villa campari

SE VI AVANZAVANO 200 MILIONI DI EURO, SAPPIATE CHE VI SIETE LASCIATI SOFFIARE DA SOTTO IL NASO VILLA CAMPARI IN COSTA AZZURRA, SOPRANNOMINATA LA VILLA PIÙ BELLA DEL MONDO – A METTERE LE MANI SULLA RESIDENZA “LES CÈDRES”,  LUOGO DOVE IL RE DEL BELGIO LEOPOLDO II INCONTRAVA LA SUA AMANTE, È STATO RINAT AKHMETOV, 53 ANNI, L’OLIGARCA PIÙ RICCO DELL’UCRAINA CHE CONTROLLA MINIERE E LO SHAKHTAR DONETSK… - VIDEO

 

Ferruccio Pinotti per "www.corriere.it"

 

villa campari 8

Un miliardario ucraino ha fatto sua Villa Campari in Costa Azzurra, soprannominata «la villa più bella del mondo», in passato residenza del re del Belgio e poi dei fondatori del marchio Grand Marnier.

 

La maestosa villa «Les Cèdres», a Saint-Jean-Cap-Ferrat, in Costa Azzurra, finita nella proprietà del gruppo Campari con l’acquisizione di Grand Marnier nel 2016, è stata venduta per una cifra attorno ai 200 milioni di euro all’oligarca Rinat Akhmetov, 53 anni.

rinat akhmetov

 

Dalla regione occupata dai russi a Londra

L’acquisto da parte della società di Akhmetov del palazzo e dei giardini botanici palladiani del XIX secolo si aggiunge a un portafoglio di proprietà che include già un appartamento da 137 milioni di sterline nel complesso di One Hyde Park a Londra, uno degli appartamenti più costosi del Regno Unito.

 

Akhmetov è l’oligarca più ricco dell’Ucraina. Originario della regione orientale di Donetsk, è salito alla ribalta quando ha acquisito beni siderurgici e minerari in Ucraina nei primi anni 2000. È stato residente a Donetsk fino a quando i separatisti sostenuti dalla Russia non hanno iniziato a combattere le forze ucraine nel 2014.

villa campari 11

 

Tramite la sua società, la System Capital Management, possiede una partecipazione nella società mineraria e siderurgica Metinvest Group insieme a partecipazioni che comprendono energia, ingegneria, finanza, vendita al dettaglio e immobili, oltre alla squadra di calcio Shakhtar Donetsk. Il suo patrimonio è stimato in 6,4 miliardi di dollari.

rinat akhmetov 4

 

La società di Akhmetov si è rifiutata di commentare se la villa sarà usata come residenza privata. «La società di investimento SCM Holdings Limited annuncia l’acquisizione di un bene immobile, Villa «Les Cèdres» (Francia), dal Gruppo Campari», ha dichiarato in una nota. «Per SCM Holdings Limited, il settore immobiliare è un’area di business chiave per gli investimenti in Europa e Nord America, insieme a miniere e metalli, energia, media e trasporti».

villa campari 1

 

Il luogo dei piacere segreti

La Villa Les Cèdres fu costruita nel 1800 e il suo parco si estese per creare quello che il gruppo Campari l’anno scorso ha definito «uno dei principali giardini botanici del mondo». La casa, 14 camere da letto, riccamente decorata apparteneva al re Leopoldo II del Belgio prima di essere venduta alla famiglia Marnier-Lapostolle, creatori del liquore Grand Marnier. Gli agenti immobiliari Savills la avevano inizialmente commercializzata a 350 milioni di euro.

 

rinat akhmetov 3

Realizzata nel 1830, la villa fu acquisita da David-Désiré Pollonais nel 1850, quando divenne sindaco di Villefranche-sur-Mer. Furono gli eredi a venderla nel 1904 al re del Belgio Leopoldo II. Il sovrano viveva a Monaco ma desiderava un luogo dove incontrare la sua amante, Blanche Zélie Joséphine Delacroix, detta «Très Belle». La Delacroix, che era di origine francese ma nata a Bucarest, incontrò il re del Belgio a Parigi, quando aveva solo 16 anni e lui 65. A quel tempo, secondo alcune ricostruzioni si guadagnava da vivere facendo la prostituta.

villa campari 10

 

Ben presto la ragazza e il re intrapresero un rapporto che sarebbe durato fino alla morte del sovrano, nel 1909. La donna venne fatta in seguito baronessa di Vaughan e il re la sposò morganaticamente il 14 dicembre 1909, tre giorni prima di morire. Per lei abbellì e ampliò la residenza, raggiungendo gli attuali i 18.000 metri quadrati.

 

La proprietà circostante, di circa 14 ettari, divenne un parco botanico che ancora oggi conserva 20mila specie di piante. Nel 1924 Les Cèdres passò alla famiglia di industriali Marnier-Lapostolle, che la conservò fino al 2016, anno in cui l’azienda omonima è divenuta proprietà del gruppo Campari.

 

villa campari 3

Dei 200 milioni ottenuti dalla vendita, Campari tratterrà 80 milioni, mentre il resto verrà girato alla famiglia degli ex proprietari, in base a pregressi accordi. La proprietà fino ad oggi è stata abitata da un membro della famiglia Marnier-Lapostolle. «Con questa cessione — aveva precisato un comunicato del gruppo Campari — il processo di dismissione delle attività non strategiche relative all’acquisizione di Grand Marnier è pressoché concluso».

villa campari 7villa campari 9rinat akhmetov 1villa campari 4

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO