LO SHOPPING AI TEMPI DI TIKTOK – A MILANO CENTINAIA DI RAGAZZI SI SONO MESSI IN CODA DALL'ALBA PER L'INIZIATIVA “ALL YOU CAN WEAR”: AL PREZZO FISSO DI 18 EURO, OGNUNO POTEVA PORTARSI VIA TUTTI I VESTITI (USATI O RICICLATI) CHE RIUSCIVA A STIPARE IN UNA BORSA FORNITA ALL'INGRESSO DALLA COOPERATIVA CHE HA ORGANIZZATO L'EVENTO – IL PASSAPAROLA ERA SCATTATO SU TIKTOK: “POI MAGARI RIVENDIAMO TUTTO CON LE APP”
Estratto dell'articolo di Elisabetta Andreis per https://milano.corriere.it/
INIZIATIVA ALL YOU CAN WEAR A MILANO
Sembra una festa en plein air: migliaia di giovani in coda che fanno amicizia tra loro vociando allegri sotto il sole, per ore. In realtà aspettano: è il popolo di TikTok all’assalto. Ma di cosa?
Ieri in viale Espinasse 99, alla sede della cooperativa «Di mano in mano», è andata in scena l’iniziativa «All you can wear», cioè «tutto ciò che puoi indossare». Alle 8 del mattino erano già duecento in coda, alle 9.30 la fila faceva il giro completo dell’enorme isolato: in migliaia per accaparrarsi al prezzo fisso di 18 euro tutti gli abiti e gli accessori che riuscivano a stipare dentro una borsa fornita all’ingresso.
È lo shopping antispreco, bellezza: capi riciclati o pezzi unici confezionati con scampoli e ritagli dalle stiliste di «Tredicim» e della sartoria sociale «Taivé», per un totale di trentacinque bancali di abiti e duemila borse. Stili mescolati, soprattutto vintage.
INIZIATIVA ALL YOU CAN WEAR A MILANO
«Avevamo una strategia per infilarci più avanti in coda, visto che non siamo riuscite ad arrivare all’alba: e cioè pagare cinque euro a qualcuno per fingere di essere amici e stare con loro guadagnando posizioni» ride Masha Sarbash, 18 anni, diplomata al Volta e pronta per iniziare gli studi universitari al Politecnico.
L’annuncio all’ultimo minuto funziona. Rimbalza sui social e il gioco è fatto: «Usiamo la tecnica di Marie Kondo per far stare più roba dentro alla borsa: arrotoliamo tutto e dentro le scarpe infiliamo le magliette», spiega Tina Lavazza, 19 anni.
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Questione di stile ma anche di coscienza ambientalista, come sottolinea Clara Ventrella che dopo il classico al Beccaria ora si concede un anno sabbatico a lavorare a Madrid e sfoggia pantaloni «thriftati», cioè presi a un mercatino di seconda mano: «Comprare l’usato dà una soddisfazione impagabile». L’anno scorso gli organizzatori hanno calcolato che la vendita «All you can wear» ha permesso di evitare l’emissione di 60 tonnellate di gas serra.
INIZIATIVA ALL YOU CAN WEAR A MILANO INIZIATIVA ALL YOU CAN WEAR A MILANO