegato al sito Giustiziami Francesco Maisto, garante dei diritti delle persone private della libertà di Milano «determinata da due fattori: il sovraffollamento, con 8000 detenuti a fronte di una capienza di 6000 in Lombardia, e i problemi particolari della carenza dei medici» causa contratti non rinnovati. Poi si prospetta un secondo scenario, se possibile peggiore del primo. Dai focolai del virus si può passare ai focolai della rivolta. Poiché le «misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell' emergenza epidemiologica», pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23 febbraio 2020, poi aggiornate a marzo menzionavano il tema delle carceri soltanto in un unico punto: "Le articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale assicurano al Ministero della giustizia idoneo supporto per il contenimento della diffusione del contagio del Covid-19".

 

Di fatto, ogni carcere applica estensivamente una norma già di per sé generica, e in pratica fa quel cacchio che gli pare. Quindi, sospese in via precauzionale quasi tutte le attività scolastiche, ricreative e di reinserimento professionale; ridimensionate le ore d' aria; ridotti al minimo i contatti con i visitatori esterni, ma non quelli con i compagni di pena in ambienti angusti; be', per i carcerati si prospetta una pressione psicologica formidabile.

 

CARCERI ITALIANE

Già nel 35,3% delle celle, non c' è acqua calda, il 7,1% non dispone di un riscaldamento funzionante, nel 20% non ci sono spazi per permettere ai detenuti di lavorare e nel 27,1% non sussistono aree verdi per i colloqui coi familiari. Ed è per questo il 29% dei detenuti è in cura psichiatrica e solo l' anno scorso si sono registrati 69 suicidi. Ed è sempre per questo che la Corte Europea dei Diritti dell' Uomo, ci ha abbondantemente condannato. Se la situazione si protraesse, la bomba potrebbe davvero innescarsi.

 

CARCERI ITALIANE

Non per nulla in Iran, altro focolaio del virus, il governo ha messo agli arresti domiciliari 52mila detenuti: uno svuotacarceri spontaneo in funzione anti-sommosse. La presidente dell' Associazione Antigone Susanna Marietti ha dichiarato a Pop Economy che la «misura più urgente» dovrebbe essere «portare almeno a 20 minuti la telefonata che spetta al giorno ad ogni detenuto, dai 10 minuti previsti a settimana».

 

La risposta è stata un primo focolaio di rivolta, ieri, nel carcere di Salerno, attizzato proprio dopo l' annunciata sospensione dei colloqui per Coronavirus. Subito dopo, Poggioreale, i prigionieri non sono rientrati in cella protestando per il fatto di non potere vedere i familiari mentre infermieri e operatori si muovono liberamente fuori e dentro l' Istituto. E non si può dar loro torto. Occhio…

CARCERI ITALIANE

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME