alberto angela

A CHE SERVONO I TEAM DI STUDIOSI, NOI ABBIAMO ALBERTO ANGELA! L'ERUZIONE DI POMPEI NON FU IN AGOSTO, MA IN AUTUNNO, IL 24 OTTOBRE DEL 79. ARRIVA LA CONFERMA DA UNA FRASE SCRITTA A CARBONCINO SU UN MURO - OGGI LO DICE LA CNN, MA OLTRE 5 MILIONI DI ITALIANI LO SAPEVANO GIA' DA UN MESE: IL SEXY DIVULGATORE LO AVEVA IPOTIZZATO NEL SUO SPECIALE SU POMPEI. E SULLA BASE DI QUALCOSA MOLTO SEMPLICE

VIDEO - LA PUNTATA INTEGRALE DI ''STANOTTE A POMPEI'' DI ALBERTO ANGELA

 

https://www.raiplay.it/video/2018/09/Stanotte-a-Pompei-cec5883f-3ab6-4f56-8daa-7e2cd71c6a60.html

 

 

 

Da www.corriere.it

 

Alberto Angela riceve mercoledì a Pompei la cittadinanza onoraria. E lo farà con la soddisfazione di vedere confermate le sue tesi sulla data dell’eruzione del Vesuvio: a ottobre e non ad agosto. Intervistato dal Corriere del Mezzogiorno spiega il perché. «Il lavoro di un ricercaore è un po’ come quello di un poliziotto della Scientifica, devi guardare tutto e confrontarlo. E nei miei 25 anni di studi sul campo ho rinvenuto bracieri ancora pieni, piatti con castagne e datteri, otri di vino già sigillati e un cumulo di melograni messi a essiccare. Cose difficili da trovare ad agosto».

 

 

 

 

Fulvio Bufi per il “Corriere della Sera”

 

l'iscrizione che cambia la data dell'eruzione di pompei 4

Una frase su un muro, scritta a carboncino e probabilmente solo per scherzare tra amici o tra colleghi, è destinata a cambiare la storia di Pompei e spostare in avanti la data dell' eruzione che la distrusse nel 79 dopo Cristo.

 

Fino a oggi le teorie su che giorno fosse quando il Vesuvio riversò fiumi di lava sulla città ai suoi piedi si sono basate soprattutto sulla lettera di Plinio il Giovane a Tacito, dalla quale si evince che quella tragedia sarebbe avvenuta in piena estate, il 24 di agosto.

 

l'iscrizione che cambia la data dell'eruzione di pompei 3

Ma quella collocazione temporale, che seppure non condivisa da tutti gli studiosi, ha goduto dell' ufficialità sancita da migliaia di libri, oggi va rivista. Il giorno sarebbe esatto, il 24, ma il mese no, il mese sarebbe ottobre, autunno già inoltrato, quindi.

Chi ha sempre dubitato dell' interpretazione basata sulla lettera di Plinio, lo ha fatto considerando alcuni ritrovamenti piuttosto inspiegabili se la città avesse vissuto il suo ultimo giorno sotto il sole dell' estate piena. I bracieri, per esempio.

 

il ministro bonisoli a pompei

Quanti ne sono venuti fuori nel corso di vari scavi, troppi per poter pensare che la loro presenza in case e giardini fosse spiegabile solo con la cottura di carni arrostite. E poi i melograni di cui si sono trovate le tracce, che non maturano in estate ma aspettano climi più freschi, anche se non rigidi.

 

Tutte teorie che hanno visto gli studiosi contrapporsi con argomentazioni solide ma mai in grado di poter chiudere la questione con assoluta certezza. Poi è arrivata l' ultima scoperta, e stavolta davvero i dubbi vanno verso una soluzione.

 

il ministro bonisoli a pompei 5

L' occasione è rappresentata dallo scavo e dai lavori di restauro di due siti importanti come la Casa con giardino e la Casa di Giove, dimore riaffiorate quasi integre, come i loro mosaici e le suppellettili di pregio. Ricca di affreschi e di megalografie, la Casa con giardino era sicuramente in corso di ristrutturazione, quando ci fu l' eruzione.

 

l'iscrizione che cambia la data dell'eruzione di pompei 8

Gli studiosi ne sono certi, e la loro convinzione è basata sia sulle condizioni in cui sono stati trovati alcuni ambienti rispetto ad altri, sia sul rinvenimento di attrezzi per la lavorazione della malta. Ed è proprio su una parete della stanza, dove probabilmente gli operai erano al lavoro nei giorni precedenti la tragedia, che è stata trovata una scritta a carboncino in cui forse gli stessi operai prendono in giro uno di loro che avrebbe esagerato con il mangiare.

 

il ministro bonisoli a pompei 3

Ma ciò che conta per la datazione della distruzione di Pompei è la data che accompagna quella frase scherzosa: «XVI K Nov», che gli esperti interpretano come «16 giorni prima delle calende»: vale a dire il 17 ottobre. Una settimana prima dell' inferno? Probabilmente sì, visto che il carboncino, sottolineano gli studiosi, è evanescente, e più di tanto non sarebbe rimasto sul muro, rendendo quella frase illeggibile, se lava e lapilli non fossero piombati su Pompei cristallizzando ogni cosa.

 

il ministro bonisoli a pompei 4

«Io sono stato sempre un sostenitore della teoria che fissa in agosto la data dell' eruzione - spiega il direttore generale degli Scavi archeologici Massimo Osanna - ma devo ammettere che di fronte a questa scoperta sono pronto a ricredermi. Già le prove di paleobotanica andavano prese in considerazione, ma questa scritta, fatta da qualcuno che definirei un buontempone, ha un peso completamente diverso».

 

il ministro bonisoli a pompei 2

Per celebrare l' evento e dare notizia della scoperta, ieri a Pompei c' è stata la visita del ministro dei Beni artistici e culturali, Alberto Bonisoli, che ha spiegato la datazione dell' eruzione del Vesuvio al 24 di agosto con l' eventualità che «qualche amanuense nel corso del Medioevo abbia fatto una trascrizione non fedele» della lettera di Plinio. Mentre oggi, alla luce dell' ultima scoperta, ha aggiunto, «con umiltà stiamo riscrivendo i libri di storia».

il ministro bonisoli a pompei 1l'iscrizione che cambia la data dell'eruzione di pompei 1l'iscrizione che cambia la data dell'eruzione di pompei 7l'iscrizione che cambia la data dell'eruzione di pompei 5l'iscrizione che cambia la data dell'eruzione di pompei 2l'iscrizione che cambia la data dell'eruzione di pompei 6pompeipompei bacco e ariannacasa del giardino incantato pompei

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…