claudio salini

LA PIETÀ È MORTA - SECHI: “LA MORTE DI CLAUDIO SALINI È ACCOMPAGNATA DALL’URLO BESTIALE DEL ‘POPOLO DELLA RETE’ CHE VOMITA FIELE. UNA TERRA DI MEZZO POPOLATA DI MOSTRI CHE AZZANNANO CHIUNQUE SI SIA GUADAGNATO IL SUCCESSO”

Mario Sechi per “il Foglio”

 

la porsche di claudio salini  9la porsche di claudio salini 9

Se sei ricco devi morire. Se sei ricco e hai la Porsche meriti di morire nel modo più atroce. L’ora senz’ombra di Claudio Salini è accompagnata da un ruggito, il sinistro rumore della fiera che esce nell’oscurità per sbranare gli innocenti. E’ l’urlo bestiale del “popolo della rete” che apre il microfono e vomita fiele. Correva, quello lì, figlio di una dinastia di costruttori romani, se l’è cercata e meritata quella fine e poi tutti quei soldi…

 

La vita di Claudio Salini, 46 anni, finisce accartocciata sulla Cristoforo Colombo, tra le lamiere della sua Porsche 911. Le immagini di quella sera sono strazianti. Il bolide è una poltiglia d’acciaio, spiegazzato su un albero, sembra il residuato di una guerra. E’ una scena macabra, desolante, tristissima.

 

la porsche di claudio salini  8la porsche di claudio salini 8

E’ la morte che ha lasciato il suo segno e ora se ne va a mietere altrove. Sono le 23, i passanti si fermano, inorridiscono, l’asfalto è un campo di battaglia. I rottami vengono portati via, anticipazione del corteo funebre, poi arriva l’alba, la strada è di nuovo quella di sempre, un’arida striscia che si infila come un ago nel cuore della Città Eterna. Da questo momento comincia un’altra storia.

 

No, non è la storia di James Dean che si schianta con la sua “Little bastard”, così la chiamava, “la piccola bastarda”, la Porsche 550 Spyder, e consegna il suo nome alla leggenda. No, qui comincia il racconto di un paese che alimenta l’invidia sociale e la trasforma in una ferocia che non conosce limiti. Qualcuno avanza dei dubbi sullo stato dell’asfalto in quel tratto di strada: può aver provocato l’incidente?

 

la porsche di claudio salini  7la porsche di claudio salini 7

Ma dalla rete si leva la vibrante protesta: dicono così perché era ricco, c’è una famiglia potente alle spalle, ma se fosse stato un poveraccio… Parte la discussione, il commento, il posta in bacheca, il twitta e retwitta, decolla lo scambio di like e 140 caratteri, emerge il peggio senza che il meglio possa mai vincere perché non c’è partita contro l’idiozia che prende in mano la clava e martella anche la pietà.

 

E’ il trionfo del bisogna mettere le multe in base al reddito, dell’anche se l’asfalto era sconnesso lui correva e dunque…, del voleva provare subito la Porsche appena acquistata, e l’assicurazione potrebbe rivalersi sul Comune, serve un mese di detenzione, la colpa è della buca, il reddito dichiarato non è mai veritiero, e vai con l’ironia di fronte al morto, al sangue freddo, perché io che costruisco grattacieli a Dubai ed ho ordini per cinque miliardi in portafoglio, ti dico che le mie dieci Porsche hanno tutte lo stesso difetto, in curva... stringono (sovrasterzano) un attimino troppo...bisogna stare attenti.

la porsche di claudio salini  5la porsche di claudio salini 5

 

Ora scusa, ma devo prendere il Gulfstream, mi ha chiamato il mio pilota per la riunione del consiglio di amministrazione, ed ad Atlanta pare ci sia vento, all'aeroporto.. non vorrei beccare un po' di windshear. E no, siete fantastici, tutti possessori di Porsche, e piloti provetti di auto da corsa gli stessi che pilotano aerei quando si tratta di discutere di crash, siete comici, ma vi amo…

 

Questi sono i commenti sull’articolo, la semplice notizia, pubblicata dal Corriere della Sera. Provate a immaginare il resto, la grande abbuffata primitiva dei social. Cannibali. E’ una lettera istruttiva e distruttiva, un quadretto orripilante dello stato (mentale) di un pezzo del paese, la mappa del disadattamento nascosto dietro lo schermo di internet, luogo considerato d’impunità totale, prateria dei frustrati senza talento, piscina condominiale dell’odiatore in servizio permanente effettivo.

la porsche di claudio salini  4la porsche di claudio salini 4

 

E’ un’Italia allevata con gli estrogeni dello straccionismo, una terra di mezzo popolata di mostri che azzannano chiunque si sia guadagnato il successo e abbia avuto la forza di esportarlo in tutto il mondo. Non è il riscatto del povero, ma il ricatto di un pensiero disconnesso che trova nell’insulto il supremo godimento. Salini era ricco, Salini aveva la Porsche, Salini è morto. Evviva.

 

E’ l’orrore che ride a crepapelle, si sollazza, si fa beffe di tutto e sfregia tutto in nome di un ciclopico nulla che ne alimenta la distruttiva pazza gioia. Non c’è bisogno di andarli a cercare nell’universo, gli alieni, sono tra noi, sono tanti, trovano nutrimento nei media, mutilano cadaveri online ed esibiscono il trofeo. Bella gente. La trovate in giro, potrebbe essere il vostro collega in ufficio, con la cravatta, distinto, in apparenza pacifico. Poi vi girate, lui vi guarda, e uno specchio vi rimanda la realtà del suo sorriso carico di invidia: ha i denti di uno squalo che sogna di guidare la Porsche.

la porsche di claudio salini  3la porsche di claudio salini 3la porsche di claudio salini  2la porsche di claudio salini 2la porsche di claudio salini  11la porsche di claudio salini 11la porsche di claudio salini  6la porsche di claudio salini 6claudio saliniclaudio salinila porsche di claudio salini  1la porsche di claudio salini 1claudio salini claudio salini la porsche di claudio salini  10la porsche di claudio salini 10

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…