LA SFIGA DELLA MALESIA - DUE BOEING 777 IN 4 MESI A FARE UNA FINE ORRIBILE, SENZA RESPONSABILITÀ APPARENTI DEI PILOTI, DELL’AEREO O DELLA COMPAGNIA - A BORDO CIRCA 80 BAMBINI, MOLTE FAMIGLIE, ALCUNI PER UN CONVEGNO SULL’AIDS
1.AEREO PRECIPITATO: MOLTI DIRETTI MELBOURNE PER UNAIDS
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(ANSA-AFP) - Molti passeggeri del Boeing malese abbattuto da un missile in Ucraina erano diretti in Australia, a Melbourne, per il convegno internazionale dell'Onu sull'Aids in programma dal 20 al 25 luglio. E' stato il direttore dell'UnAids, il malese Michel Sidibe', a twittare la notizia che molti dei passeggeri del Boeing malese abbattuto in Ucraina erano diretti a Melbourne dove si svolgera' il convegno dell'UnAids, il programma che coordina le azioni delle agenzie dell'Onu per lottare contro la pandemia. ''I miei pensieri e le mie preghiere vanno alle famiglie delle persone che sono morte tragicamente a bordo del volo MH17. Molti dei passeggeri erano in viaggio per il convegno AIDS2014 qui a Melbourne'' ha scritto Sidibe' sul suo profilo Twitter.
2.AEREO PRECIPITATO: 173 GLI OLANDESI MORTI, MOLTI I BIMBI
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(ANSA) - E' salito a 173 il numero degli olandesi morti nella tragedia dell'aereo malese. Lo scrive l'on-line del quotidiano De Telegraaf. Col passare delle ore emergono le storie dei passeggeri morti nella sciagura, come quella del lobbista parlamentare olandese di "Stop Aids Now" Pim de Kuijer, diretto, come molti altri su quel volo, al convegno mondiale sull'Aids a Melbourne. Ma sull'aereo anche numerosi bambini partiti con i genitori per una vacanza.
L'ultima foto postata su Facebook da de Kujer è proprio dall'aeroporto di Schipol. "E' tempo per un altro viaggio" scrive a commento dell'immagine, aggiungendo: "Conferenza sull'Aids '14 e prima campeggio in Australia, poi rivisitazione della Malesia. Jumpa lagi! ('Ci vediamo presto' in malese). De Kuijer era un attivista del partito olandese D66 (liberali progressisti) ed aveva collaborato con l'ex europarlamentare Lousewies van der Laan, che nel suo commento sul social network scrive: "questa follia" in Ucraina deve finire.
Ma tra le vittime c'erano anche molti bambini che stavano andando in vacanza con i genitori. C'erano turisti come la coppia Timmers di Eindhoven, appassionati di cicloturismo, che sognavano una "vacanza memorabile".
3.QUELL’AEREO PIENO DI FAMIGLIE E DI TURISTI IN VOLO VERSO LE VACANZE
Franco Giubilei per “La Stampa”
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Sono tutte morte le persone a bordo del Boeing 777 abbattuto ieri da un missile nei cieli ai confini fra Ucraina e Russia: per i 283 passeggeri e i 15 membri dell’equipaggio non c’è stato scampo. A bordo del volo partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur c’erano prevalentemente turisti olandesi, in gran parte diretti a Bali per le vacanze. Fino a tarda notte sono state aggiornate le cifre che permettessero di stilare un bilancio esatto del disastro per quanto riguarda la nazionalità e l’età delle vittime: secondo gli ultimi dati disponibili sull’aereo pare ci fossero un’ottantina di bambini.
Questa la lista diffusa dalle autorità dell’aeroporto di Amsterdam: a bordo c’erano 154 olandesi, 27 australiani, 23 malesi che stavano facendo ritorno in madrepatria, 11 indonesiani, 6 britannici, 4 tedeschi, 4 belgi, 3 filippini ed un canadese. Degli altri passeggeri resta ancora ignota la nazionalità.
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Il nostro ministero degli Esteri sta verificando se fra i passeggeri fossero presenti anche dei nostri connazionali. Terribili le immagini dei resti del Boeing ancora fumante diffuse dai principali siti: fra i detriti, si intravvedono i corpi straziati delle vittime e alcuni passaporti rimasti incredibilmente integri nonostante la violenza devastante dell’impatto a terra e l’incendio che ne è seguito, oltre naturalmente ai danni che deve aver provocato il missile nel momento in cui ha colpito il velivolo, a oltre diecimila metri di quota.
E poi valigie aperte, zainetti ancora intatti accatastati dai soccorritori a fianco della carcassa annerita dell’aereo abbattuto e incenerito, tutto quel che resta di quello che sarebbe dovuto essere un viaggio di vacanza, o un ritorno a casa, e si è invece tramutato nel più cruento incidente di guerra degli ultimi anni.
E mentre le accuse delle autorità ucraine alle milizie separatiste filo-russe acquistavano una plausibilità sempre maggiore, alla luce di una rivendicazione via Facebook di un abbattimento da parte del comandante dei secessionisti Igor Strelkov, negli aeroporti di partenza e d’arrivo del disgraziatissimo volo cominciava la processione disperata dei parenti delle vittime, tutti alla caccia di notizie sui loro congiunti: per sapere se veramente erano a bordo, se non ci fosse ancora qualche residua possibilità che non fossero saliti a bordo.
Perché questa è l’unica chance a cui possono aggrapparsi, che i loro familiari non siano saliti sull’aereo della linea Amsterdam-Kuala Lumpur . Nè incidente, né catastrofe ma atto terroristico. diceva ieri il portavoce ucraino. Per i parenti delle vittime adesso è davvero l’ultimo dei pensieri.
4.L’AEREO SCOMPARSO E L’ULTIMA TRAGEDIA: L’ANNO NERO DELLA MALAYSIA AIRLINES
Alessandro Ursic per “La Stampa”
Zaharie Ahmad Shah comandante del volo malaysia airlines
«O mio Dio, di nuovo, no...» ha scritto poco dopo il disastro un lettore su uno dei più seguiti forum online malesi. E invece, purtroppo, di nuovo sì: quando ancora non si era ripresa dall’ultimo incidente, la Malaysia ha perso un altro suo aereo di linea in circostanze incredibili. Ieri il probabile abbattimento del jet con 295 persone a bordo, a marzo la misteriosa scomparsa di un altro Boeing con 239 vite finite chissà dove.
Su Twitter, il primo ministro Najib Razak si è detto ieri «scioccato», e con lui chissà quanti suoi connazionali. «Un giorno, un anno davvero triste per la Malaysia», ha commentato un giornalista dell’agenzia di stampa nazionale. ntrambi gli aerei facevano parte della compagnia di bandiera Malaysian Airlines, che già era in cattive acque prima che la maledizione iniziasse. Stavolta nel disastro non ha colpe, ma non è una gran consolazione.
AEREO DELLA MALAYSIAN AIRLINES SCOMPARSO
Perdere due velivoli su 92 della sua flotta, il secondo quando ancora continuavano gli strascichi del volo MH370 Kuala Lumpur-Pechino volatilizzatosi l’8 marzo, è un record che rischia di affossare la linea aerea. E con lei il suo assicuratore.
Nella tragedia di quattro mesi fa morirono 50 malesi, tra cui i 12 dell’equipaggio. Il giallo è tuttora irrisolto, ed è forte la possibilità che non lo sarà mai. Gli elementi noti sono stati sviscerati in ogni aspetto: i sistemi di comunicazione spenti manualmente poco dopo il decollo, la brusca virata verso sud-ovest, l’inspiegabile volo per altre sei ore nella notte verso il nulla dell’Oceano Indiano, l’inevitabile inabissamento da qualche parte a ovest dell’Australia. Mesi di ricerche, neanche un detrito ritrovato, ancora nessun perché.
Se il mistero di quel disastro ha appassionato il mondo per settimane, per il governo di Kuala Lumpur e la sua compagnia aerea è stato uno stillicidio quotidiano di critiche. Una pressione continua di dare spiegazioni senza averle, sotto gli occhi del mondo e soprattutto di una Cina addolorata per l’aver perso 152 suoi cittadini. La gestione dell’emergenza è stata pessima specie dal punto di vista della comunicazione, con rivelazioni e mezze verità che contraddicevano le versioni precedenti: un incubo.
Pechino non li ha ancora perdonati: ha rigirato il coltello nella ferita dando ampio spazio al dolore dei familiari delle vittime cinesi, con una propaganda patriottica e alla lunga prepotente, con i media e i commenti dei social network che trasudavano senso di superiorità verso il piccolo Paese del Sud-est asiatico che osava trattare in tal modo la grande Cina.
preghiere per il volo malaysian scomparso
In patria, il caso era finito anche nel tritacarne politico. Il Paese, governato dallo stesso blocco di potere fin dall’indipendenza (una coalizione con a capo il partito che rappresenta la maggioranza musulmana Malay), è spaccato in due. Le minoranze cinesi e indiane, ma anche molti giovani nelle città e i Malay stufi della corruzione, vorrebbero l’ex premier Anwar Ibrahim al governo. L’establishment tradizionale è considerato pigro e abituato a media compiacenti: lo si vedeva anche dal fastidio dimostrato da alcuni ministri nelle conferenze stampa relative al volo MH370, stavolta però di fronte a giornalisti di tutto il mondo.
E la passione politica di uno dei due piloti per Anwar - dopo che il leader dell’opposizione era stato condannato per sodomia - era stata additata da alcuni come possibile ragione di un suicidio di protesta. L’unica cosa certa è che la Malaysia Airlines sta sprofondando. Vittima di scelte sbagliate e sotto la concorrenza di compagnie low-cost regionali che continuano a nascere, perde ormai tre milioni di euro al giorno e in Borsa vale l’80 per cento in meno rispetto a cinque anni fa.
VOLO MALAYSIAN DETRITI E OGGETTI IN MARE DEL VOLO RITROVATI AL LARGO DELLAUSTRALIA
Dal disastro del volo MH370 ha visto anche un calo del 60 per cento di passeggeri cinesi. Ora rischia di essere abbandonata anche dagli altri: in Asia tendono a essere superstiziosi, e i due aerei caduti in quattro mesi sono lì a ricordarglielo.