MALASANITA' - SE VI FRATTURATE UNA GAMBA IN CALABRIA VI INGESSANO COL CARTONE! – QUESTE FOTO NON ARRIVANO DAL CONGO MA DAL PRONTO SOCCORSO DI REGGIO – IL PRIMARIO FA FINTA DI NIENTE: “HANNO DECISO DI BLOCCARE L’ARTO CON IL CARTONE PER EVITARE COMPLICAZIONI” – COME È POSSIBILE CHE NEL 2018 MANCHINO LE “CLIP” PER IMMOBILIZZARE GLI ARTI INFORTUNATI?
Carlo Macrì per il “Corriere della Sera”
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Al pronto soccorso l' hanno valutata da codice giallo. Alla signora che sabato mattina alle 9.32 è arrivata all' ospedale metropolitano di Reggio Calabria con una frattura scomposta di tibia e perone i medici, prima di trasportala in radiologia, le hanno fasciato l' arto con del cartone.
Il caso ha suscitato un notevole clamore perché qualcuno ha fotografato la scena e ha inviato le foto al «Corriere della Calabria», che le ha diffuse sul sito. Gian Luigi Scaffidi, segretario aziendale del sindacato Anaao-Assomed dice: «Quello che è accaduto assomiglia ad un ospedale da terzo mondo».
E chiama in causa il primario del Pronto Soccorso Angelo Ianni. Il medico, un passato al San' Andrea di Roma, ammette l' esistenza del caso e sostiene: «Io non c' ero quel giorno, però posso immaginare che il medico che ha visitato la paziente ha deciso di bloccarle l' arto con il cartone per evitare complicazioni ancora più gravi».
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E alla domanda del perché di quella decisione e se quello fosse l' unico caso a sua conoscenza, risponde: «Io non ho mai ricevuto segnalazioni di altri episodi simili, questo è l' unico caso di cui ho contezza. In ogni modo chiederò una relazione al medico per chiarire la dinamica dei fatti».
E precisa: «È vero, al Pronto Soccorso mancavano le clip che si usano per immobilizzare gli arti infortunati, io ho fatto richiesta con lettera protocollata già nel mese di marzo. E questo potrebbe aver costretto il medico di turno a prendere la decisione di immobilizzare l' arto con la prima cosa utile che gli è capitata, proprio per evitare che l' osso, fuoriuscito dalla sua sede naturale, potesse bucare qualche arteria. Solo una pura emergenza».
lorenzin in visita agli ospedali riuniti di reggio calabria con angelo ianni
Il direttore generale dell' azienda sanitaria reggina Frank Benedetto parla di un «fatto gravissimo» perché la mancanza di clip non giustifica l' accaduto. «Il reparto di Ortopedia è pieno di stecche per immobilizzare gli arti infortunati: non capisco perché si sia utilizzato questo metodo per bloccare l' arto della paziente» dichiara il manager.
Ancora Ianni: «Non c' è stata nessuna sottovalutazione del caso. La paziente è arrivata al pronto soccorso alle 9.32, tre minuti dopo è stata visita e alle 10.53 è stata ricoverata al reparto di Ortopedia».
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Il primario del Pronto Soccorso reggino, che conta circa 70 mila ricoveri annui, si sofferma sulle peculiarità del reparto. «Sotto la mia gestione, in due anni, ho creato il Pronto Soccorso ginecologico, quello pediatrico e ho reso il presidio di Reggio Calabria un modello di efficienza» assicura Angelo Ianni.
Da anni in Calabria, però, si vive una situazione di grande criticità per quanto riguarda gli ospedali. Mancano medici, infermieri, mentre le strutture sanitarie sono fatiscenti. La sanità calabrese da sette anni è commissariata.
lorenzin in visita agli ospedali riuniti di reggio calabria con angelo ianni 1
E questo alimenta quotidianamente i contrasti tra il commissario e il presidente della Regione Mario Oliverio che, sin dal suo insediamento, ha chiesto la fine della fase commissariale.
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Nei giorni scorsi il commissario Massimo Scura ha annunciato l' assunzione di 1.300 medici, 96 dei quali dovrebbero essere destinati all' ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Sarà vero?