
SI CONCLUDE CON LA CONFERMA DI TRE CONDANNE, UNA DELLE QUALI RITOCCATA AL RIBASSO, E CON DUE ASSOLUZIONI IL PROCESSO DI SECONDO GRADO CON AL CENTRO IL CRAC DELLA FONDAZIONE MAUGERI, PROCEDIMENTO PARALLELO RISPETTO A QUELLO CHE PORTÒ ALLA CONDANNA DEFINITIVA DELL'EX PRESIDENTE DELLA LOMBARDIA, ROBERTO FORMIGONI - CONFERMATI I DUE ANNI INFLITTI A ROSANNA GARIBOLDI, VEDOVA DELL'EX DEPUTATO E VICE COORDINATORE NAZIONALE DEL PDL GIANCARLO ABELLI E I TRE ANNI PER GIANFRANCO PARRICCHI, AMMINISTRATORE UNICO DI UNA SOCIETÀ CHE AVREBBE INCASSATO DENARO IN CAMBIO DI "FITTIZIE CONSULENZE"
(ANSA) - MILANO, 10 MAR - Si è concluso con la conferma di tre condanne, una delle quali ritoccata al ribasso, e con due assoluzioni il processo di secondo grado con al centro il crac della Fondazione Maugeri, procedimento parallelo e autonomo rispetto a quello milanese che portò alla condanna definitiva dell'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.
Oggi infatti la seconda Corte d'Appello, presieduta da Maria Rosaria Correra, ha confermato i 2 e anni inflitti dal Tribunale di Pavia a Rosanna Gariboldi, vedova dell'ex deputato e vice coordinatore nazionale dell'allora Pdl Giancarlo Abelli, i 3 anni per Gianfranco Parricchi, amministratore unico di una società che avrebbe incassato denaro in cambio di "fittizie consulenze" e ha rideterminato la pena per Paolo Maria Sacchetti, ai tempi componente del collegio dei revisori, che è scesa da 3 anni e 4 mesi a 3 anni.
Ribaltata, invece, la sentenza di condanna in una assoluzione piena per Roberto Ferrari e per l'allora presidente del collegio dei revisori, Francesco Rampulla, difeso da Claudia Sclavi e Carlo Baccaredda Boy. In primo grado Rampulla era stato ritenuto responsabile di condotte omissive in quanto non avrebbe impedito la realizzazione di operazioni di distrazione e dissipazione del patrimonio della Fondazione. Accusa ora cancellata. I giudici hanno poi confermato per il resto il giudizio di primo grado che aveva mandato assolte altre tre persone, tra cui altri due revisori.