ridley scott kevin spacey

SE MI MOLESTI TI CANCELLO: DOPO LO SCANDALO DELLE MOLESTIE SESSUALI DI KEVIN SPACEY IL REGISTA RIDLEY SCOTT RACCONTA COME HA FATTO A RIMETTERSI DIETRO ALLA CAMERA DA PRESA DEL SUO PROSSIMO FILM “TUTTI I SOLDI DEL MONDO” PER RIGIRARE TUTTE LE SCENE IN CUI APPARIVA IL REIETTO DI HOLLYWOOD

 

Fulvia Caprara per la Stampa

 

Cancellare un attore da un film già girato e finito. Sostituirlo con un altro, tornare dietro la macchina da presa, ri-montare le sequenze, confezionare in tempi record la nuova versione dell' opera. La reazione di Ridley Scott allo scandalo sessuale che ha travolto Kevin Spacey è stata chiara e concreta.

 

tutti i soldi del mondo

Al posto dell' attore accusato di molestie, ha ingaggiato il vecchio leone Christopher Plummer e adesso Tutti i soldi del mondo, sceneggiato da David Scarpa e basato sul libro omonimo di John Pearson (Harper Collins), arriva il 4 gennaio (con Lucky Red) nelle sale italiane.

 

Come è arrivato alla decisione di sostituire Kevin Spacey a riprese ultimate?

«Non volevo che i miei produttori, i miei collaboratori e tutta la gente che ha lavorato al film fossero in alcun modo danneggiati dalla sua presenza. La sua presenza avrebbe oscurato il lavoro di tutti gli altri. Dovevo proteggerli e dovevo scegliere in fretta».

 

kevin spacey nel film

Con Plummer ha lavorato in tempi strettissimi. Come ha fatto?

«Christopher è stato fantastico, lo conosco da molti anni, ha fatto tanto cinema ma soprattutto teatro, è una persona abituata a imparare velocemente le battute a memoria.

Abbiamo parlato a lungo del personaggio e della storia, che lui conosceva benissimo, e poi la sceneggiatura, così ben scritta, è stata di grande aiuto».

 

Ha mai parlato con Kevin Spacey dopo lo scandalo?

«No, non mi ha mai chiamato. E comunque io ero e sono molto arrabbiato con lui».

 

Che cosa l' ha attratta nella storia del rapimento Getty?

«Dopo aver letto la splendida sceneggiatura, mi è venuta subito la voglia di fare il film. Conoscevo la storia, ma non a fondo. Ad attirarmi è stata soprattutto la complessa figura dell' anziano Paul Getty. Un uomo che sicuramente aveva avuto notevole coraggio per riuscire a costruire il suo impero. Un uomo intelligente e brillante. Non solo un avaro, come invece sembrò a tutti quando dichiarò che non avrebbe dato una lira per riavere il nipote».

 

tutti i soldi del mondo 2

Infatti, nel film, lei non lo dipinge come un mostro.

«Getty era molto intelligente, oltre a essere un grande filantropo. In realtà, con quella dichiarazione, voleva sfidare i rapitori, il suo era un approccio astuto e moderno. Un modo per far sapere che non era disposto a trattare con i delinquenti, proprio come fanno i governi di oggi nei confronti dei terroristi».

 

Michelle Williams è perfetta nel ruolo di Gail, la madre del ragazzo rapito. Come ha costruito il suo ruolo?

«Nel suo personaggio c' è tutta la sofferenza di una madre, ma anche la determinazione che la spinge ad agire. Michelle è molto elegante e come attrice è precisa e riflessiva».

 

paul getty

In «Tutti i soldi del mondo» recitano tanti attori italiani, tra cui Marco Leonardi nella parte del boss della 'ndrangheta Mammoliti. Come si è trovato?

«L' avevo visto in Anime nere e mi aveva fatto un' ottima impressione, era particolarmente bravo. Sono abituato a lavorare con gli italiani, in Hannibal avevo Giancarlo Giannini nei panni dell' ispettore, in genere mi trovo bene».

 

Nella scena iniziale si sente profumo di «Dolce vita».

«Sì, è una citazione a cui tengo, perchè quello è uno dei miei film preferiti. Adoro Fellini.

Aveva un' incredibile capacità visuale e una comprensione filosofica della realtà, in quel film c' era una previsione sul futuro e sul cinismo che poi sarebbe arrivato».

 

Come mai il regista di «Alien» e di «Blade Runner» ora ricostruisce un fatto di cronaca?

«Mi piace cambiare. Quando finisco di fare una cosa, ho subito bisogno di andare altrove».

kevin plummkevin sapcey

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)