REPRESSIONE A PIENO REGIME - LO SCRITTORE E ILLUSTRATORE IRANIANO MEHDI BAHMAN È STATO CONDANNATO A MORTE IN IRAN PER AVER CONCESSO UN'INTERVISTA A UNA TV ISRAELIANA – ARRESTATO LO SCORSO OTTOBRE, BAHMAN È ACCUSARO DI SPIONAGGIO E “TRADIMENTO”, DOPO CHE AVEVA ESPRESSO AI MICROFONI DI “CHANNEL 13” DELLE CRITICHE AL REGIME ISLAMICO - L'AUTORE È STATO PRIVATO DEL DIRITTO DI AVERE UN AVVOCATO...
Da “la Stampa”
Lo scrittore e illustratore iraniano Mehdi Bahman è stato condannato a morte in Iran per aver concesso un'intervista a una tv israeliana. È stato accusato di spionaggio a favore e "tradimento". Bahman è stato arrestato in ottobre dopo aver parlato con il canale Channel 13 ed espresso critiche al regime islamico iraniano, all'inizio delle proteste. Bahman è detenuto nel reparto di sicurezza 209 della famigerata prigione di Evin, dove vengono rinchiusi i dissidenti. L'autore dei racconti Bone-Burning Cold è stato privato del diritto di avere un avvocato.
È solo l'ultimi giro di vite nella terribile repressione delle proteste, che però non ferma le manifestazioni. Ieri la foto della Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei è stata bruciata in piazza durante le proteste antigovernative seguite alla preghiera del venerdì a Zahedan, nella provincia del Sistan-Balucistan dove vive la comunità baluchi che professa l'Islam sunnita. Il canale Bbc Persia ha pubblicato a conferma immagini e video della manifestazione. «L'esercito commette crimini, Khamenei lo sostiene» gridavano i manifestanti. Anche le scorse settimane, dopo la preghiera del venerdì la gente era scesa in piazza.